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domenica 15 giugno 2025 ..:: Quinta Rassegna Hi-Fi Audiocostruttori - I Parte ::..   Login
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 Quinta Rassegna Hi-Fi Audiocostruttori - Torre di San Vincenzo - San Vincenzo (LI) - 17 e 18 maggio 2025 - Prima Parte Riduci



La Rassegna Hi-Fi Auto-Costruita Audiocostruttori, giunta alla sua quinta edizione e svoltasi presso la Torre di San Vincenzo dell'amena cittadina San Vincenzo, in provincia di Livorno, è una di quelle realtà scaturite dalla soddisfazione di due diverse opportunità. Parliamo di un'evento suddiviso nelle due giornate del 17 e 18 maggio, un fine settimana che non dovrebbe interessare una persona come me, che audiocostruttore non è mai stato, anche se non ho remore a dichiarare che nutro una certa invidia per chi lo è. Per carità, il saldatore so usarlo, sono in grado di riparare una connessione dissaldata o farmi un cavo di segnale, ma oltre questo non vado. Sono invece un appassionato cui piace fare dei resoconti, respirare quel non so che presente nell'aria di una manifestazione dedicata all'alta fedeltà e poi registrarlo meticolosamente sul mio sito personale. Nonostante i molti anni trascorsi dall'apertura di Non solo audiofili, avvenuta nel 2007, provo regolarmente una soddisfazione quasi infantile nello stilare resoconti, una gioia che si è rinnovata proprio pochi giorni fa con quest'evento. Ma il piacere è in questo caso aumentato da un elemento non sempre presente in questo tipo di eventi.



Mi riferisco a quanto già apprezzato nel corso della fiera Degustazioni Musicali a Lido di Camaiore lo scorso gennaio, cioè quel clima sereno e cordiale che c'è tra i componenti del Nuvistorclub e la bella accoglienza che loro mi hanno riservato in occasione della mostra. Quando si è uniti dalla stessa passione, senza che null'altro si metta di traverso, ci si sente subito amici. Ma parlavo inizialmente di una valenza "anfibia", poiché la presente manifestazione e Degustazioni Musicali risultano allo stesso tempo unite e divise nelle loro desiderata, che sono quelle di aggiornare l'appassionato sulle ultime novità del mercato e farsi portatrici dell'entusiasmo e della capacità di sporcarsi le mani di un manipolo di volenterosi appassionati. Talvolta gli audiocostruttori vengono definiti, con termine alquanto dispregiativo, "cantinari", vale a dire persone che organizzano il proprio laboratorio in una taverna o garage che sia. È una locuzione che mai verrà usata da uno di loro o pure da chi comprende, per averlo fatto, quanto esercizio e affinamento occorrano per fare anche una semplice saldatura a stagno a regola d'arte, senza citare tutto il resto, che è davvero molto.



Il Nuvistor Club è ancora una volta protagonista nell'organizzare questa mostra, nata in realtà come Degustazioni Musicali e solo in un secondo momento diversificatasi in Audiocostruttori, un autentico crogiolo d'idee, incontri e confronti con veri appassionati. Un evento esordito nel 2009 nella cornice del circolo ricreativo di Orzignano a San Giuliano Terme, il quale all'inizio riuniva esclusivamente autocostruttori. In seguito si sono via via aggiunte, spontaneamente, delle aziende produttrici, come M2Tech, AAAVT (ormai scomparsa), Tektron di Attilio Caccamo e altre. Si è proseguito in questo modo fino a quando i marchi sono diventati davvero tanti, e alcuni di loro storcevano il naso, dividendo malvolentieri gli spazi con coloro che ritenevano dei cantinari. Sono mio malgrado costretto a registrare l'affiorare di un certo pregiudizio non solo da parte di certi audiofili, ma anche dei produttori, che pone i nostri amici audiocostruttori in una posizione non facile. Ben vengano quindi eventi come questo, che dal 2018 ha voluto separare le due distinte categorie e dare vita a una sorta di rinascimento dell'audiocostruzione, aprendo il pubblico alla conoscenza di ciò che esiste a monte di un progetto, a quella grande fatica e impegno che necessitano per condurre a un risultato finale apprezzabile.



La cognizione delle cose, questo è l'unico e vero antidoto contro il pregiudizio. Ai tempi della nascita della rassegna tutti i membri del Nuvistor Club avevavano un'occupazione principale, l'unico che poteva disporre di un po' più di tempo libero era Alessandro Vongher, il quale abitava proprio a San Vincenzo e conosceva un assessore che poi è riuscito a coinvolgere il Comune nel progetto. La sua amministrazione ha dunque generosamente fornito in forma gratuita gli spazi della Torre di San Vincenzo fino ad oggi. Il Nuvistor Club, prima di approdare in questo paese, ha avuto l'onore e l'onere di riportare in vita il Contest della rivista Costruire HiFi, purtroppo da tempo estinto e oggi ospitato in questa sede allo scopo di avere visibilità, richiamo, e attirare quanti più autocostruttori possibili. La sede prescelta ha un suo sicuro fascino storico. La Torre di San Vincenzo venne edificata dai pisani in epoca medievale, nel corso del Duecento, per svolgere le funzioni di avvistamento e difesa lungo il litorale meridionale del territorio della Repubblica di Pisa. Per secoli questa struttura architettonica militare continuò a svolgere le sue originarie funzioni, attorno alla metà del Cinquecento, i Medici realizzarono alcuni interventi per potenziare le capacità difensive, implementando di fatto il ruolo svolto dalla torre.



La Torre si presenta con una struttura a pianta quadrata, disposta su tre livelli. È rimasta inglobata nel tessuto urbano della ridente località balneare, con le pareti murarie esterne rivestite in intonaco, a seguito di restauri effettuati durante il secolo scorso, mentre sul lato opposto al mare è addossata a un edificio abitativo posticcio. La parte sommitale della torre culmina con una merlatura che delimita la terrazza. La manifestazione si è svolta occupando il piano terra, il primo e secondo piano, compresi i due ambienti che hanno ospitato uno il contest e l'altro un interessante impianto completo. Per chi ha avuto modo di visitarlo, quest'evento si propone a misura d'uomo e ben pianificato, arricchito da una conferenza/intervista con Gianni Vecchietti, progettista e precursore fin dagli anni '60 dell'autocostruzione italiana, e una conferenza dell'ingegner Pier Luigi Marzullo sul tema dell'amplificazione in alta fedeltà. Ogni apparecchio, nessuno escluso, era corredato di un foglio riportante il nome dell'autore, con particolareggiate notizie tecniche. Vi rimando al resoconto che segue per tutti i dettagli. Un mio sentito ringraziamento va a Federico Carioligi, Luciano Calvani e Pierfrancesco Salutini del Nuvistor Club, per il supporto tecnico, le informazioni e anche per la loro simpatia.




PRIMO PIANO

 





LoniMos
Amplificatore a MOSFET laterali


Autore: Massimiliano Mentessi

Il progetto di questo amplificatore nasce al simulatore con LTspice. Eroga una potenza di circa 50 Watt RMS in Classe AB ed è composto per la quasi totalità da MOSFET. Per lo stadio differenziale e la sua sorgente di corrente sono stati utilizzati i BS170, per lo stadio VAS (Voltage Amplifier Section), componente cruciale all'interno di un amplificatore che serve come ponte tra la sezione preamplificatrice e lo stadio di potenza, un IRF9610, mentre in quella finale ci sono gli Exicon MOSFET laterali. Gli stadi dell'amplificatore sono filtrati in cascata uno dopo l'altro, adoperando prima una coppia di moltiplicatori di capacità e successivamente una coppia di celle RLC. Tutti i condensatori sono a basso ESR, con in parallelo sempre un MKP. L'amplificazione è a bassa controreazione, i feedback locali dei due stadi sono stati scelti in base agli esiti di alcune sessioni d'ascolto. Il banco di alimentazione utilizza un trasformatore Talema e una batteria di 10 condensatori elettrolitici a basso ESR. Il LoniMos è dotato anche di protezione DC per i diffusori e di ritardo d'accensione.

Caratteristiche tecniche:

- Potenza d'uscita: 50 Watt circa in Classe AB
- Sensibilità d'ingresso: 2 Vpp
- Risposta in frequenza: 10 - 30.000 Hz (+/- 1 dB)
- Distorsione armonica totale (THD): 0,014%




Diffusori con driver coassiale e Bass-Reflex a tromba

Autore: Adriano Santini

Questi diffusori impiegano un altoparlante coassiale Celestion FTX0820 da 200 mm di diametro. Il filtro crossover è costruito come da specifiche Celestion, così anche per il volume interno di 8 litri, fatto sempre rispettando la specifica Celestion. I due mobili sono realizzati con multistrato da 20 mm, quello superiore è rivestito internamente con uno strato di piombo da 0,5 mm e riempito di materiale fonoassorbente. Il mobile inferiore ha la funzione di piedistallo, fissato su una piastra in ferro da 15 mm di spessore. Gli angoli d'inclinazione del trasduttore e del Bass-Reflex rispetto al piano posteriore sono analoghi a quelli dei diffusori ESB 7/07, progettati dal compianto ingegner Renato Giussani: 33° per i medio-alti e 18° per i bassi. Il condotto di accordo è lungo 100 mm, ha un diametro di 60 mm e termina con una tromba avente un profilo a sviluppo Tractrix, suggestiva nell'aspetto di quella di un vecchio grammofono, realizzata con una stampante 3D in PLA (Acido Polilattico). La finitura esterna è realizzata con impiallacciatura in noce nazionale. Semplice e originale è il modo con cui i due mobili vengono sovrapposti, mediante dodici connettori a banana per ogni diffusore, sei maschio per la parte superiore e sei femmina per l'inferiore.

Caratteristiche tecniche:

- Potenza sopportabile: 200 Watt
- Sensibilità: 94/103 dB



Diffusori SR71
Home e Subwoofer amplificati


Autore: Andrea Pompili

L'SR71 è un sistema semiprofessionale amplificato, il mobile è costruito in MDF con struttura interna di rinforzo in listelli di abete. I tre diffusori sono tutti caricati in Bass-Reflex, con l'amplificatore in Classe D alloggiato nel subwoofer.

Caratteristiche tecniche:

- Potenza: 60 Watt totali (30 + 30 Wrms) 8 Ohm Fullrange
- Unità SR71 Home:
- Woofer 16,5 cm
- Tweeter a cupola 11,43 cm di diametro
- Crossover: variabile da 30 a 150 Hz
- Unità SR71 Subwoofer:
- Woofer da 20 cm di diametro, doppia bobina
- Sensibilità media del sistema SR 71: 92,5 dB



Piccolo Demo
Sistema di altoparlanti 2+1 a scopo dimostrativo


Autore: Adriano Cagnolati

Il progetto di questo subwoofer amplificato, sperimentale e dimostrativo, è stato pubblicato sulla rivista Costruire HiFi in quattro puntate, dal N. 307 al N. 310. Sono stati quindi progettati e costruiti due diffusori satelliti, con gamma bassa volutamente limitata, da usare esclusivamente in unione a un subwoofer. Quest'ultimo impiega un altoparlante Ciare HS251, caricato in Bass-Reflex di 40 litri, con frequenza di accordo a 26 Hz e filtro subsonico del 4° ordine. La risposta acustica naturale risulta fortemente calante verso il basso e viene linearizzata dal circuito di equalizzazione dell'elettronica dedicata, cosicchè l'uscita acustica del sistema risulta piatta da 23 Hz a salire. L'elettronica è montata in un contenitore separato, costituita da un amplificatore commerciale da 100 Watt in Classe D con scheda elettronica di equalizzazione e regolazione della frequenza d'incrocio in un intervallo tra 40 e 100 Hz. La risposta in frequenza scende molto in basso e viene linearizzata dall'equalizzatore in modo che risulti piatta da 23 Hz a salire. I satelliti sono a 2 vie con caricamento in cassa chiusa di 2,5 litri e un accordo vicino al Butterworth 2. I trasduttori impiegati sono un tweeter a cupola ceramica da 1" SB Acoustics SB26CDC-C000-4 e un mid-woofer Faital Pro 5FE125-8 da 5". I filtri crossover sono del secondo ordine sia per il mid-woofer che per il tweeter, con frequenza d'incrocio a circa 2,2 kHz. I due altoparlanti sono connessi in fase, con la particolarità che il medio-basso manifesta una doppia pendenza. Impedenza 8 Ohm. Il Piccolo Demo è destinato, precisa l'autore, alla sperimentazione più che a un sistema audio definitivo, pur offrendo una banda passante che si estende da 23 Hz a 20.000 Hz, con ondulazioni in banda limitate a qualche dB.

Caratteristiche tecniche:

- Subwoofer: Bass-Reflex di 40 litri con frequenza di accordo a 26 Hz
- Satelliti: 2 vie, mid-woofer e tweeter, cassa chiusa da 2,5 litri, frequenza d'incrocio 2,2 kHz
- Impedenza 8 Ohm
- Elettronica: amplificatore in Classe D da 100 Watt con equalizzatore e frequenze d'incrocio regolabili da 40 a 100 Hz



Streamer e Server Audio DAC con Raspberry

Autore: Federico Ruggieri

Questo progetto è nato per realizzare un server audio e DAC utilizzando un hardware non particolarmente costoso disponibile in commercio, il Raspberry Pi Zero, al quale è stata collegata in funzione di DAC la scheda MiniBoss costruita dall'azienda italiana Allo. Tale PCB monta il DAC PCM5122 della Burr Brown, ora di Texas Instruments. Come software operativo è stato scelto MoOde perché supporta il MiniBoss e consente di scegliere il filtro più adatto per il PCM5122, nel caso di quest'oggetto il Ringingless Low Latency, il quale all'orecchio dell'autore suonava un po' meno tagliente.

Caratteristiche tecniche:

- Chip DAC Burr Brown PCM5122, supporta campionamenti fino a 32 bit/384 kHz
- Oscillatori di clock della giapponese NDK, separati per le due tipologie di 44,1 kHz e 48 kHz, e loro sottomultipli
- Progetto dell'alimentazione su tre canali separati, uno per la parte digitale, un secondo per quella analogica e un terzo per i clock, utilizzando un ulteriore livello di filtraggio LDO (Low Dropout) per ridurre il rumore
- Supercondensatore per migliorare la tenuta in potenza della parte analogica
- Input: 1 GPIO Bus per Raspberry Pi Zero
- Output: 1 RCA Stereo



DACcapo
DAC con stadio d'uscita valvolare


Autori: Alessandro Vongher, Alessandro Franchi, Daniele Failli, Patrizio Biancalani

DACcapo è stato realizzato partendo da un progetto pubblicato qualche anno fa da Costruire HiFi. Tra i suoi autori c'è il volenteroso Alessandro Vongher, che, oltre ad aver contribuito alla storia di questa rassegna è anche autore di un diffusore che vedremo più avanti: il 2TL. Si tratta di un convertitore sviluppato su un chip ESS Sabre 9038 Pro con stadio d'uscita in Push-Pull a valvole 6SN7. La scheda USB è una JL Sound per l'isolamento galvanico, con oscillatore reclocker integrato Crystek CCHD 957. La frequenza di campionamento massima via USB è di 384 kHz PCM.

Caratteristiche tecniche:

- Distorsione armonica: -95 dB
- Tensione d'uscita: 4,865 Veff



Preamplificatore MarVal TP6175

Autori: Marco Fiesoli, Valerio Di Natale

La sigla TP6175 nasce dalle origini regionali degli autori (toscana e partenopea) e dai rispettivi anni di nascita. Questo preamplificatore, presente in due versioni, deriva dal progetto MP-HP, sviluppato dall'ingegner Pier Luigi Marzullo e pubblicato su Costruire HiFi, con l'aggiunta di un circuito denominato "G-Var" per la scelta secondo necessità di due livelli di guadagno: "Pre On" come preamplificatore per un finale di potenza o "HP-On" con maggior guadagno, idoneo per l'utilizzo come amplificatore per cuffie. Il preamplificatore Phono RIAA è basato su uno schema ripreso e rivisto da un progetto di L. Comi (Costruire HiFi N. 32), realizzato con componenti selezionati a stato solido. Il controllo dei toni agisce con tre bande di equalizzazione su bassi, medi e acuti, adoperando la tecnologia dei giratori anziché quella più convenzionale di tipo Baxandall. Il giratore fu teorizzato e pubblicato per la prima volta nel 1948 da Bernard Tellegen ed è in pratica un convertitore attivo d'impedenza che, unitamente a una capacità, permette di migliorare qualità e prestazioni delle normali reti di filtro induttive o resistive-capacitive, come, appunto, quelle di tipo Baxandall. Il controllo del loudness è invece basato sullo schema "Equo-Loudness" proposto da A. Damiani e pubblicato sempre sulla rivista Costruire Hi-Fi.

Caratteristiche tecniche:

- Risposta in frequenza: 2 Hz - 200 kHz entro +/- 3 dB (amplificatore e preamplificatore Phono)
- Distorsione Armonica Totale: <0,002% a 1 kHz
- Segnale in ingresso: regolabile su 0,8/1/2,66/4,66 Vrms
- Segnale in uscita: 8 Vrms su carico resistivo di 100 Ohm
- Rapporto Segnale/Rumore: -120 dB
- Slew Rate: 8,5 Volt/µs
- Impedenza d'ingresso: 47 kOhm
- Circuito controllo dei toni con giratori: Bassi (50 Hz) +/- 10 dB. Medi (900 Hz) +/- 6 dB. Acuti (15 kHz) +/- 10 dB
- Preamplificatore Phono MM RIAA:
- Sensibilità d'ingresso: 2,5 mV
- Segnale in uscita: 250 mV
- Distorsione Armonica Totale: <0,003%
- Guadagno: 45 dB
- Rapporto S/N: -102 dB
- Risposta dinamica: 122 dB
- Impedenza d'ingresso: 47 kOhm
- Impedenza d'uscita: 500 Ohm



2TL
Diffusore 2 vie 40 Watt


Autore: Alessandro Vongher

Il 2TL è un diffusore due vie in linea di trasmissione, con potenza sopportabile nominale di 40 Watt, massima 80 Watt. Si tratta di una torre di altezza pari a 105 cm che racchiude una linea di trasmissione del tipo "tapered" di generosa sezione. È un carico detto anche "a rastremazione", la cui sezione trasversale cambia gradualmente lungo la sua lunghezza. Tale cambiamento di sezione viene tipicamente utilizzato per adattare l'impedenza tra due diverse linee di trasmissione o tra una linea di trasmissione e un carico, minimizzando le riflessioni. Il mid-woofer è un Altec Lansing vintage da 6,5" con cono in polipropilene (l'autore non specifica il modello). La linea di trasmissione è costituita da un offset iniziale e da una trappola a risuonatore di Helmholtz, sintonizzate in maniera da eliminare le spurie senza eccessiva presenza di fonoassorbente. Lo scopo è quello di ottenere un'estensione in basso sorprendente per un altoparlante con dimensioni così ridotte. Il tweeter è un Vifa da 19 mm.

Caratteristiche tecniche:

- Sensibilità: 91 dB/Watt
- Risposta in frequenza: 42 Hz - 20 kHz (+/- 3 dB)
- Frequenza d'incrocio del crossover: circa 2000 Hz



The Coax
Diffusore bookshelf


Autore: Leonardo Fabbri

The Coax è un diffusore di piccole dimensioni equipaggiato con un altoparlante coassiale SB Acoustics SB16PFCR25-4, dotato di caricamento Bass-Reflex frontale. Il condotto di accordo è realizzato con un accessorio Ciare YAC-407 di 48 mm di diametro interno e lunghezza modificata a 120 mm, dotato di un sistema Irrotax contenente 42 tubi di 6 mm di diametro e lunghi quanto il condotto di accordo. L'Irrotax è per inciso un'ingegnosa variante del sistema Bass-Reflex, sviluppata dalla Coral Electronic negli anni '70. La sua caratteristica distintiva è avere il condotto suddiviso in numerosi piccoli condotti paralleli, progettati per ridurre la fluttuazione del cono al di sotto della frequenza di risonanza. Questo sistema permette di migliorare il comportamento dell'altoparlante in questa fascia di frequenza, aumentando l'escursione e la potenza sonora alla frequenza di risonanza. Il mobile è costruito con legno multistrato di 15 mm di spessore con due rinforzi interni sulle pareti laterali e rifinito esternamente con impiallacciatura in Noce Tanganika. Le superfici interne, esclusa quella frontale, sono rivestite con pannelli in cascame di lana pressato da 1,5 cm di spessore.

Caratteristiche tecniche:

- Potenza sopportabile: 40 Watt
- Caricamento: Bass-Reflex frontale
- Crossover del secondo ordine, a 12 dB/ottava, con taglio a circa 2,5 kHz



Diffusore tre vie Bass-Reflex

Autore: Angelo Cenciarelli

Si tratta di un sistema a 3 vie con caricamento Bass-Reflex di 55 litri di volume che impiega altoparlanti Focal, non molto noti e scarsamente commercializzati, per bassi e medi. Il tweeter è di qualità, originariamente Scan-Speak ma reperibile anche con i marchi Vifa e Peerless. Il filtro crossover è del secondo ordine, semplicissimo, quindi con pendenza di 12 dB/ottava, con incroci posti a circa 300 Hz e 2500 Hz. Da sottolineare il fatto che i trasduttori Focal installati compiranno tra non molto cinquant'anni, ben vissuti.

Caratteristiche tecniche:

- Diffusore a colonna 3 vie Bass-Reflex
- Filtro crossover del 2° ordine (12 dB/ottava) tagliato a 300 Hz e 2500 Hz



Allegretto
Diffusore a 2 vie


Autore: Tommaso Giardino

Questo sistema ha un'estetica che ricorda certi diffusori vintage da stand della Sonus Faber, come il Parva. Monta un mid-woofer Dynaudio MW 150 e un tweeter Morel MDT 33. Il filtro crossover ha una frequenza di taglio a 2100 Hz ed è del secondo ordine, con pendenza di 12 dB/ottava.

Caratteristiche tecniche:

- Sensibilità: 91 dB/Watt
- Risposta in frequenza: 42 Hz - 20 kHz (-3 dB)
- Frequenza d'incrocio del crossover: 2100 Hz



StudioOne
Diffusori acustici da studio


Autore: Tommaso Giardino

StudioOne utilizza coassiali Morel Hybrid Integra da 6" con tweeter da 1,1" in seta, di derivazione Car Audio, per migliorare la risposta in un ambiente particolare come uno studio di registrazione. Il mobile è realizzato in legno multistrato di pioppo da 20 mm di spessore, con volume interno ridotto a soli 8,62 dm³ e accordo a 63 Hz, il quale permette una buona estensione in basso, ma non eccessiva per la sua destinazione di monitor da studio. Il crossover è un Morel MXR250.4I Integra con taglio a 2200 Hz e pendenza di 12 dB/ottava. I connettori esterni sono Neutrik, per garantire la massima affidabilità possibile.

Caratteristiche tecniche:

- Risposta in frequenza: 42 Hz - 20 kHz
- Frequenza di taglio del crossover: del 2° ordine a 2200 Hz
- Volume interno: 8,62 dm³
- Frequenza di accordo: 63 Hz



ALeAR
Diffusori amplificati da pavimento


Autore: Cristian Spagnol

In considerazione dell'importanza e complessità di questo progetto, ho pensato di riservare a esso una sezione dedicata del mio resoconto, dove ne parlo più approfonditamente. Gli ALeAR sono sistemi a colonna da pavimento alti 120 cm, tre vie con due woofer da 165 mm, un midrange da 100 mm e un tweeter da 19 mm. Il caricamento è un DCAAV (Doppio Carico Asimmetrico A Vista), quindi con due cavità di risonanza. L'amplificatore incorporato sviluppa 260 Watt totali, 130 Watt per ciscun diffusore. L'unità centrale ha tre ingressi digitali (due ottici e un USB) e tre uscite (due per i diffusori principali e una disponibile per un eventuale subwoofer, con VU-Meter stereo). L'ingresso ottico TOSLINK è Hi-Res 48 kHz/24 bit (tra i woofer e il midrange), con un crossover passivo tra medio e alto. Il DSP incorporato accetta segnali in ingresso fino a 192 kHz/24 bit. Le regolazioni possibili sono due:

- Collegamento a un PC per l'aggiustamento fine su tutta la gamma, e tramite tre potenziometri esterni montati su ciascun diffusore per la gamma bassa, su tre frequenze prestabilite (40 Hz - 80 Hz - 160 Hz) o impostabili a scelta da PC.

- Potenziometro regolabile con controllo a VU-Meter sul pannello di ciascun diffusore.

Caratteristiche tecniche:

- Altezza 120 cm
- Risposta in frequenza: 35 Hz - 20.000 Hz
- Amplificazione a bordo: 260 Watt RMS totali (THD+N 1%), 130 Watt per ciascun diffusore.



Grande Eresia
Diffusore RCF BR 110 modificato


Autore: Mattia Bussolati

Dall'aspetto vintage, puro e duro, il Grande Eresia è frutto di un esperimento che prevede la modifica di un diffusore già noto nel mondo HiFi come l'RCF BR 110. Le modifiche riguardano il filtro crossover e l'accordo Bass-Reflex, per ottenere una risposta più rapida ai transienti e un suono appena più ovattato sulle alte frequenze, particolarmente evidenti nel sistema originale. Altri cambiamenti hanno interessato il mobile. Oltre al tweeter a cupola, questo diffusore ne dispone di un altro a tromba per avere ascolti, a detta dell'autore, più "vivaci", con un driver in ferrite RCF N350. Gli altoparlanti utilizzati per questo progetto sono:
- 1 Woofer L15P200 AK
- 1 Tweeter a cupola RCF TW116 (membrana in polifenolico e bobina in ferrofluido)
- 1 Tweeter: RCF N350 con cupola in mylar caricato con tromba di 20x20 cm in resina.

Caratteristiche tecniche:

- Risposta in frequenza: 25 Hz - 20 kHz
- Sensibilità: 97 dB/1 W/1 m con tweeter 116 - 98,5 dB/1 W/1 m con driver N350



Amplificatore integrato a valvole

Autore: Ivan Panzeri

Il progetto di quest'integrato prende forma da un circuito del tecnico del suono Claus Birth (proprietario della Società elettroacustica danese Asinus Elektroakustik), modificato inserendo uno stadio di alimentazione stabilizzato con un MOSFET di potenza per ciascun canale, controllati da una serie di diodi Zener per ogni canale. Il ponte di raddrizzamento è realizzato con diodi Schottky, mentre la riserva di energia è affidata a condensatori elettrolitici in alluminio per un totale di 670 µF per ogni canale. La tensione anodica dei circuiti preamplificatori è ottenuta con rete resistiva e condensatori da 100 µF/47 µF. Ogni condensatore elettrolitico è affiancato da uno in poliestere da 100 nF e un altro da 1 nF in poliestere. Il trasformatore toroidale da 30 VA è stabilizzato con regolatori di tensione, uno per ogni canale, per i riscaldatori dei circuiti preamplificatori e di controllo. La classe di funzionamento prevede un BIAS per regolare un assorbimento massimo del 50% del totale in assenza di segnale. L'amplificatore è dotato di "soft start" dell'alimentazione.

Caratteristiche tecniche:

- Risposta in frequenza: 10 Hz - 20 kHz ultralineare
- Potenza d'uscita: 25 Watt RMS per canale
- Sensibilità d'ingresso: 200 mV
- Distorsione armonica: 0,4% a 10 Watt RMS



Monteverdi
Amplificatore valvolare Single Ended

Autore: Mirco Minosi

Terminiamo la carrellata di oggetti presenti al primo piano con questo amplificatore di potenza, che nasce dall'idea di utilizzare il circuito Loftin-White, in cui l'accoppiamento tra placca della valvola driver e la griglia della finale è in corrente continua, non adoperando alcun condensatore. Tale tecnica fu pubblicata, probabilmente per la prima volta, nel gennaio del 1930 sulla rivista americana Radio World. L'assenza del condensatore di accoppiamento può causare problemi in caso di avaria della valvola pilota, pertanto l'autore ha adottato una configurazione SRPP (Shunt Regulated Push Pull) per lo stadio driver. L'alimentazione è stabilizzata con circuito a MOSFET, per una maggiore affidabilità. Inoltre, per la costruzione del Monteverdi è stato impiegato anche del materiale recuperato da un vecchio amplificatore valvolare SAFAR per uso PA. I tubi adoperati sono ECC81 (o EC92 in alternativa) per lo stadio pilota e 2A3 per lo stadio finale.

Caratteristiche tecniche:

- Potenza d'uscita: 3,5 Watt RMS su 8 Ohm
- Risposta in frequenza: 20 - 20.000 Hz (+/- 3 dB)


Alfredo Di Pietro

Maggio 2025

 

SEGUE ALLA SECONDA PARTE


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