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19. května 2024 ..:: Quarta Parte ::..   Přihlásit se
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 Quarta Parte Minimalizovat

DEA ELECTROSTATIC

La ragusana DEA Electrostatics, produttrice di diffusori elettrostatici di altissimo artigianato, per l'occasione presentava un nuovo pannello di un bel colore rosso vermiglio. Tramite questo (il cui nome non è stato ancora stabilito) la banda audio veniva divisa meccanicamente in due porzioni, da 80 Hz in su quella a lui affidata mentre la parte bassa era riprodotta dal noto elettrostatico planare "Reference" con subwoofer passivo. Il nuovo elemento può funzionare anche da solo ma ben si presta, grazie alla concezione modulare, a diverse combinazioni con gli altri elementi già a catalogo, in base a fattori di scelta personali e/o alle caratteristiche dell'acustica ambientale.

I trasformatori sono doppi (il primo bi-wiring su elettrostatiche al mondo). In sala il sistema era pilotato da due amplificatori finali a valvole da 30 Watt RMS "TTT Nico", preamplificatore linea a valvole "The Preamp" con tubi E288CC e meccanica di lettura Metaxas Mas Phos che lavorava insieme al convertitore D/A Aladin.
Grande la partecipazione di pubblico in sala.

 

 

PROGETTI ANALOGICI

La ditta Progetti Analogici nasce dalla grande passione di Gabriellino Sgattoni. Presente nel settore dell'alta fedeltà sin dal 1978, nel 2003 intensifica la sua attività grazie al suggerimento dell'amico Lorenzo della "Sound and Music", che lo sprona sulla via della rinascita analogica.
Al Milano Hi End presentava un setup suo (tranne che nei giradischi) con i diffusori "Monovia" a larghissima banda pilotati dall'amplificatore a stato solido non controreazionato "Analogic Research". Uno dei due giradischi presenti era il Roksan Radius mentre la sorgente digitale era costituita dal CD Player proprietario "Armonia Hi Fi".

I due "Monovia".
40 x 50 x 20 cm le dimensioni.

 

 

LA DOMOTICA

Due gli impianti suonanti nell'ampia sala 7 della Domotica, uno targato Audiosophia e l'altro Yamaha, con la presenza di qualche simpatico sistema "Gadget" come il Panda Speaker.
In foto vediamo l'impianto Audiosophia con i rifinitissimi bookshelf a due vie LB1 S, lettore digitale Yamaha CD-S2000 usato come meccanica in abbinamento al DAC Audiosophia DA 20 SE e per quanto riguarda l'amplificazione due prototipi: finale stereo a valvole IVM70-P e P7L-P il preamplificatore. L'ensemble esprimeva un sound lucido e dotato di ottimo timing.

Le più grandi Audiosophia LB2 S, bookshelf a due vie con woofer in cellulosa non pressata essiccata da 165 mm e tweeter da 28 mm in seta. Caricamento in bass reflex e sensibilità di 88 dB/w/m.

Lo Yamaha Restio ISX-800 è un sistema audio molto originale, un oggetto dal design ricercato che, grazie a un corpo dello spessore di appena 9 cm e lo stand a mezzaluna, si può posizionare a parete oppure appenderlo a muro. In quest'ultimo caso occorrerà dotarlo della staffa AT-800. Si tratta di un elegante "quadro sonoro" che incorpora un sistema di 4 diffusori a 2 vie e un equalizzatore a tre bande con possibilità di collegamento diretto a iPod e iPhone sul pannello superiore dell'unità, consente  anche l'ascolto di musica in modalità "Streaming" tramite un'app per iPhone. In aggiunta al lettore CD e alla radio (FM), l'ISX-800 è dotato di ingresso USB e Aux-in per collegare una memoria USB ed altre sorgenti musicali.

Passiamo al versante nipponico con un impianto "full Yamaha": amplificatore integrato stereo A-S2000, Network Player NP-S2000, Blu-ray Disc Player BD-S1067; tutte elettroniche etichettate "Natural Sound", da sempre vessillo del brand giapponese.

Il distinto Yamaha A-S2000, uno dei migliori amplificatori integrati oggi in commercio.
Sotto vediamo il "Natural Sound Network Player NP-S2000".

Il diffusore da stand Yamaha Soavo-900M è il piccolo della serie, un bel due vie con l'esclusivo "Advanced PMD woofer" da 13 cm e tweeter con cupola in alluminio da 3 cm "DC-Diaphragm". Il cabinet non ha superfici parallele per l'abbattimento delle onde stazionarie interne.
In sala era presente insieme al più grande floorstanding Soavo 1PN, tre vie/quattro altoparlanti caricato in bass reflex.

Il simpatico "Panda Mini Speaker T624", oggetto a metà strada tra un giocattolo e un sistema per riprodurre musica; se si girano le orecchie si controlla il volume e i bassi, mentre il naso accende e spegne il sistema. Sotto un aspetto da balocco si nasconde però un apparecchio completo, compatibile con Notebook/iPod/MP3/MP4/PSP ecc. che supporta il formato Mp3. I due altoparlanti sono pilotati da un ampli interno della potenza di 3 x 2 Watt, è telecomandabile IR e ospita sul retro una buona dotazione di interfacce: USB, USB 5 pin, audio minijack, auricolare e SD (massimo 8 GB).

 

 

AQUA ACOUSTIC QUALITY

 

La ditta Aqua Acoustic Quality di Opera (MI) si occupa di progettazione e realizzazione elettroniche audio secondo un'idea ben precisa, efficacemente sintetizzata dal motto che è possibile leggere al di sotto del logo aziendale: "Elettroniche progettate per servire la musica, costruite per durare".
Con questa filosofia produce due ottimi convertitori (La Scala e La Voce) e il nuovo diffusore "Mimesis", presentato al pubblico in occasione del Roma Hi End 2011.

Il "Mimesis" è un diffusore da pavimento a due vie interamente progettato e costruito a mano in Italia. Tra gli scopi che si è prefissa la AAQ ci sono la totale coerenza di fase, la semplicità del filtro crossover, la facilità di pilotaggio (può essere governato da monotriodi da 5 - 10 Watt). Particolare cura è stata messa nell'abbattimento delle vibrazioni, scaricate completamente a terra dal piedistallo fornito di piedini regolabili in Moplen. Il cabinet è in multistrato di betulla con una frequenza di risonanza opportunamente studiata per il controllo delle onde stazionarie interne.

La morsettiera delle Mimesis prevede il bi-wiring/bi-amping.
Non è stata ovviamente trascurata la qualità dei driver con un midwoofer da 22 cm dotato di cono rigido ultraleggero in fibra di papiro e magnete in Alnico. Il trasduttore degli alti è il formidabile tweeter dipolare di Oskar Heil "Air Motion Transformer".

Nel DAC "La Scala" la conversione è affidata a 4 Burr Brown PCM1704-K con risoluzione a 24 bit/192 kHz, lo stadio analogico è totalmente a valvole in pura classe A, senza controreazione e polarizzazione a led: tubi impiegati due ECC82 Telefunken NOS. Dispone di ingressi digitali S/PDIF, AES/EBU, I2S PCM RJ45 e ingresso USB ASIO "Bit Perfect" ad alta risoluzione (24 bit/192 kHz) nativa, in modalità asincrona.

Un prototipo di meccanica digitale, scoperchiato per mostrarne l'interno.

Una novità assoluta questa elettronica montata su un asse di legno, un modo simpaticamente "naif" per presentare il prototipo di nuovo amplificatore integrato a valvole in configurazione "Single Ended" parallelo di EL 34. Da breve colloquio con un operatore della Aqua son venuto a sapere che verrà lanciato sul mercato sotto un nuovo marchio, ora in fase di realizzazione (il "Bellaria"), e si chiamerà "La Viola". Si attende soltanto la realizzazione del cabinet per la presentazione ufficiale e la messa in commercio.

 

 

SONUS VICTOR

La veronese (di Sona) Sonus Victor, cui erano dedicate due ampie sale con due diversi setup, ha saputo creare per i suoi diffusori una veste eccellente
con dei bellissimi mobili di vero noce massello, uno spettacolo per gli occhi ma anche per le orecchie, visto che si tratta di elettroacustiche decisamente ben suonanti.

Nella prima sala suonavano le SV 300 accompagnate da un parco di apparecchi davvero notevole, soprattutto per quanto riguarda le amplificazioni: giradischi Technics SL 1200, CD Player Philips CD 960 (poi sostituito con altro lettore), preamplificatore Spectral DMC 20 con il suo "Power Supply" DMS 20 e finale Spectral DMA 200. No sono invece riuscito a identificare l'elettronica valvolare.

Diffusore Sonus Victor SV 300.
Tre vie da pavimento caricato in sospensione pneumatica, monta un tweeter a cupola da 25 mm, un midrange da 20 cm con membrana in carta trattata e due woofer da 25 cm anch'essi in carta trattata. Range di potenza consigliato 20 - 300 Watt e sensibilità di 90 dB/w/m. Il filtro crossover è assemblato a mano e utilizza pregiati  componenti Mundorf silenziati in coppia, cablaggio Nordost.

Nel secondo ambiente, dove mi sono soffermato per un po' di tempo chiacchierando anche con l'operatore, erano accolti i modelli SV 200 (da stand) e SV 250 (floorstanding). Giradischi Metz Megasound TX 4963, CD Player Audio Note CD 2.1 X, preamplificatore MBL 4004 e finale di potenza Pass Aleph 5 l'impianto.

Diffusori Sonus Victor SV 200 (a sinistra) e SV 250.
Il primo è un tre vie da stand di dimensioni e peso non indifferenti per la tipologia (32 x 59 x 36 e 28 Kg) che affida la sua gamma media a un trasduttore "Dome" da 50 mm invece che a cono; gli altri due componenti sono un tweeter a cupola da 25 mm e un woofer da 25 cm in carta trattata. Risponde da 32 a 25.000 Hz con una sensibilità media di 89 dB/w/m, anche in questo modello troviamo componenti Mundorf nel crossover.

Il più grande SV 250 monta invece uno dei tre woofer da 20 cm lateralmente, frontali gli altri due woofer, il midrange (anche da 20 cm) e il tweeter da 25 mm.

 

 

GIUSSANI RESEARCH - EAM LAB

Una delle sale più interessanti e ricche di contenuti dell'intera mostra.
Grande la partecipazione del pubblico con numerosi visitatori che hanno potuto apprezzare non solo la qualità delle elettroniche della parabiaghese EAM Lab ma anche le interessanti lezioni dell'ingegner Renato Giussani riguardanti argomenti di acustica ambientale e non solo...

In foto vediamo gli splendidi EAM Lab HA 600 (a sinistra), finale di potenza da 330 + 330 Watt RMS su 8 Ohm, 550 + 550 su carico di 4 Ohm e 890 + 890 Watt su 2 Ohm. Mostruosa la potenza ottenibile nel funzionamento a ponte (1240 Watt su 8 e 1980 su 4 Ohm), sono dei dati che consentono il pilotaggio della totalità dei diffusori "Home" esistenti, compresi gli ostici elettrostatici.
Accanto all'HA 600 vediamo il nuovo finale HA 300, da "soli" 180 Watt per canale su 8 Ohm. “Coomig Soon” della dinamica ditta gestita dai fratelli Pizzi un grosso finale monofonico: l'HA 1K2 Monofonic.

Passiamo alle rinomate creazioni della Giussani Research rappresentate dai tre modelli presenti in sala: le GR Delta R10 Mk2, top di gamma della serie Delta, le GR Delta R9 Mk2 e le piccole GR Delta Butterfly One, cui era dedicato un setup differente in un'altra parte della sala.

GR Delta R10 Mk2.
Grande diffusore da pavimento in sospensione pneumatica a 5 vie elettriche e 6 acustiche che monta 2 woofer da 12", 2 medio-bassi planari, un medio-alto planare e un tweeter, anch'esso planare. Il filtro crossover fa uso di condensatori non elettrolitici. Vanta una F3, cioè la frequenza più bassa utilmente riproducibile (- 3 dB), di 39,4 Hz mentre la sensibilità si attesta su 92 dB/w/m. All'ascolto hanno dimostrato grandi qualità di trasparenza, coerenza timbrica e un palcoscenico tridimensionale di ampie proporzioni.

Particolare dei due woofer da 12" delle R10 Mk2.

Il gruppo di planari della Bohlender-Grabner utilizzati sulle R10.

Modello immediatamente sotto il 10, il Delta 4 R9 è un diffusore da pavimento in sospensione pneumatica a quattro vie/quattro altoparlanti con woofer da 12", mid-basso planare, mid-alto planare e tweeter  a cupola da 19 mm. La rete crossover prevede incroci a 12 dB/Ottava del tipo Linkwitz-Riley, senza utilizzo di condensatori elettrolitici. Sono biamplificabili con un range di potenza per canale su 8 Ohm da 50 a 500 Watt. Notevole lo sviluppo verticale (160 cm).

Particolare del mid-alto e tweeter delle R9.

Nel secondo impianto suonavano le Butterfly, pilotate sempre da elettroniche EAM Lab PA 2600 e TO 3.8, altri due grossi calibri, entrambi molto potenti ma dal suono parimenti raffinato e musicale, un ottimo abbinamento con le creazioni dell'ingegner Giussani.

GR Delta Butterfly One.
Tre vie da supporto che implementa il sistema proprietario anti-diffrazione Butterfly©. Particolare attenzione è stata messa nella lotta alle vibrazioni spurie, i pannelli frontale e posteriore trattati con finitura professionale smorzante. Il sistema di carico è l'esclusivo Giussani Research DDELS© (Dual Driver Extended Loading System) in cui il volume interno viene diviso in sub-volumi comunicanti (Delta System©). Grazie anche a un rivestimento interno in piombo spesso 3 mm il mobile è praticamente insensibile a sollecitazioni acustiche e meccaniche.
Tre gli altoparlanti montati: woofer da 8", mid-woofer da 8" e tweeter planare, 86 dB/w/m la sensibilità media dichiarata.

L'EAM Lab PA 2600, finale di potenza stereofonico da 310 + 310 Watt su carico di 8 Ohm.

EAM Lab TO 3.8.
Finale stereofonico erogante 200 Watt per canale (8 Ohm). Utilizza dei transistor finali a corpo metallico molto simili ai vecchi Motorola TO3, i quali conferiscono uno smalto timbrico molto particolare a quest'amplificazione oltre che presentare un'indubbia superiorità tecnica rispetto ad altri modelli.

Nella sala 14 si è svolta anche una stimolante demo di musica liquida, una specie di ascolto in comparativa tra tre schede audio di cui una interna al Notebook, una M-Audio FireWire Solo e una Cakewalk USB Audio Interface UA-1G. I tre diversi dispositivi, prima di raggiungere i finali EAM Lab, erano smistati e preamplificati da un ottimo Classé CP 500.

Il piatto forte, forse per taluni audiofili poco preparati in acustica ed elettroacustica un po' indigesto, è stato abilmente preparato dall'ingegner Giussani che ha facilitato il compito agli astanti con un linguaggio per quanto possibile semplice e piano.

Ma lascio a lui il compito di commentare:

"Colgo l’occasione dell’invito di Alfredo Di Pietro a scrivere alcune note sulla partecipazione della Giussani Research alla mostra Milano Hi-End, per ringraziare i moltissimi graditi ospiti della sala dove i diffusori GR della serie Delta hanno suonato pilotati dalle ottime elettroniche EAM Lab di Emanuele ed Alessandro Pizzi.
La scelta della sala è stata effettuata un po’ in ritardo, rispetto ai tempi di organizzazione della mostra, e quindi, disponendo di diffusori e di elettroniche adatte e non volendo essere costretti a contingentare l’ingresso agli appassionati interessati, ci siamo visti costretti ad utilizzarne una avente sì dimensioni sufficienti, ma anche una forma davvero sfortunata ed eccessivamente differente da quelle normalmente utilizzate in situazioni domestiche.
La notevole lunghezza ha determinato la nascita di un campo di onde stazionarie che ha un po’ penalizzato l'estensione, la compostezza e la pulizia della gamma bassa caratteristica dei sistemi installati, né lo scarso tempo a disposizione (nonché la volontà di non intervenire con correzioni di sorta) hanno consentito di affrontare il problema.
Naturalmente tutto ciò, come sempre avviene, ha causato giudizi abbastanza differenti soprattutto al variare dell’esperienza degli ascoltatori coinvolti.
Archiviato però l’aspetto meno positivo del fine settimana milanese, non posso non rilevare che, nonostante tutto, l’impiego quasi esclusivo di musica liquida e l'estrema disponibilità ad impiegare per gli ascolti qualsiasi brano musicale venisse portato e richiesto dai presenti, ha potuto garantire una valutazione molto completa degli impianti proposti e tale da generare una quantità di commenti positivi che potremo ricordare negli anni a venire come un vero record (sempre nella speranza di prima o poi superarlo).
Durante le due intensissime giornate di ascolti, ho potuto personalmente intrattenere (spero piacevolmente) gli ospiti della nostra sala, che erano stati avvertiti con un programma pubblicato per tempo, tenendo ben quattro “seminari” con argomento “campo acustico negli ambienti chiusi ed ottimizzazione della installazione dei diffusori”, che ha consentito a tutti i presenti di comprendere meglio la natura fisica ed i motivi alla base della nascita di tante delle loro sensazioni d’ascolto nelle loro personalissime sale, nonché nella nostra in fiera.
A seguire abbiamo anche fatto ascoltare sia rumore bianco che rosa ed alcuni suoni sinusoidali puri a diverse frequenze, comprese fra i 20 ed i 20.000 Hz. Oltre ad un unico brano musicale (tratto dalla Quinta di Beethoven) con tre schede audio differenti.
Grazie a tutti ed arrivederci al prossimo Roma Hi-End, dove contiamo di riuscire a presentare nella stessa ottima sala da 140 mq dello scorso anno sia il nuovo modello da pavimento Delta R7 (caratterizzato da una larghezza massima di soli 29 cm, per il quale si stima un costo di circa 7.000 euro) sia il prototipo dedicato agli autocostruttori GR TMA-1 che sta continuando a veder aumentare piacevolmente gli Sponsor sia Tecnici che privati coinvolti…!
"

Renato Giussani

 

 

VOXATIV

Voxativ, un nome nuovo per il Milano Hi End come credo anche per molti appassionati, che merita una presentazione acconcia.
Il brand berlinese ha partecipato a svariati eventi i tutto il mondo presentando i suoi prodotti in Cina, Germania, Svezia, Italia, Inghilterra, USA, Singapore, Polonia, Repubblica Ceca, luoghi in cui ha portato i suoi splendidi prodotti, ricchi di un suono timbricamente raffinatissimo e rispettoso di ogni più sottile nuances musicale.

Il setup che accompagnava le Ampeggio 2.
Front end digitale Lector CDP 7 TL, preamplificatore valvolare con amplificatori finali di potenza Voxativ 9084D.

Le fascinose (e un po' funeree) Voxativ Ampeggio 2, sistemi monovia che montano l'esclusivo driver AC-Xp, caricato con una tromba di esigua profondità (solo 19 cm) dalle aperture rivolte verso il basso che promette un'estensione in basso fino a 25 Hz. La sensibilità molto elevata di 100 dB/w/m assicura buone SPL con potenze molto ridotte. Notevoli le dimensioni (ma non l'ingombro in spessore): 120 x 180 x 19 cm ( Larghezza - Altezza - Profondità) e notevole il peso di 100 Kg.

Il sofisticato driver largabanda Voxativ AC-Xp, Top Model di casa.

Un altoparlante che sarebbe degno di figurare nella vetrina di una gioielleria, modello di punta incluso nel diffusore Ampeggio Due. Il motore di questo driver è fatto completamente in Permadur, un materiale ottimale per le sue proprietà magnetiche.

Il sistema è completato da un'alimentazione a batteria che assicura un'ottimale tensione lungo un periodo di 9 ore, dopo di che si passa a un alimentatore standard che la carica automaticamente.

Alfredo Di Pietro

Segue alla quinta parte...


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