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Dienstag, 15. Oktober 2024 ..:: La Sala Eufonica di Tradate ::..   anmelden
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 La Sala Eufonica di Tradate minimieren

Entrando nella magnifica struttura della Biblioteca Civica di Tradate si respira un'inebriante aria di cultura. L'imponente edificio offre al visitatore un fascino non solo artistico-architettonico, ma anche storico. L'area infatti su cui alla fine degli anni '90 è partito il lungo lavoro di recupero per la nascita della nuova biblioteca è stata quella della mitica casa motociclistica Frera, fondata da Corrado Frera nel 1905, dove un tempo nacque, si sviluppò e morì la fabbrica più grande di tutta l'area tradatese che all'epoca dette lavoro a quasi mille persone. Dove un tempo ci fu una fiorente industria in grado di produrre motociclette ammirate in Italia e all'estero, oggi c'è un autentico gioiello concepito come una "Public Library" dove l'utente è messo in grado di entrare e cercare quello che desidera in un ambiente ampio e confortevole, molto esteso se pensiamo che tra la zona bambini, zona ragazzi, una fornitissima emeroteca, uno spazio multimediale, una sala conferenze e una caffetteria, l'estensione complessiva dell'area è di oltre 1700 metri quadrati. Non poteva naturalmente mancare un museo dedicato alle motociclette costruite dalla Frera in quei pochi anni di attività (1905 - 1936), lo spazio è ospitato al piano superiore della biblioteca in esposizione permanente e curato dall'associazione moto Frera a memoria dell'azienda.
La Biblioteca civica di Tradate non è soltanto una miniera di libri, riviste e audiovisivi, ma ospita al suo interno una grande sala inaugurata nell'inverno del 2007, la sala eufonica, di 60 metri quadri e trenta comodi posti a sedere nata per la gioia degli audiofili o per chi semplicemente voglia gustarsi un concerto o un'opera lirica godendo del suono superlativo di un setup davvero di alto livello. Già il termine "eufonica" la dice lunga su quello che questa struttura si propone di offrire, vale a dire il giusto feeling della musica nella sua migliore forma acustica senza alcuna limitazione per la gioia delle orecchie di chiunque e non solo degli "impallinati" dell'audio. Come audiofilo non potevo farmi sfuggire l'occasione di una mia visita a questo luogo del "buon ascolto", galvanizzante come pochi se già alle prime note riprodotte mi ha dato quella scossa elettrica che di solito avverto quando sono alla presenza di una grande prestazione sonora. Giuliano Bastianello, audiofilo e fondatore della Elviselettronica, l'azienda di Padova che si è occupata di realizzare la sala su commissione del comune di Tradate, ha avuto un merito rilevante nell’attuazione del progetto ed è fermamente convinto della strada intrapresa. Stando a esperimenti compiuti con uditori non particolarmente allenati a questo tipo di ascolti, ha avuto modo di rilevare come la maniera nella quale è offerto l'ascolto musicale, cioè con setup di alto livello, può sicuramente determinare l'insorgere d’interesse per quest’aspetto della conoscenza. Io stesso sono convinto che la qualità sia determinante per il godimento della materia sonora a prescindere dal genere musicale, che il rivelare ogni più piccola sfumatura e proporre nella loro integrità i vari parametri che costituiscono l'evento sonoro contribuisca ad avvicinare di più la musica al cuore di chi ascolta. Non è cosa di poco conto come si può immaginare. Consentitemi un'altra piccola considerazione personale: bisognerebbe affrancare la passione per l'audio e la musica da quel cliché un po' snob che gli è stato cucito addosso per cui l'appassionato tipo sarebbe una persona un po' votata al solipsismo, attento all'acuto argentino o al basso viscerale, ma poco incline a dare il giusto valore alla musica che ascolta. Spero che un domani si possa creare una vera e propria scuola di Hi Fi che aiuti a fornire i fondamenti tecnici di quella che considero una vera e propria arte, l'arte della buona riproduzione, correlandola però nello stesso tempo ai valori della musica. Perdendo di vista questo connubio è molto probabile prendere la china dell'esclusiva attenzione ai tecnicismi per cui si è portati ad ascoltare più l'impianto che non la musica.

 


L'INCONTRO CON MARCO DI BENEDETTO

L'incontro era fissato per le ore 18. Marco Di Benedetto mi accoglie all'ingresso della biblioteca con un sorriso mentre è alle prese con un PC in compagnia di un'altra persona. Mi è subito apparso come un giovane dall'aspetto dinamico che dà a chi gli sta di fronte una positiva impressione di energia, simpatia ed entusiasmo. Nato nel 1983 e residente a Tradate una volta conseguito il diploma di scuola superiore in elettronica e telecomunicazioni ha intrapreso un corso di studi alla SAE (School of Audio Engineering) di Milano, l'unica scuola al mondo riconosciuta nell'ambito della tecnologia del suono. Questo impegnativo ciclo di studi è durato un anno e prevedeva una durata di nove mesi "Full time" con otto ore al giorno di frequenza, nel corso c'era una considerevole parte di teoria con insegnanti di rango come il trainer Antonio Baglio e Marco Fringuellino, docente acustico all'università dell'UTET a Torino. Successivamente Marco si è dedicato a un ulteriore corso di studio all'Accademia della Scala a Milano con Stefano Barzan allo scopo di completare la sua formazione con quegli studi classici che la SAE per la sua impostazione eminentemente tecnica non poteva fornire. Terminato circa due anni fa il corso, ha conseguito altre due specializzazioni, una presso la L-Acoustics, marca di diffusori per sonorizzazioni live, dove ha studiato i sistemi più piccoli Kiva e Kudo con il proposito di allargare in seguito le sue conoscenze anche al V-DOSC, sistema per grosse installazioni e la seconda presso l'Accademia musicale Lizard di Fiesole che è il più prestigioso e importante centro italiano di produzione didattica per la musica. Nell'ambito di quest'ultima ha partecipato a un minicorso in cui il docente, che è anche presidente dell'associazione, ha contribuito con la sua visione "analogica" data dalle precedenti esperienze al completamento culturale del nostro Marco. Attualmente insegna tecnologia del suono alla scuola Lizard di Varese, ha uno studio personale dove si occupa di produzioni pop elettronico di nuova generazione sullo stile di Madonna, Cristina Aguilera e collabora con due grossi services, segue come fonico live diversi concerti dal vivo. Viste le sue specifiche competenze, il responsabile della biblioteca gli ha proposto la gestione della sala eufonica nonché di svariati altri compiti con l’incarico di responsabile della parte informatica e multimediale della biblioteca Frera.

 

LA SALA EUFONICA

Lo spazio dove ora è collocata la sala eufonica era stato destinato a magazzino della biblioteca, non c'era quindi alcun intendimento inizialmente di realizzare una simile struttura, la quale si presenta isolata acusticamente dagli altri spazi onde consentire l'ascolto anche a volumi alti senza disturbare i visitatori delle altre sale. Il Sindaco Stefano Candiani ha avuto l'idea di offrire al pubblico e in maniera assolutamente gratuita la fruizione di una sala audiovisiva di qualità, la creazione di un punto di ritrovo dove potersi gustare un DVD in piena rilassatezza. L'obiettivo era di puntare alla qualità del servizio investendo capitali non indifferenti con l'intento di privilegiare la qualità della parte audio, proponimento che si è concretato nell'acquisto di un setup di prim'ordine come vedremo nella descrizione dettagliata. La collaborazione di Giuliano Bastianello, audiofilo di rango, ha sicuramente contribuito a questa particolare cura delle apparecchiature audio, probabilmente senza il suo aiuto e competenza non si sarebbe arrivati all'odierno risultato. I diffusori utilizzati sono un sistema monitor attivo Klein + Hummel 0 500C a tre vie con midrange e tweeter a cupola caricati a guida d'onda in configurazione a torre la cui base è formata dai subwoofer passivi 0 900, ogni monitor dispone di tre amplificatori separati per le alte, medie e basse frequenze (rispettivamente da 290 - 230 e 400 Watt RMS). I subwoofer passivi sono invece pilotati da un finale di potenza esterno Pro A 2000, sempre K + H, da 650 watt RMS per canale, sia le amplicazioni interne degli 0 500C che quella esterna dedicata ai subwoofer sono in classe D, incredibile la risposta in frequenza nell'estremo basso dichiarata: solo 5,95 Hertz! I subwoofer sono configurati in mono, cioè uno per ciascun canale e non come più comunemente si rileva una singola unità centrale posta tra i due canali, essi utilizzano una coppia di woofer da 12'' caricati in camere separate che lavorano in push - pull, la frequenza di taglio è decisa dal Pre NAD M 15 che poi invia il segnale al finale di potenza Pro A 2000. Le tre sorgenti del sistema sono rappresentate da un lettore digitale universale Denon DVD 1930, un Combinato LG (DVD più VCR) DVD V192H per consentire la riproduzione anche delle vecchie cassette VHS e un lettore CD Philips CD 880 tutti collegati in digitale al preamplificatore/decoder surround sound NAD M 15. In tal modo non sono utilizzati i convertitori interni ai vari lettori, ma di questi si sfrutta esclusivamente l'ottica che legge il binario mentre la conversione D/A sarà poi eseguita dal NAD M 15. La nostra scelta è ricaduta su dei prodotti commerciali perché comunque il processo di conversione, che rappresenta la parte più "delicata" riguardo alla qualità del suono, è svolto da un oggetto di alto livello assicurandoci delle ottime prestazioni; dal NAD si esce quindi in analogico e il segnale viene trasferito ai due sistemi superiori (0 500 C) e al finale in classe D che pilota i due sub. Un’ulteriore opportunità sarebbe stata quella di sfruttare le connessioni AES/EBU in ingresso ai monitor avendo così la possibilità di utilizzare i convertitori interni dei diffusori e non più i convertitori del NAD M 15, questa modalità offrirebbe uno scalino di qualità in più nonostante il NAD disponga di ottimi convertitori. Questa sala eufonica d'altronde rappresenta la prima versione, la "Beta" come ama chiamarla il signor Di Benedetto, che è un'ottima base di partenza suscettibile di nuovi esperimenti e upgrade in corso d'opera, fedele a un concetto di dinamicità del setup. Compiere un percorso interamente digitale sino al diffusore potrebbe essere un'altra scelta ancor più fruttuosa dal punto di vista audiofilo, ma quest’opzione andrebbe verificata con delle approfondite prove d'ascolto. In tal modo si eliminerebbe la tratta analogica, sensibile alle interferenze elettromagnetiche e alla qualità dei cavi, che va dal pre al diffusore secondo i canoni di un certo purismo audiofilo per cui minori sono le manipolazioni e più diretto è il percorso del segnale, minore sarà il degrado che il segnale subisce. Non c'è alcun dubbio che sia effettivamente così, resta comunque da valutare l'entità di questo degrado e se influisca in maniera nettamente tangibile sul risultato finale. I sistemi K + H hanno la possibilità sull'ingresso bilanciato di selezionare la sbilanciatura del segnale a trasformatore o elettrica con operazionali, la nostra decisione è stata quella di utilizzare il trasformatore, opzione piuttosto costosa e di non comune utilizzo ma disponibile sul nostro sistema, poiché offre una maggior qualità sonica. Così non si attua alcun intervento elettronico attivo, ma s’interviene passivamente sul segnale. Il sistema K + H predilige il "Far Field" data la sua imponenza e l'utilizzo di un grande subwoofer in grado di scendere tranquillamente ben al di sotto dei 20 Hz, naturalmente le caratteristiche e il trattamento acustico della sala favoriscono il dispiegarsi di tali frequenze con il giusto respiro (ricordo che per una corretta riproduzione dei 20 Hz occorre un ambiente che abbia una diagonale di almeno 10 metri). La riserva di potenza in campo è elevatissima, 3500 watt totali, che forse potrebbe apparire sovradimensionata, ma la prova in un locale come quello della sala eufonica, accuratamente trattato nell'acustica, rivela che quei tanti watt davvero servono tutti per riprodurre adeguatamente i salti dinamici di una grande orchestra sinfonica con soli e coro.

 

Denon DVD 1930.

Dall'alto verso il basso: LG (DVD più VCR) DVD V192H e Philips CD 880.

Preamplificatore/decoder surround sound NAD M 15.

Finale di potenza Kleine + Hummel Pro A 2000

Sistema monitor attivo Klein + Hummel 0 500C accoppiato al subwoofer passivo passivo 0 900.

 


L'OTTIMIZZAZIONE ACUSTICA

Le opere acustiche sono state sviluppate secondo due importanti filoni. Il primo consiste nel conseguimento del fonoisolamento, siamo infatti in una biblioteca civica dove, a due metri da noi, c'è uno scaffale con dei libri dove una persona ha il diritto di leggere in assoluto silenzio. Nello specifico è stata trattata la parete di confine tra la sala eufonica e la biblioteca ed è stato rifatto il muro di divisione interna, che era una classica parete in mattoni forati, con la costruzione di una doppia parete (esterna - interna), una in laterizio forato e una in pieno per evitare l'accoppiamento di risonanza con intercapedine d'aria di circa due centimetri e materiale all'interno. Questo materiale solido ha la stessa funzione delle vecchie lastre di piombo, adesso proibite per legge. Con tale trattamento una SPL di 100 dB a 1 kHz presente all'interno della sala non disturba affatto, tanto è vero che il rumore di fondo misurato all'esterno è quello che esiste normalmente nelle sale di una biblioteca. Sta di fatto che le rilevazioni fonometriche testimoniano il perfetto isolamento acustico a quella frequenza mentre se esaminiamo la gamma dai 30 Hz in giù, qualcosa ovviamente riesce a filtrare perché in tal caso occorrerebbe un muro in cemento armato dello spessore di un metro per arginare anche quelle frequenze. Anche la porta d'ingresso è stata adeguatamente trattata. Le rimanenti pareti invece non hanno subito trattamenti giacché non sono limitrofe con i locali interni, ma una confina con il muro di cinta, un'altra con locali di servizio e l'ultima con una sala conferenze. Il secondo filone riguarda l'acustica interna con interventi di fonoassorbimento. Le pareti laterali e di fondo, dall'altezza dello zoccolo di legno sino a circa due metri e mezzo dal suolo sono rivestite di una lamiera traforata celeste al cui interno è racchiuso il funzionamento del risonatore di Helmholtz. Per farne capire il meccanismo, il signor Di Benedetto cita l'esempio del principio acustico della canna d'organo: se io somministro dell'aria a un tubo avente una certa forma, questo risuonerà a una frequenza particolare secondo il suo diametro e volume interno. Nel risonatore di Helmholtz invece il principio è sfruttato al contrario per cui una cavità di una certa misura e diametro permette di assorbire una determinata frequenza. Questa griglia che vediamo sulle pareti agisce esattamente secondo questo principio, dietro di essa ci sono cinque centimetri di vuoto per tutta la sua estensione creando il volume risonante in più all'interno è stato posto del materiale fonoassorbente classico, lana di roccia, il quale ha la funzione di allargare lo spettro della frequenza in cui la risonanza è efficace. L'assorbimento quindi non interessa una sola frequenza, ma una banda di frequenze con il solo svantaggio di ridurre leggermente la potenza di assorbimento. Il risultato finale è quello di un abbattimento dei modi stazionari tanto nocivi alla corretta riproduzione delle basse frequenze. I forellini presenti sulle griglie hanno una loro ragion d'essere se pensiamo che in loro assenza si sarebbero create delle notevoli riflessioni sulla superficie metallica, il materiale presente tra un foro e l'altro che noi vediamo come "pieno" ha così una dimensione molto più piccola della lunghezza d'onda di una frequenza udibile e il target di assorbire senza però riflettere è stato sicuramente raggiunto. D'altronde il principio del risonatore prevede che in cima ci sia un foro che porti a un volume interno molto più ampio come porta d'ingresso delle onde sonore. La parete frontale e il soffitto sono tappezzati di un particolare materiale fonoassorbente, il QUASH, costituito da una schiuma a cellule chiuse a base di polietilene a bassa densità avente un coefficiente di assorbimento di alfa 0.7 a 400 - 500 Hz, vale a dire che tale materiale ha un'assorbenza del 70% a quelle frequenze, un obiettivo che con il classico piramidale melamminico non si riesce a centrare in quanto quest'ultimo diventa efficace dai 900 - 1000 Hertz. Il soffitto è costruito in maniera asimmetrica per favorire lo spezzarsi delle riflessioni e ricoperto anch'esso di pannelli di QUASH disposti a onde allo scopo di aumentare l'estensione in metri quadri a parità di superficie, è stato inoltre effettuato un abbassamento della volta, originariamente molto alta, di circa due, tre metri allo scopo di ottimizzare la volumetria dell'ambiente. Il signor Bastianello ha curato il progetto nei minimi dettagli, il legno dello zoccolo è MDF verniciato a poro aperto e non lucido sempre nell'ottica dell'assorbimento contro la riflessione, il pavimento è in linoleum acustico anch'esso in grado di assorbire e non riflettere. Il risultato è che nelle zone di seduta siamo quasi privi delle "early reflection", quelle prime riflessioni tanto nocive alla percezione di un suono articolato e intellegibile, senza contaminazioni ambientali. Il sistema Kleine + Hummel ci mette del suo contribuendo all'ottimizzazione dell'acustica ambientale con un sistema di autosettaggio interno messo in opera all’installazione in cui con una FFT a 31 bande per diffusore, avvalendosi dell'emissione di un segnale test costituito da "noise", si autoequalizza parametrandosi alla risposta dell'ambiente. Senza l'intervento del "gusto" umano, in particolar modo sulle basse frequenze, possiamo così disporre di un ascolto chirurgicamente puro.

Struttura del Quash. 


NON SOLO AUDIOFILI

Questa sala si rivolge a un pubblico molto vasto ed è in grado di soddisfare molteplici esigenze, dal nucleo familiare tipo che vuol godersi un bel film o un cartone animato, all'appassionato di musica che desidera assistere a un concerto rock piuttosto che a un'opera lirica o sinfonica. Il setup può allo stesso tempo appagare il più raffinato ed esigente degli audiofili come anche il semplice spettatore occasionale, anzi in quest'ultimo caso certamente si potranno creare degli stimoli d’interesse che potranno favorire un avvicinamento alla passione per i mezzi di riproduzione audio. Siamo in presenza pertanto di un mezzo polivalente la cui frequentazione può affrancare l'ascoltatore da un'idea decisamente errata che equipara un'alta pressione sonora a un'elevata qualità di riproduzione, qui le due istanze convivono felicemente. Sarebbe bello se il "newbie" che ha avuto un rapporto occasionale con l'alta qualità di riproduzione sia portato a proseguire la frequentazione, magari con il tempo e l'allenamento potrebbe decidere di affiancare all'ormai irrinunciabile Ipod anche un buon impianto casalingo. Nessun timore d'altronde per la cifra da spendere: già con un migliaio di euro è possibile godere di un'ottima qualità nei comuni ambienti domestici. In questa direzione l'opera di divulgazione che può svolgere una struttura del genere è un elemento prezioso di conoscenza e stimolo tecnico-culturale. Un'idea recente del signor Marco, nata con il desiderio di espandere la conoscenza di questa sala a un'utenza sempre più vasta e diversificata, è stata quella di inviare diverse e-mail di presentazione a vari tecnici del suono e produttori affinché, se abbiano voglia e tempo, possano venire qua ad ascoltare e valutare questo sistema di alto pregio. Nell'intero panorama italiano la sala eufonica di Tradate è stata al momento l'unica cliente cui la Exhibo abbia venduto un sistema di diffusione con le 0 500 C, modello di punta della produzione Kleine + Hummel, la sua inaugurazione è avvenuta nel Dicembre 2007 e qualche piccolo bilancio si può già tirare. E' indubbio che ci sia stato un notevole seguito cittadino di partecipanti, ma è altrettanto vero che è oramai venuto il tempo di spingere la sala a un utilizzo diverso, più qualificato e specialistico. Testimone del successo dell'iniziativa è la forte richiesta di sedute d'ascolto: al momento della mia visita (Aprile 2009) il primo Giovedì sera libero era alla terza settimana di Giugno mentre il primo Sabato pomeriggio libero era alla terza settimana di Maggio. Giuliano Bastianello sull'onda di questo successo è in procinto di realizzare una seconda sala eufonica nell'Italia meridionale mentre quella di Tradate è in grado di soddisfare il bacino di utenza milanese. E' bene sottolineare come nel Nord ci siano importanti studi di produzione musicale, qualche mese fa Marco Lincetto di Velut Luna, una delle più importanti etichette discografiche nel panorama nazionale, ha reso visita alla sala eufonica insieme a un gruppo di esperti audiofili il cui "cicerone" era Bastianello in persona. Marco non fa mistero della sua ambizione a un utilizzo della sala anche da parte di operatori qualificati della produzione musicale come i sound engineers e altri tecnici che ruotano intorno alla galassia delle sale di registrazione. Ritornando al pubblico "comune" abbiamo organizzato un programma, il Giovedì sera, curato in prima persona dall'associazione "Amici della Musica Piero Cappuccilli" e rivolto essenzialmente al repertorio operistico, genere purtroppo in via di estinzione e superato da categorie più moderne seguite soprattutto dal pubblico giovanile. Il successo però della nostra iniziativa ci ha messo di fronte ad una realtà diversa con una partecipazione molto sentita da parte di quello zoccolo duro di persone che amano visceralmente la lirica, costituito magari da persone di una certa età. Lirica, ma non solo... l'associazione "Passacaglia" che pure collabora con noi, è rivolta alla classica con un occhio di riguardo a una conoscenza più approfondita di questo genere che si avvale di veri e propri "training" su vari musicisti con un utilizzo anche didattico della sala che, ricordiamolo ancora una volta, è gratuitamente aperta al pubblico su prenotazione. Il pomeriggio del Martedì, Mercoledì e Sabato è anche operante per sedute particolari. Per partecipare alle sessioni è necessario prenotare, in tal modo è garantita l'esclusiva di un ascolto che nessuno può disturbare entrando e uscendo dalla sala. Una novità in via di sperimentazione da quest'anno è l'accoglimento al mattino di classi scolastiche, medie superiori e inferiori. A rotazione tutte le classi di tutti gli istituti di Tradate vengono ad ascoltare musica o visionare film per un tempo complessivo di quattro ore per appuntamento. La visione dei film può essere fatta in lingua originale mentre nelle sedute d'ascolto con il docente di musica dividiamo il programma in due, metà lo porta avanti il docente stesso proponendo magari il suono delle varie classi di strumenti, l'altra metà è condotta dal signor Di Benedetto che si occupa di educazione all'ascolto spiegando ai ragazzi, tra le altre cose, cos'è un Mp3 e un CD Audio, la loro differenza in termini di informazione contenuta. Una piccola nota amara, una dichiarazione da parte del nostro amico: "Faccio tantissima fatica ad avvicinare i giovani a questa sala, sembra che qua dentro ci sia il diavolo". Personalmente sono convinto che con il tempo la situazione sia destinata a cambiare, il gusto si forma con la frequentazione e frequentare il più possibile è la giusta parola d'ordine!


L'ASCOLTO

La mia seduta d'ascolto è stata molto breve, basata su qualche brano tratto da uno spettacolare DVD di un concerto di Vangelis, conseguentemente anche le mie impressioni saranno concise. Gran parte del tempo a mia disposizione ho ritenuto opportuno impiegarlo, in linea con l'intendimento del signor Di Benedetto, nell'intervista e meglio che così sia stato. La visita guidata alla sala coglie l'occasione per dipingere un affresco che tutti possono guardare visitando il mio sito, la mia ambizione è che chi si avvicina a questa pagina web possa essere incuriosito, stimolato a un incontro ravvicinato con questa meraviglia dell'audiovideo così da valutare personalmente e godere in prima persona delle emozioni che è in grado di suscitare. Si tratta dicevo di prime impressioni, ma così intense da lasciare un segno nella mia sensibilità. Il setup della sala eufonica concede quanto di meglio un audiofilo possa desiderare: dinamica reale su tutto lo spettro tanto più apprezzabile in quella gamma di frequenze che comprende la prima ottava dove è più difficile ottenere dei livelli di SPL e dinamica adeguati. La possanza della rappresentazione non va assolutamente a detrimento della raffinatezza, il suono è sempre trasparente, controllato, coerentissimo, in grado di soddisfare sia l'amante dei generi pesanti (Rock - Heavy Metal...) sia gli estimatori della musica più delicata e intimistica. Al di là delle mie impressioni di vecchio audiofilo/musicofilo consiglio veramente a tutti di venire a render visita a questa sala nella certezza che il suono ascoltato li entusiasmerà. Un ringraziamento particolare al signor Marco Di Benedetto che porta avanti con estrema efficacia la sua attività divulgativa, sorretta da sicura competenza congiunta a un ammirevole ottimismo per le sorti della musica, di qualsiasi genere essa sia. Gli sono grato per la cordiale accoglienza che mi ha riservato e per la dovizia di particolari profusa nell'intervista. A me tentare di trasmettere al lettore una parte, non so quanto grande, del suo sincero fervore. Vi confesso che ho abbandonato a malincuore la sala eufonica, sarei voluto rimanerci molto di più. Prima di tornare a casa mi fermo a prendere un caffè al bar della biblioteca, sorbito in un dolce e tiepido pomeriggio primaverile e carezzato da un'atmosfera in cui ho respirato cultura e bellezza a pieni polmoni.

Alfredo di Pietro

Giugno 2009


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