Buscar English (United States)  Italiano (Italia) Deutsch (Deutschland)  Español (España) Čeština (Česká Republika)
viernes, 19 de abril de 2024 ..:: Intervista ad Angelo Jasparro ::..   Entrar
Navegación del Sitio

 Intervista ad Angelo Jasparro Minimizar


 

 

Alfredo Di Pietro: Angelo Jasparro, audiofilo e musicofilo da sempre, recensore di alta fedeltà e musica, batterista per passione e da qualche anno anche importatore per l'Italia delle elettroacustiche polacche Pylon. Ti mancava però ancora un tassello prima di considerarti immerso nel mondo del suono a 360°, quello di organizzatore di mostre audio. Come, quando e dove nasce l'idea dell'EVA Expo Milano?

Angelo Jasparro: Premessa: non sono capace di stare fermo, mi piace occupare il mio tempo con cose nuove e cogliere opportunità quando possibile. L'idea è nata circa 2 anni fa, facendo due chiacchiere con Maurizio Pol, distributore "storico" di apparecchi audio. Si pensava di rinverdire i fasti del Top Audio & Video, lavorando quindi anche col settore video. Gli accadimenti degli ultimi 18 mesi hanno bloccato tutto, ed abbiamo ripiegato su un'esposizione di dimensioni molto più ridotte, ma organizzata in modo da azzerare le possibilità di assembramenti e di conseguenza tranquillizzare i visitatori. Un certo numero di espositori "illuminati", mi si permetta l'espressione, ha creduto nella nostra soluzione, che prevediamo sarà valida anche in futuro, e l'avventura avrà inizio i giorni 2 e 3 Ottobre 2021.


ADP: Quando si parla di alta fedeltà ci si riferisce a un mondo quasi esclusivamente maschile, l'acronimo "EVA" è invece una chiara allusione a quello femminile. Prendere in considerazione la presenza del gentil sesso in questo tipo di mostre è certamente indice di rinnovamento. Quali sono, oltre a questa, le innovazioni introdotte dalla nuova mostra, anche considerando che EVA Expo si affaccia come pioniera di un nuovo modo d'intendere tali manifestazioni, data la situazione del COVID-19?

AJ: EVA è l'acronimo di Esposizione Video & Audio. Come dicevo nella precedente risposta, per il momento nessun grosso nome nel campo del video ha in programma di partecipare ad esposizioni, è stato tutto cancellato. Tra l'altro, i gruppi multinazionali hanno programmazioni a scadenze praticamente biennali, quindi l'idea è stata abbandonata. Il video avrebbe certamente portato visite di pubblico femminile ed anche di età media più giovane rispetto a quello interessato al puro audio, ma per ora va così; resta l'idea per il futuro. Per quanto riguarda le innovazioni che potrebbero interessare il pubblico femminile, il fatto di aver assemblato una serie di dimostrazioni vere e proprie, esclusivamente su prenotazione, sappiamo essere piaciuto molto anche alle compagne dei possibili visitatori, come indicato da un nostro sondaggio. Speriamo quindi di vedere qualche volto femminile in più, rispetto ai soliti appuntamenti.
 

ADP: Secondo il tuo parere, il concetto di audioshow è definitivamente destinato ad allontanarsi dall'accezione tradizionale per trasformarsi in una dimostrazione/evento simile a quella che si tiene di solito nei negozi? Sta forse nascendo un nuovo "format" sullo stimolo delle odierne e stringenti norme antiassembramento?

AJ: Esatto. Le norme contro gli assembramenti potevano essere subite passivamente, com'è successo ad alcune manifestazioni che sono state cancellate in altri Paesi, o colte come un'opportunità per cambiare abitudini cristallizzate da decenni. Noi, da italiani, abbiamo cercato di lavorare di fantasia, ed abbiamo organizzato un'esposizione che, a per quanto a mia conoscenza, è la prima al mondo a svolgersi con queste modalità. Tra pochi giorni metteremo on-line il software di prenotazioni che permetterà ai visitatori di scegliere tra le sale quelle che preferiscono visitare (sono tutte estremamente interessanti) e prenotare le sessioni d'ascolto, negli orari che ritengono più comodi. Per ogni sala sarà indicato chiaramente l'impianto in dimostrazione (altra cosa che facciamo solo noi), in modo da favorire scelte informate. Per quanto riguarda il futuro delle fiere - quelle nostre, che prevedono ascolti -, credo sia segnato, come scrivo nel mio articolo intitolato: "E' la fine di un'epoca?" a questo link: https://www.audio-activity.com/fine-di-unepoca.html
 

ADP: Tu sei passato da visitatore e partecipante a organizzatore di mostre, conosci quindi i due diversi punti di vista. Quali sono le tue valutazioni sulle principali differenze tra le due condizioni, in considerazione dello stato d'animo che ti ha attraversato e ti attraversa attualmente?

AJ: Sono stato visitatore da sempre, espositore per 4 o 5 volte, ed ora organizzatore. Credo quindi di essere in grado di mettermi nei panni delle prime due categorie con cognizione di causa. Ho cercato, organizzando EVAExpo (parlo al singolare ma ricordo sempre la collaborazione con Maurizio Pol), di contemperare le due posizioni, più vicine di quanto appaia in superficie. Il fine, per entrambe le categorie, è la soddisfazione alla fine dell'evento. Soddisfazione che per un espositore è quella di trovare un pubblico interessato al lavoro che sta svolgendo, invece di persone che entrano ed escono svogliatamente dalle salette, mentre per un visitatore potrebbe essere rappresentata dal fatto che l'espositore gli presta attenzione, invece di essere un semplice DJ che mette dischi a ripetizione. Con la nuova formula, ci si conoscerà durante le presentazioni e ci sarà la possibilità di chiedere reciprocamente informazioni. E poi, data la nostra esperienza, ci siamo concentrati anche su cose più terra terra, del genere prezzi del parcheggio e del classico panino acquistato all'interno dell'hotel. Il parcheggio costerà 5 euro (quello coperto, se non trovate posto all'esterno), il panino con una bibita 10 euro.


ADP: Il fatto che saranno assenti i banchi espositivi, i venditori di dischi o accessori, può essere considerato un "minus" o comunque una sorta di stravolgimento rispetto al passato?

AJ: Certamente è un "minus", tutti noi, prima o poi, abbiamo acquistato qualcosa. Quest'anno è sconsigliabile avvicinarsi in troppi ai tavoli di vendita, ed i venditori, già impegnati col loro lavoro, non possono anche diventare controllori degli accessi. Troppo rischioso, sia per la salute che per il portafoglio (sanzioni da 400 euro a persona sono davvero elevate). Dischi ed accessori si possono acquistare tramite altri canali, in sicurezza. Ormai tutti vendono on-line i loro articoli.


ADP: Parliamo un po' della location, l'UNAHOTELS Expo Fiera Milano, elegante struttura dotata di un grande centro congressi con sale modulabili e spazi polifunzionali openair, dehors con vista parco, foyer per esposizioni e cocktail e business suite per piccoli meeting privati. Come mai si è deciso di eleggerlo a teatro dell'EVA Expo?

AJ: Semplice: gli spazi a disposizione! A parte gli ampi saloni open space ai piani -1 e Terra, che non utilizzeremo per i motivi già descritti, c'è possibilità di avere suite e camere di ampie metrature: 50 mq, 48 mq e 27 mq la più piccola. Questo ci avrebbe permesso un gran numero di postazioni di ascolto in tempi normali, e attualmente ci permette un numero di sedie sufficienti a giudizio degli operatori, salvaguardando il metro (che poi in effetti diventa 150 cm tra le teste) di spazio tra i singoli posti. I corridoi sono ampi, ed intervallati da ampi spazi dove i presenti possono riunirsi a fare due chiacchiere senza doversi avvicinare troppo.


ADP: Da vecchio frequentatore delle fiere, apprezzo molto la vostra decisione di alternare le salette suonanti con le camere dell'Hotel, in modo tale da creare un clima acusticamente confortevole, idoneo a favorire un ascolto concentrato e immune da disturbi. Può essere anche questa una felice idea da seguire per il futuro?

AJ: Questa cosa era prevista sin dall'inizio, ed è possibile in quanto l'hotel dispone di un numero enorme di camere. Crediamo che anche per il futuro la scelta ricadrà su questo hotel, che tra l'altro ha una posizione molto comoda, qualsiasi mezzo si usi per raggiungerlo.


ADP: Sulla scia delle innovazioni che EVA Expo introduce, auspichi l'avvio di un percorso che, parimenti, possa riqualificare la nostra passione per l'audio, purtroppo svilita dalle approssimazioni e dalle continue polemiche nei forum e gruppi di discussione?

AJ: Mah, la speranza di poter in qualche modo ridare dignità a questo settore è ormai al lumicino. E' un po' come la fiera tradizionale: si guardano i numeri degli accessi e non la qualità. Tutti puntano ad aumentare il numero di iscritti, a volte a fini commerciali, a volte solo per appuntarsi un'inutile medaglia, e nessuno guarda la qualità. Chi conosce gli argomenti (non voglio usare la parola "esperto", che non mi piace troppo), ormai se ne sta fuori dalle polemiche, stanco di essere vituperato da persone che spesso hanno esperienza pari a zero.
Noi, con EVAExpo, facciamo i fatti. Venite ad ascoltare con attenzione quanto vi proponiamo e parliamone, possibilmente di persona.


ADP: In un ipotetico "amarcord", cosa ti manca delle megamostre italiane tipo il defunto Top Audio? Che aria si respirava allora e quale si respira oggi, mettendo in conto anche la tua evoluzione personale?

AJ: Allora si respirava voglia ed entusiasmo. Si lavorava di più, il pubblico era molto più ampio. Oggi è tutto più difficile. E' più difficile in quasi tutte le attività economiche, spesso a causa della concorrenza, soprattutto da parte di Paesi che puntano esclusivamente sul prezzo per conquistare i mercati mondiali. La qualità, anche qui, è sempre meno importante. Compriamo di tutto nei negozi "Tutto a 1 euro" e ci sentiamo soddisfatti. Poi, se facciamo i conti alla fine dell'anno, ci accorgiamo che abbiamo comprato un sacco di spazzatura che ha trovato la sua collocazione nei cassonetti, mentre avremmo potuto acquistare meno, ma di meglio. Sino a che "tiferemo" per apparecchi cinesi da 50 euro, contrapponendoli a progetti originali e manodopera qualificata (per tacere delle normative ambientali) che possiamo trovare dalle nostre parti, continueremo a farci del male.


ADP: Consentimi un'ultima domanda, diciamo cosi "extra fieristica". Per il tuo bel sito di Audio Activity prevedi dei cambiamenti, lo sviluppo di nuovi progetti? Una parola sul suo futuro insomma.

AJ: Sarò sincero: visto lo scarso entusiasmo dimostrato dagli operatori per quanto riguarda la pubblicità, Audio-activity.com per me è un'attività di puro svago. Di conseguenza, non ho progetti di sviluppo. Mi limito a recensire, a tempo perso e quando ho voglia, componenti che per un qualsiasi motivo rivestono interesse da parte mia, e coi miei tempi.


Alfredo Di Pietro

Settembre 2021


 Imprimir   
Copyright (c) 2000-2006   Términos de Uso  Declaración de Privacidad
DotNetNuke® is copyright 2002-2024 by DotNetNuke Corporation