SECONDO PIANO
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In cima a un subwoofer non rifinito vediamo un "Manhattan Data Transfer Switch" modificato, commutatore di trasferimento dati, un dispositivo che permette di condividere una singola periferica USB tra due computer. Consente praticamente di collegare una sola periferica a due PC differenti, senza doverla scollegare e collegare ogni volta che si cambia il computer. Più in dettaglio, l'utilizzo avviene attraverso due pulsanti, tramite i quali è possibile selezionare quale dei due computer dovrà utilizzare la periferica collegata, con indicatori a LED per il monitoraggio, la gestione e la connessione della periferica. Ben più complesso e interessante è l'oggetto sul quale il Manhattan è poggiato, il Subwoofer Equalizer/Filter Power Amplifier PLM 2021, per la completa gestione del subwoofer.
Il progettista Pierluigi Marzullo ha reso disponibili per gli autocostruttori i circuiti stampati necessari alla costruzione dei filtri, senza i quali la realizzazione risulta piuttosto laboriosa. Tali PCB sono state progettate per conseguire la massima modularità e flessibilità d'uso, con la possibilità d'implementare una grande varietà di filtri grazie all'uso di connettori sulle schede madri e schedine "Piggy Back" per i soli componenti delle celle filtro, in modo da poter variare la configurazione dei filtri molto rapidamente con la sola sostituzione delle piccole schede. Sulla rivista Costruire HiFi sono stati passati in rassegna i principali filtri che vengono solitamente utilizzati, implementabili su un subwoofer, e in particolare per uno di volume estremamente contenuto, come quello visibile in foto.
Il suo mobile è di soli 10 litri, con frequenza di risonanza naturale attorno ai 100 Hz, fatto che normalmente costituirebbe un grave problema, ma di cui viene indicata la soluzione grazie a una specifica equalizzazione. Lo schema di principio dei collegamenti dei componenti del filtro completo è stato pubblicato nel N. 256 di CHF, tuttavia, nel caso si volesse adoperare anche il filtraggio attivo dei satelliti, è necessaria la separazione dell'ingresso del finale di potenza dal preamplificatore, per beneficiare dello stesso controllo di volume. Esistono comunque delle alternative. Nell'esaustivo foglio A4 di accompagnamento è riportato lo schema a blocchi del filtro passa-basso ed equalizzatore, nonché il subsonico, per il subwoofer, compreso lo schema dei due filtri passa-alto per le casse satellite.
Nel primo blocco (Front End) viene effettuata la somma dei segnali del canale destro e sinistro, poiché il canale Sub è sempre monofonico, evitandone la miscelazione a monte. Segue lo schema per i due satelliti destro e sinistro. I due sistemi sono totalmente indipendenti, per cui, se i satelliti non venissero filtrati la parte bassa potrà essere completamente eliminata e il segnale sarà prelevabile direttamente dai loro terminali (opportunamente attenuato). I vari blocchi sono collegabili, secondo l'ordine voluto, per mezzo di "jumper". Allo scopo, il circuito prevede l'uso di connettori femmina passo 2,5 mm sulla scheda, in modo da poter effettuare rapidi collegamenti con corti spezzoni di filo di rame "solid core", per un rapido cambio del tipo di filtro, passa-alto o passa-basso, della frequenza di taglio, Q e della pendenza.
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Diomede
Amplificatore finale JFET/MOSFET
Autori: Pierfrancesco Salutini, Piero Attuoni, Luca Ferretti
Amplificatore finale di potenza completamente equipaggiato con transistor JFET e MOSFET, costruito con immensa passione dagli autori.
Caratteristiche tecniche:
- Potenza: 120 Watt su 8 Ohm, 240 Watt su 4 Ohm, 480 Watt su 2 Ohm
- Risposta in frequenza: 12 Hz - 350 kHz (-3 dB), fino a 650 kHz (-5 dB) con 35° di rotazione di fase
- Fattore di smorzamento: >500
- Slew Rate: circa 200 V/µs
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Hybrid KT77 (in alto)
Amplificatore finale di potenza a valvole
Autore: Davide Bucciarelli
Amplificatore con ingresso DC a stato solido e stadio d'uscita ultralineare con tetrodi KT77. L'ingresso è un differenziale Cascode JFET/BJT che eleva il segnale entrante per pilotare direttamente le valvole finali.
Caratteristiche tecniche:
- Impedenza d'ingresso: circa 47 kOhm
- Sensibilità: 1 Volt
- Impedenza d'uscita: 4 - 8 - 16 Ohm
- Potenza in uscita: 38 Watt
- Distorsione: 0,1% a 1 kHz e 40 Watt
- Risposta in frequenza: 20 Hz - 20 kHz (0 dB)
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Natural A40 DC
Amplificatore finale di potenza
Autore: Davide Bucciarelli
Un amplificatore dalla filosofia Zen minimalista fino all'estremo. Nasce da un vecchio progetto di un buffer di segnale trovato sulla rivista MJ e sviluppato fino alle estreme condizioni raggiungibili. Lo stadio d'ingresso è costituito da una coppia di JFET P e N con sorgente comune, che fungono da stadio passivo (che non amplifica ma attenua), per adattare due coppie complementari di BJT, configurate con uscita di collettore. Data la corrente un po' più elevata dello stadio d'uscita, riesce a ben compensare i disadattamenti d'impedenza dei diffusori.
Caratteristiche tecniche:
- Impedenza d'ingresso: circa 47 kOhm
- Sensibilità: 1,8 Volt
- Controreazione: 3 dB
- Guadagno: 10 dB
- Impedenza d'uscita: 8 Ohm
- Potenza d'uscita: 40 Watt
- Distorsione: 0,3% a 1 kHz e 40 Watt
- Risposta in frequenza: 20 Hz - 20 kHz (0 dB)
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Ancient Preamp
Autore: Marco Di Buò
È un preamplificatore a trasformatori d'uscita utilizzante triodi a riscaldamento diretto (DHT) con zoccolo Europeo a spinotto, risalenti agli anni venti e trenta del Novecento. Progettato per poter accendere valvole sia con filamento a 2 che a 4 Volt, ottimizzato per LP2, RE134 oppure U415 ed equivalenti, variando gli opportuni settaggi interni. Un modo affascinante di riaccendere gli elettroni noiosamente addormentati da quasi un secolo all'interno dei loro filamenti, e la loro musicalità unica, probabilmente legata anche alla costruzione meccanica. Guadagno in tensione limitato (tipicamente circa 2 - 4), ma a vantaggio dell'impedenza d'uscita, che risulta molto bassa per una valvola, di 200 Ohm circa per la LP2. Il tutto comunque adattabile alle proprie esigenze variando il rapporto spire del trasformatore d'uscita. Su Costruire HiFi N. 279 è stato pubblicato un articolo di Marco di Buò, intitolato Ancient Preamp.
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4004T Charge Amplifier Gila Sparrow Torino Electrostatic Speaker Engine
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Amplificatore finale ibrido
Autore: Roberto Conti
Questa macchina è stata realizzata da Roberto Conti, compianto socio del Nuvistorclub, scomparso prematuramente. Roberto era un progettista, appassionato audiofilo e autocostruttore d'innumerevoli dispositivi elettronici, non solo di alta fedeltà. L'esposizione e l'ascolto di questo amplificatore finale ibrido vuole essere un omaggio del Nuvistorclub alla memoria di Roberto, uno dei suoi soci più attivi nonché uno dei migliori, se non il migliore.
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JLSounds DAC
Autore: Giuseppe Amato
Questo DAC è stato costruito utilizzando principalmente componenti forniti da JL Sounds. La scheda I2SoverUSB v.III, come interfaccia da USB a I2S, può gestire dati audio PCM e DSD512 nativi e DSD256 DoP. Offre una riproduzione Bit-Perfect a frequenze di campionamento da 44,1 kHz a 768 kHz, con risoluzione fino a 32 bit. Il DAC è un AK4493, in grado di convertire flussi digitali sino a 32 bit e 2 canali, può riprodurre file DSD512 e PCM fino a 768 kHz. Il convertitore D/A è dotato di due filtri d'uscita alternativi, uno basato sull'IC DRV603 con circuito differenziale e uscita Single Ended con filtro di ricostruzione a circuiti integrati e l'altro implementato mediante due trasformatori in Permalloy 10k:10k. Al DAC è stato aggiunto anche un ingresso S/PDIF e TOSLINK, realizzato mediante un circuito basato sul Wolfson WM8804, un ricetrasmettitore S/PDIF/I2S di Cirrus Logic utilizzato per la conversione tra segnali audio digitali. Questo permette di ricevere e trasmettere dati audio S/PDIF e di convertirli in segnali I2S (che sono usati da molti DAC). Un'interessante proprietà della scheda I2SoverUSB v.III è che consente di alimentare in modo indipendente la sezione USB e quella I2S. Le due parti sono separate da un isolamento galvanico, in modo che il rumore proveniente dall'USB non influisca sul DAC. Sulla sezione I2S viene utilizzato anche un re-clocker per ridurre significativamente il jtter. Anche la scheda AK4493 adopera un isolamento galvanico, per separare la sezione DAC dai segnali, per esempio frequenze di campionamento o tipo di flusso, provenienti dalla parte USB e da quelli inviati all'LCD.
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Preamplificatore Phono
Autore: Nicola Del Bianco
Preamplificatore Phono MM a componenti discreti su progetto di Luca Comi, basato su quattro stadi differenziali a transistor e un'equalizzazione RIAA passiva. È frutto di una selezione maniacale sia dei transistor delle coppie differenziali che dei componenti passivi. Offre la possibilità di variare il carico delle testine MM collegate tramite opportuno Dip-Switch, per selezionare diverse combinazioni di resistenza e capacità. Lo stadio di alimentazione è alloggiato in un telaio separato. I pannelli sono lavorati tramite fresa CNC autocostruita.
Caratteristiche tecniche:
- Guadagno: 36 dB
- Risposta in frequenza: 20 Hz - 20 kHz
- Impedenza/Capacità d'ingresso:
- 100 kOhm - 65 kOhm - 47 kOhm - 35,5 kOhm
- 50 pF - 200 pF - 250 pF
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Kingswood Warren LS3/5A Monitor Loudspeakers Replica
Autore: Nicola Del Bianco
Questo diffusore da stand riaccende delle forti reminiscenze nell'immaginario audiofilo, essendo evocativo di un suono dalla timbrica estremamente accattivante. Si tratta della replica del conosciuto mini-monitor inglese versione 15 Ohm, costruito secondo le stringenti specifiche BBC, così come dettate dal dipartimento ricerca e sviluppo di Kingswood Warren, che ha pure suggerito il nome per la realizzazione. I trasduttori impiegati sono esattamente i modelli Kef previsti dal capitolato: tweeter T27 SP1032, in una rara versione NOS NIB del 1978, e woofer B100 SP1003 "White Belly", con parametri e risposta in frequenza così come da selezione operata dalla BBC per i primi prototipi. Il filtro crossover è realizzato su specifica FL/6-23, i componenti sono stati misurati con ponte RCL e selezionati per avere la stessa tolleranza nei due diffusori. Anche la costruzione della cassa e l'assemblaggio del baffle sono secondo specifica, pure per quanto riguarda l'aspetto della minuteria prevista. Unica differenza rispetto alla realizzazione inglese è l'utilizzo di viteria con passo metrico al posto di quella con passo BA in pollici, mantenendone però le dimensioni originarie. La copertura del frontale, da non rimuovere secondo specifica, è realizzata con lo stesso tessuto Tygan previsto dal progetto.
Caratteristiche tecniche:
- Impedenza nominale: 15 Ohm
- Potenza sopportabile: 25 Watt
- Sensibilità: 82 dB/2,83 V/1 m
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Williamson Replica
Amplificatore finale di potenza a valvole
Autore: Federico Carioligi
Si tratta della seconda versione del famosissimo amplificatore finale valvolare progettato dall'ingegner Williamson, di cui la prima versione fu pubblicata nel numero di maggio (1948) della rivista "Wireless World". La seconda versione, alla quale si riferisce questa realizzazione, è stata pubblicata nell'agosto 1949, sempre dalla medesima rivista britannica. La prima versione utilizzava valvole driver L63, mentre la seconda le più moderne 6N7. La risposta in frequenza della prima versione aveva, specialmente per l'epoca, caratteristiche di tutto rispetto: 10 Hz - 20 kHz entro +/- 0,2 dB. Nella versione qui realizzata, che io ho trovato notevole anche dal punto di vista estetico, la banda passante si estende oltre i 60 kHz grazie all'uso di componentistica moderna, decisamente migliore di quella disponibile negli anni '40 del secolo scorso. Ai giorni nostri si fa risalire la nascita della moderna alta fedeltà agli anni in cui fu progettato l'amplificatore Williamson. Negli anni questo è stato oggetto di studi, miglioramenti, e d'ispirazione, anche come copia diretta, di moltissimi amplificatori di grandi aziende famose, o meno grandi e famose, nonché di piccole aziende artigiane e di autostruttori.
Caratteristiche tecniche:
- Risposta in frequenza: 10 Hz - 60 kHz (+/- 3 dB)
- Potenza d'uscita: 15 Watt RMS
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Tube Tester TV-7B/U
Non si tratta in questo caso di un oggetto autocostruito ma di un glorioso provavalvole del 1953.
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IC Phono preamp
Preamplificatore Phono MM/MC
Autore: Marco Di Buò
Dopo i progetti di preamplificatori Phono a tubi, questo valente autocostruttore decise di fare pratica anche con altre tecnologie, come gli amplificatori operazionali, sia BJT che FET. Questi consentono semplificazioni altrimenti non raggiungibili con le valvole e pure una migliore fruibilità progettistica da chi non ha esperienza nell'affrontare sia i pericoli dell'alta tensione che i relativi costi, ormai moltiplicati. Nasce così quest'apparecchio, due stadi di amplificazione e RIAA classica passiva, con possibilità di adattare guadagni e impedenze d'ingresso sia a testine MM che MC tramite ponticelli e non Dip-Switch (inutili per un audiocostruttore). Si tratta di una versione Beta, quindi tuttora in fase di sviluppo, ma già da tempo usata quotidianamente in uno dei tre impianti audio casalinghi dell'autore. Gli stampati sono un primo modello, poi aggiornato con degli adattamenti volanti. Può utilizzare circuiti integrati "speciali" ma non esoterici, tipicamente di uso professionale, ma anche banali TL071-081 per una partenza a basso costo, come in altri progetti di Marco Di Buò.
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Silver Phono
Autore: Marco Di Buò
È un preamplificatore Phono MM di lunga gestazione, iniziato intorno al 2008/2009 e sviluppato fino al 2014. Utilizza tubi per specifico uso audio (E80CC ed E188CC), con RIAA splittata passiva e buffer d'uscita sempre a valvole. Nato come Phono "di alto livello" si è sempre scontrato con la limitata dimensione del telaio in mogano lucidato a mano a cera d'api, che insieme alle piastre di solo rame massiccio nichelato lo caratterizzano nella sua scintillante estetica, da cui il nome. Dispone del tipico ingresso a 47 kOhm e guadagno adeguato, grazie a tre stadi di amplificazione. L'alimentazione anodica è stabilizzata, così come i filamenti dei due primi stadi, mentre nel terzo questi sono solo raddrizzati e filtrati. Per ovviare alla mancanza di un ingresso per testine MC (non previsto all'inizio per il loro alto costo), si è deciso di sperimentare l'utilizzo pratico ma ragionato di un trasformatore elevatore esterno, proveniente da costruttori che fornissero i dati per l'autore indispensabili a un corretto uso. Così è nato lo Step-Up "ottimizzato". Il rapporto spire è modificabile per 1:8 o 1:16, dunque adatto a svariate esigenze. Ottima la qualità dei trasformatori, scelti a un costo molto ragionevole, specie se rapportato ai prodotti commerciali. Un articolo sullo Step-Up, a firma di Marco Di Buò, è stato pubblicato su Costruire HiFi N. 308.
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Implementate in questo convertitore D/A due schede Gavroche Audio Solution R2 Ladder DAC Mono.
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MONOFET
Amplificatore finale di potenza in Classe A con singolo MOSFET
Autori: Federico Carioligi, Marco Franchi
Allestito su una rudimentale base in legno, il MONOFET è ispirato a uno schema che utilizzava un solo MOSFET per canale, con una potenza d'uscita limitata a 4,8 Watt. Con le importanti e opportune modifiche introdotte, la potenza erogabile arriva a circa 10 Watt RMS. L'alimentazione è stata significativamente aggiornata con un filtro classico Pi Greco induttivo, tale da far appartenere quest'amplificatore alla categoria dei Single Ended con alimentazione induttiva. L'intenzione dei suoi autori è riuscire, nei limiti del possibile e delle sostanziali differenze, di far suonare il MOSFET come se fosse una valvola. Essendo un Classe A pura, le temperature d'esercizio dell'unico componente attivo, il MOSFET appunto, raggiungono valori molto elevati, tuttavia sopportabili con adeguati dissipatori.
Caratteristiche tecniche:
- Potenza massima d'uscita prima del clipping: 13 Watt RMS
- Potenza massima a regime: 10 Watt circa
- Banda passante: 0 Hz - 60 kHz
- Sensibilità d'ingresso: 1 Volt RMS
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LS4 (in alto)
Preamplificatore Linea
Autori: Davide Bucciarelli, DanFai (Daniele Failli)
In immagine vediamo due oggetti esteticamente ben curati, aventi in comune l'apporto progettistico di Davide Bucciarelli. Sulla base di un precedente preamplificatore equipaggiato con JFET ad alta tensione, alimentato da una serie di batterie con una tensione di 120 Volt, questo è invece strutturato per un'alimentazione da rete. Monta gli ormai introvabili JFET 2N5543 ad alta tensione, messi in configurazione differenziale, uscita con transistor video BF471, inseguitore di emettitore e assenza di controreazione. La ricerca di un punto di lavoro ottimale e la stretta selezione dei JFET, unitamente al disaccoppiamento effettuato dal transistor d'uscita, hanno permesso l'abbattimento pressoché totale della distorsione. È munito anche d'ingressi e uscita bilanciati.
Caratteristiche tecniche:
- Impedenza d'ingresso: 47 kOhm
- AV: 4,6
- Impedenza d'uscita: <200 Ohm
- Distorsione: <-95 dB a 1 Volt e 1 kHz
- Risposta in frequenza: 20 Hz - 20 kHz (0 dB)
LS5
Elaborazione preamplificatore Convergent LS1
Autore: Davide Bucciarelli
Nasce da un'idea sorta dopo aver sperimentato un omonimo kit acquistato online. Si tratta di una versione con i tubi parallelati per ogni singolo stadio dei due canali:
- 2 ECC82 ingresso Single Ended
- 4 ECC83 in configurazione amplificatore Push Pull regolato da shunt (SRPP) secondo stadio
- 2 E88CC uscita inseguitore di catodo
Caratteristiche tecniche:
- Impedenza d'ingresso: 47 kOhm
- Impedenza d'uscita: <300 Ohm
- Distorsione: <-94 dB a 1 kHz
- Risposta in frequenza: 20 Hz - 20 kHz (0 dB)
- Alimentazione stabilizzata con due stadi in cascata tipo moltiplicatore di capacità, più celle di separazione su ogni singolo stadio
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In una sala a parte suonavano i diffusori elettrostatici Sparrow di Luigi Vigone, supportati da un impianto composito, con delle elettroniche autocostruite e altre commerciali.
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Sorgenti ed elettroniche
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Trio Pre FC
Preamplificatore a valvole con triodi
Autore: Federico Carioligi
Preamplificatore valvolare derivato da un progetto dell'azienda MegaHertz, utilizzante una valvola 6N7 per canale. La sezione di alimentazione è stata notevolmente migliorata, stabilizzando l'erogazione dei 6,3 Vcc per i filamenti con un trasformatore maggiorato in potenza. Il preamplificatore ha quattro ingressi linea e due uscite, entrambe selezionabili con telecomando e display numerico. La regolazione del volume è affidata a un potenziometro motorizzato Alps.
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NuVi 504
Amplificatore finale di potenza con ECC84 e PL504
Particolarmente lunga e accurata è la presentazione di quest'oggetto, elaborato dal gruppo di appassionati autocostruttori del Nuvistorclub, il quale entra a pieno diritto nella storia di questa gloriosa associazione. L'idea di progettare un amplificatore HiFi "atipico" viene nell'autunno del 2024 al socio Luciano Calvani di Roma. Nel piccolo magazzino di componenti elettronici del club Luciano notò la presenza di alcune valvole televisive finali di riga PL504, NOS, mai usate e nuove di fabbrica. Si trattava di tubi ormai praticamente inutilizzabili se non come ricambi in qualche televisore valvolare vintage. Ma perché non tentare di usarle come finali di un amplificatore audio? Per la destinazione d'uso originaria, questi tubi dovrebbero avere una robustezza maggiore rispetto alle normali valvole audio di potenza, pensò Luciano. Infatti qualcuno in passato già l'aveva fatto, con esiti variabili, ma spesso positivi. Da ricerche approfondite in Internet saltarono fuori degli schemi utilizzanti le PL504, EL504 e PL36. Tutte finali di riga nate per gestire gli impulsi a circa 800 Vcc dei trasformatori EAT di buona memoria. A questo punto Luciano Calvani decise di lanciare la sfida, creando un gruppo di lavoro, nella pratica una chat di gruppo WhatsApp, per promuovere quest'idea di progetto ai soci più esperti di tubi termoionici e di amplificatori a valvole. Era nato il gruppo dei "Valvolaristi del Nuvistorclub", composto da Davide Bucciarelli, Federico Carioligi, Marco Franchi, Nicola Del Bianco, Claudio Venturini, Giuseppe Amato, Daniele Failli e Luca Mattolini. Trascorsi poco più di due mesi dal lancio dell'idea di progetto nacque questo pargolo del Nuvistorclub! Bello, caldo e ben suonante! Il NuVi 504. Trattandosi di tubi particolari, sia come struttura interna che per tensioni di funzionamento, è stato necessario trovare degli equilibri per il massimo delle prestazioni. La configurazione d'ingresso è Mu follower (carico anodico dinamico, come se fosse un'induttore con valore teoricamente infinito) con tensione di griglia CCS (Constant Current Source) prefissata da partitore. Lo stadio è alimentato a bassa tensione, il valore ottenuto è per la minima distorsione generale del finale. Stadio sfasatore a coda lunga (Long Tail) ottimizzato sul carico anodico per l'equilibrio dei due rami. Il guadagno dei due stadi in cascata è pari a 320 sui due rami dello sfasatore. L'ECC84 è un valvola di solito configurata per circuiti VHF Cascode. In questo caso, usata in ambito audio, la griglia collegata allo schermo tra le due sezioni del doppio triodo dev'essere sempre neutralizzata con vari artifici per cortocircuitare a massa le oscillazioni. Perciò questa sezione di triodo va usata in modo tale da tenere la griglia collegata allo schermo sempre neutralizzata dai segnali in alternata variabili tra le due sezioni del doppio triodo, pena pericolosissime autoscillazioni in alta frequenza. I tubi finali, in configurazione PP, sono alimentati a circa 410 Volt; su ognuno di essi ci sono i trimmer di regolazione del BIAS, che tengono le valvole a una corrente anodica di circa 26 mA. Le griglie schermo sono alimentate da un transistor riferito a una serie di zener (moltiplicatore di capacità), in quanto i tubi finali sono molto sensibili alle minime variazioni della tensione su G2. Il fattore di controreazione totale e 18 dB, mentre il fattore di smorzamento è 10. Le potenze di picco raggiungibili raggiungono i 60 Watt.
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NuVi 84
Preamplificatore valvolare (non visibile in foto)
Autore: Davide Bucciarelli
Parliamo di un preamplificatore classico con stadio di amplificazione Single Ended e stadio buffer a inseguitore catodico. L'ECC84 è un tubo che nasce come amplificatore Cascode VHF, con griglia passo variabile per il controllo del guadagno. Dato l'uso nativo, ogni canale è costituito da una sola valvola. La caratteristica particolare riscontrata è che la distorsione prodotta da queso preamplificatore privo di controreazione risulta sostanzialmente di seconda armonica, dunque meno fastidiosa o affaticante nell'ascolto. Questo aspetto risulta essenziale in quelle amplificazioni in cui la preponderanza di terza armonica impedisce il completo apprezzamento dei brani riprodotti, e/o un eccessivo affaticamento d'ascolto.
Caratteristiche tecniche:
- Impedenza d'ingresso: 10 kOhm
- Guadagno: 5
- Impedenza d'uscita: 300 Ohm (a 200 Hz su carico di 10 kOhm)
- Distorsione: 0,15% a 0,5 Volt e 1 kHz
- Risposta in frequenza: 20 Hz - 20 kHz (0 dB)
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Una vecchia gloria, il lettore CD Philips CD614
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L'elettronica del diffusore ESL Sparrow
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Iso Air
Molle ad aria
Autore: Luca Ferretti
Terminiamo la carrellata di oggetti con questo sistema d'isolamento vibroacustico realizzato dall'autore su ispirazione del sistema MOSS. Si basa su tre molle indipendenti ad aria con serbatoio pressurizzato esterno, con frequenza di risonanza inferiore a 3 Hz. Il carico applicabile per ciascuna delle tre molle può variare da 5 a 15 kg, pertanto può ospitare apparati (elettroniche, giradischi, diffusori e altro), che necessitano di ottimo isolamento ambientale, fino a un peso totale di ben 50 kg circa
Alfredo Di Pietro
Maggio 2025
SEGUE ALLA TERZA PARTE