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lunedì 29 aprile 2024 ..:: Intervista a Lucio Cadeddu ::..   Login
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 Intervista a Lucio Cadeddu Riduci

Questa intervista concessami da Lucio Cadeddu, direttore della rivista audio online "TNT Audio", era stata inizialmente pensata come naturale integrazione al mio scritto "Tributo a TNT-Audio", una realtà editoriale che tanto ha contribuito al risveglio della mia passione per l'Hi FI. Dopo alcune riflessioni sono però giunto alla decisione di considerarla come un'"entità individuale", seppur idealmente collegata al "Tributo", date le importanti problematiche che affronta e i diversi aspetti chiarificatori che offre al lettore. E' una chiacchierata tra me e il professore che merita il giusto rilievo. Incarna un condensato di esperienza e saggezza, con il valore aggiunto di uno stile lucidamente sintetico, che mette a fuoco molto bene la situazione dell'HiFi attuale e le ragioni d'essere di una delle riviste più prestigiose del panorama audio internazionale.
Ve ne porgo la lettura.

 

INTERVISTA AL DIRETTORE LUCIO CADEDDU


 
Alfredo Di Pietro: Direttore com’è nata la sua idea, nel 1995, di creare un magazine
audio online?
 
Lucio Cadeddu: All'inizio, in realtà, avevo pensato di mettere online le mie piccole esperienze in campo HiFi, umili trucchi a basso costo, opinioni, punti di vista.

Poiché all'epoca la rete in Italia non era particolarmente diffusa (parliamo di 15 anni fa!) era d'obbligo ampliare l''uditorio a livello internazionale, duplicando le stesse pagine anche in inglese. Questa scelta portò subito un certo interesse e da qui iniziarono le proposte di collaborazione con altri audiofili sparsi nel mondo.

Di fatto una redazione "virtuale" e la stessa rivista furono la naturale conseguenza di questa scelta.

Molti nostri epigoni hanno tentato, con alterne (s)fortune, la pesantissima scelta della versione internazionale che, lo ricordo, è tutto merito di un nutrito staff di bravissimi traduttori "volontari", ai quali tutti dobbiamo un enorme
ringraziamento.

 

ADP: Forse è riduttivo definire TNT Audio semplicemente una rivista.
Quali difficoltà oggettive ci sono state nell'aver pensato e realizzato un progetto di così ampio respiro?
 
LC: Nessuna difficoltà particolare, se non quella legata alla ricerca di provider affidabili per ospitare il sito web a costi imperativamente contenuti. Da subito, infatti, fu chiaro che la rivista non dovesse avere alcun legame economico con il mercato né con i suoi lettori: nessun abbonamento e nessuna pubblicità.

La scelta di una struttura semplice - apparentemente primitiva, specie se confrontata con i siti web di oggi - si è rivelata vincente. Allo stesso modo, una delle ragioni principali del suo piccolo successo planetario è stata la scelta - talvolta faticosa - di tenere in piedi due versioni, una italiana e una inglese, pure non necessariamente speculari.

 

ADP: Dalle risposte contenute nelle lettere alla redazione e dagli editoriali appare chiaro come lei si sia fatto un'idea ben precisa sull'audiofilo o almeno su un certo tipo di appassionato. Alla luce dell'esperienza maturata in questi anni la sua concezione è cambiata o è rimasta immutata nel tempo?
 
LC: Le mie opinioni si sono rafforzate: più richieste di consulenza riceviamo e più mi convinco che l'audiofilo sia una persona intimamente insicura, facile preda di guru o santoni con la Verità sempre in tasca.

Le ragioni per questa curiosa impostazione mentale ci porterebbero lontano ma più volte ho trattato l'argomento sulla Rubrica della Posta e su vari editoriali mensili.


ADP: Come vede la situazione attuale dell'alta fedeltà?
 
LC: Spaccata a metà: da una parte il top-end, componenti molto costosi appannaggio di pochi, dall'altra prodotti estremamente economici, nel mezzo c'è praticamente un vuoto.

E' sparita la classe media.

La mia speranza è che abbassando sempre più la soglia d’ingresso con prodotti dall'eccellente rapporto qualità/prezzo almeno una parte dei nuovi "audiofili" via via risalga verso le classi immediatamente superiori, ripopolandole di richiesta, dalla quale scaturirà poi inevitabilmente l'offerta.

Se non si capisce questo passaggio fondamentale l'HiFi è destinata a chiudersi sempre più in sé stessa.


ADP: Qual è stato il prezzo che ha pagato per la sua grande onestà intellettuale, per l'indipendenza da logiche commerciali e per l'intenzione che ha manifestato di combattere fenomeni deleteri come la "Loudness War"?
 
LC: Nessun "prezzo" in particolare.

Un certo boicottaggio da parte delle grandi realtà commerciali italiane (marchi, distributori, associazioni e riviste) c'è sicuramente stato ma l'abbiamo interpretato come un chiaro segnale che la direzione da noi intrapresa fosse quella giusta.

Non si può dire sempre ciò che si pensa, in piena libertà, di un prodotto, di un certo modo di fare HiFi, di determinate politiche commerciali... e sperare di essere amici di tutti. Qualcuno che offre opinioni realmente svincolate da interessi commerciali, in questo settore, ci dovrà pur essere.

Ecco, crediamo di aver colmato, nel nostro piccolo, questa grande lacuna.
E' facile intuire che - in un ambiente dove tutti, giustamente, operano per vivere e trarre profitto - una realtà economicamente e politicamente incontrollabile non può essere vista di buon occhio.


ADP: TNT Audio ha sempre considerato l'analogico come vincente sul digitale,
soprattutto su certi parametri di valutazione. Alla luce dei recenti progressi fatti in campo digitale e della crescente disponibilità di files master in alta risoluzione, secondo lei continua a esserci questa superiorità?
 
LC: Più ci si avvicina al nastro master e più si approssima l'ideale di
"sorgente perfetta".

Qualunque sistema che consenta questo avvicinamento è benvenuto. Ci piacciono l'analogico e il vinile ma non siamo così estremisti da negare che le nuove frontiere dell'alta risoluzione audio, priva di supporto fisico, siano un bel passo avanti in questo settore.


ADP: I gruppi di discussione (Forum - Mailing List) aiutano davvero l'appassionato nella sua opera di acculturamento?
Quali i pro e i contro di questi potenti mezzi telematici?
 
LC: Quasi tutti pro, direi, e pochissimi "contro".

E' chiaro che non occorre esagerare, altrimenti si finisce nel paradosso del "troppa informazione = nessuna informazione". Selezionare le fonti ed evitare la tentazione divoler leggere TUTTO ad ogni costo.

Senza esperienza specifica il rischio di fare una gran confusione è elevato. Frequento poco i forum di HiFi un po' per mancanza di tempo un po' per via dell'alto tasso di litigiosità insito nello strumento telematico.

Già una mailing list screma in partenza buona parte dei "galli" che intendono esibirsi in patetici show personali non sempre disinteressati.


ADP: Un'ultima domanda. C'è un qualcosa che avrebbe voluto fare e che non è riuscito a realizzare? Un sogno riposto in un cassetto di cui ha perso la
chiave?
 
LC: Non un vero sogno nel cassetto ma resta sempre vivo in me il desiderio di ritrovare il tempo per giocare di più con l'HiFi, con l'autocostruzione e i tweaks.

Nei primi anni di vita di TNT-Audio riuscivo a ritagliarmi questi spazi, ormai la rivista è diventata un mastodonte che genera ogni sorta di incombenze non del tutto piacevoli: dalla gran mole di posta alla gestione delle offerte di prodotti da provare al coordinamento delle attività di redazione...mi sento più manager che sperimentatore e questo un po' mi dispiace ma è il prezzo da pagare per l'enorme popolarità che il sito ha guadagnato in questi anni, popolarità per la quale - nonostante questi aspetti non del tutto positivi - ci sentiamo in dovere di ringraziare tutti i lettori, per la loro comprensione, l'affetto e la stima che non mancano mai di regalarci.

Speriamo di esserne sempre degni.

Alfredo Di Pietro

Agosto 2010


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