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 Quinta Rassegna Hi-Fi Audiocostruttori - IV Parte Riduci



Domenica 18 maggio 2025. Nella seconda e ultima giornata della Rassegna Audiocostruttori si arriva al "redde rationem", al momento in cui bisogna dare un giudizio sulle varie realizzazioni, decretando qual è, secondo la giuria, quella migliore nelle varie categorie. La giuria era composta da tre noti nomi del campo Audio: Pierluigi Marzullo, Maurizio Longhino e Marco Bonioli, il primo esperto di elettroniche, il secondo di progettazione casse acustiche e analisi componenti acustici, mentre il terzo grande conoscitore di sistemi elettroacustici. Tre alfieri dell'alta fedeltà che con la loro esperienza hanno potuto emettere delle valutazioni obiettive e affidabili. C'era in realtà un altro giudice, l'impianto, senza del quale non sarebbe stato possibile ascoltare le varie realizzazioni, ovviamente invariato sino al termine delle prova d'ascolto, così da non introdurre fuorvianti variabili. Questo era composto dal lettore CD Audio Analogue Maestro, streamer DAC e amplificatore per cuffia Volumio Motivo, preamplificatore SL3 Natural DC (creazione di Davide Bucciarelli) e amplificatore finale di potenza MOS 180, sempre di Davide Bucciarelli.





In fotografia vediamo Pierluigi Marzullo nell'atto di valutare il diffusore da piedistallo The Coax, creazione di Leonardo Fabbri, un sistema di piccole dimensioni equipaggiato con un altoparlante coassiale SB Acoustics SB16PFCR25-4 e dotato di caricamento Bass-Reflex frontale. Il condotto di accordo è realizzato con un accessorio Ciare YAC-407 di 48 mm di diametro interno e lunghezza modificata a 120 mm, dotato di un sistema Irrotax contenente 42 tubi di 6 mm di diametro e lunghi quanto il condotto di accordo. L'Irrotax è per inciso un'ingegnosa variante del sistema Bass-Reflex, sviluppata dalla Coral Electronic negli anni '70. La sua caratteristica distintiva è avere il condotto suddiviso in numerosi piccoli condotti paralleli, progettati per ridurre la fluttuazione del cono al di sotto della frequenza di risonanza. Questo sistema permette di migliorare il comportamento dell'altoparlante in questa fascia di frequenza, aumentando l'escursione e la potenza sonora alla frequenza di risonanza. Il mobile è costruito con legno multistrato di 15 mm di spessore con due rinforzi interni sulle pareti laterali e rifinito esternamente con impiallacciatura in Noce Tanganika. Le superfici interne, esclusa quella frontale, sono rivestite con pannelli in cascame di lana pressato da 1,5 cm di spessore. Tra le specifiche tecniche troviamo una potenza sopportabile di 40 Watt e un filtro crossover del secondo ordine con taglio a circa 2,5 kHz.



Il diffusore a tre vie caricato in Bass-Reflex di Angelo Cenciarelli è un sistema con mobile di 55 litri di volume che impiega altoparlanti Focal, non molto noti e scarsamente commercializzati, per bassi e medi. Il tweeter è di qualità, originariamente Scan-Speak ma reperibile anche con i marchi Vifa e Peerless. Il filtro crossover è del secondo ordine, semplicissimo, quindi con pendenza di 12 dB/ottava, con incroci posti a circa 300 Hz e 2500 Hz. Da sottolineare il fatto che i trasduttori Focal installati compiranno tra non molto cinquant'anni, ben vissuti. Il filtro crossover è del 2° ordine (12 dB/ottava) tagliato a 300 Hz e 2500 Hz. Il suo suono mi ha convinto per corposità e completezza.



Qui in azione lo StudioOne, diffusore da studio di Tommaso Giardino che utilizza un coassiale Morel Hybrid Integra da 6" con tweeter da 1,1" in seta, di derivazione Car Audio, studiato migliorare la risposta in un ambiente particolare come può essere uno studio di registrazione. Il mobile è realizzato in legno multistrato di pioppo da 20 mm di spessore, con volume interno ridotto a soli 8,62 dm³ e accordo a 63 Hz, il quale permette una buona estensione in basso, ma non eccessiva per la sua destinazione di monitor da studio. Il crossover è un Morel MXR250.4I Integra con taglio a 2200 Hz e pendenza di 12 dB/ottava. I connettori esterni sono Neutrik, per garantire la massima affidabilità possibile. Risponde in frequenza da 42 Hz a 20 kHz, frequenza di taglio del crossover del 2° ordine a 2200 Hz. Il piccolo mobile ha un volume interno di 8,62 dm³, mentre la frequenza di accordo è pari a 63 Hz.



Questo originalissimo diffusore, realizzato da Adriano Santini, impiega un altoparlante coassiale Celestion FTX0820 da 200 mm di diametro. Il filtro crossover è costruito come da specifiche Celestion, così anche per il volume interno di 8 litri, fatto sempre rispettando la specifica Celestion. I due mobili sono realizzati con multistrato da 20 mm, quello superiore è rivestito internamente con uno strato di piombo da 0,5 mm e riempito di materiale fonoassorbente. Il mobile inferiore ha la funzione di piedistallo, fissato su una piastra in ferro da 15 mm di spessore. Gli angoli d'inclinazione del trasduttore e del Bass-Reflex rispetto al piano posteriore sono analoghi a quelli dei diffusori ESB 7/07, progettati dal compianto ingegner Renato Giussani: 33° per i medio-alti e 18° per i bassi. Il condotto di accordo è lungo 100 mm, ha un diametro di 60 mm e termina con una tromba avente un profilo a sviluppo Tractrix, suggestiva nell'aspetto di quella di un vecchio grammofono, realizzata con una stampante 3D in PLA (Acido Polilattico). La finitura esterna è realizzata con impiallacciatura in noce nazionale. Semplice e originale è il modo con cui i due mobili vengono sovrapposti, mediante dodici connettori a banana per ogni diffusore, sei maschio per la parte superiore e sei femmina per l'inferiore. Tra le caratteristiche c'è una potenza sopportabile di 200 Watt e una sensibilità di 94/103 dB. È risultato vincitore del secondo premio categoria diffusori.



Realizzazione molto interessante questo 2TL di Alessandro Vongher, diffusore due vie in linea di trasmissione, con potenza sopportabile nominale di 40 Watt, massima 80 Watt. Si tratta di una torre di altezza pari a 105 cm che racchiude una linea di trasmissione del tipo "tapered" di generosa sezione. È un carico detto anche "a rastremazione", la cui sezione trasversale cambia gradualmente lungo la sua lunghezza. Tale cambiamento di sezione viene tipicamente utilizzato per adattare l'impedenza tra due diverse linee di trasmissione o tra una linea di trasmissione e un carico, minimizzando le riflessioni. Il mid-woofer è un Altec Lansing vintage da 6,5" con cono in polipropilene (l'autore non specifica il modello). La linea di trasmissione è costituita da un offset iniziale e da una trappola a risuonatore di Helmholtz, sintonizzate in maniera da eliminare le spurie senza eccessiva presenza di fonoassorbente. Lo scopo è quello di ottenere un'estensione in basso sorprendente per un altoparlante con dimensioni così ridotte. Il tweeter è un Vifa da 19 mm. Di 91 dB/Watt è la sua sensibilità, risposta in frequenza: 42 Hz - 20 kHz, entro +/- 3 dB e frequenza d'incrocio del filtro crossover posta a circa 2000 Hz. Ha esibito all'ascolto delle basse frequenze davvero importanti.



Questo SR71, due bookshelf più subwoofer amplificato di Andrea Pompili, è un sistema semiprofessionale con mobile costruito in MDF e struttura interna di rinforzo in listelli di abete che si è meritato il terzo premio nella categoria diffusori. sono tutti caricati in Bass-Reflex, con l'amplificatore in Classe D alloggiato nel subwoofer. La potenza è 60 Watt totali (30 + 30 Watt RMS). L'unità SR71 Home, in particolare, monta un woofer 16,5 cm e tweeter a cupola. Il filtro crossover (soluzione originale) è variabile da 30 a 150 Hz. Per quanto riguarda l'unità subwoofer, questa è equipaggiata da un altoparlante da 20 cm di diametro, doppia bobina. Sensibilità media del sistema SR 71: 92,5 dB



Il diffusore amplificato da pavimento ALeAR del bravo Cristian Spagnol è una realizzazione davvero fuori dal comune per cura estetica e complessità, non per caso vincitore del primo premio nella categoria diffusori, tanto che ho voluto dedicargli una sezione a parte nell'economia del resoconto dove ne parlo più approfonditamente. Gli ALeAR sono sistemi a colonna da pavimento alti 120 cm, tre vie con due woofer da 165 mm, un midrange da 100 mm e un tweeter da 19 mm. Il caricamento è un DCAAV (Doppio Carico Asimmetrico A Vista), quindi con due cavità di risonanza. L'amplificatore incorporato sviluppa 260 Watt totali, 130 Watt per ciscun diffusore. L'unità centrale ha tre ingressi digitali (due ottici e un USB) e tre uscite (due per i diffusori principali e una disponibile per un eventuale subwoofer, con VU-Meter stereo). L'ingresso ottico TOSLINK è Hi-Res 48 kHz/24 bit (tra i woofer e il midrange), con un crossover passivo tra medio e alto. Il DSP incorporato accetta segnali in ingresso fino a 192 kHz/24 bit. Le regolazioni possibili sono due:
- Collegamento a un PC per l'aggiustamento fine su tutta la gamma, e tramite tre potenziometri esterni montati su ciascun diffusore per la gamma bassa, su tre frequenze prestabilite (40 Hz - 80 Hz - 160 Hz) o impostabili a scelta da PC.
- Potenziometro regolabile con controllo a VU-Meter sul pannello di ciascun diffusore.
L'altezza è di 120 cm, risposta in frequenza: 35 Hz - 20.000 Hz, mentre l'amplificazione a bordo conta ben 260 Watt RMS totali (THD+N 1%), 130 Watt per ciascun diffusore.



Anche qui c'è un vincitore, Ivan Panzeri, nella categoria amplificatori integrati. È evidente che la sua creazione, la quale prende forma da un circuito del tecnico del suono Claus Birth (proprietario della Società elettroacustica danese Asinus Elektroakustik) ha lasciato il segno nella giuria. Tale circuito è stato da lui modificato inserendo uno stadio di alimentazione stabilizzato con un MOSFET di potenza per ciascun canale, controllati da una serie di diodi Zener per ogni canale. Il ponte di raddrizzamento è realizzato con diodi Schottky, mentre la riserva di energia è affidata a condensatori elettrolitici in alluminio per un totale di 670 µF per ogni canale. La tensione anodica dei circuiti preamplificatori è ottenuta con rete resistiva e condensatori da 100 µF/47 µF. Ogni condensatore elettrolitico è affiancato da uno in poliestere da 100 nF e un altro da 1 nF in poliestere. Il trasformatore toroidale da 30 VA è stabilizzato con regolatori di tensione, uno per ogni canale, per i riscaldatori dei circuiti preamplificatori e di controllo. La classe di funzionamento prevede un BIAS per regolare un assorbimento massimo del 50% del totale in assenza di segnale. L'amplificatore è dotato di "soft start" dell'alimentazione. Cito anche in questo caso le specifiche tecniche dichiarate, che sono una risposta in frequenza estesa da 10 Hz a 20 kHz, potenza d'uscita di 25 Watt RMS per canale, sensibilità d'ingresso pari a 200 mV e distorsione armonica dello 0,4% a 10 Watt RMS.



Un altro "giudice" si è aggiunto, una coppia di diffusori ProAc D30 RS, allo scopo di valutare le elettroniche. Imparziale e trasparente.



Il preamplificatore/Headphone MarVal TP6175, autori Marco Fiesoli e Valerio Di Natale, trova nella sigla TP6175 le origini regionali degli autori (toscana e partenopea) seguite dai rispettivi anni di nascita. Era presente in due versioni e deriva dal progetto MP-HP sviluppato dall'ingegner Pier Luigi Marzullo e pubblicato su Costruire HiFi, con l'aggiunta di un circuito denominato "G-Var", che consente la scelta secondo necessità di due livelli di guadagno: "Pre On" come preamplificatore per un finale di potenza o "HP-On" con maggior guadagno, idoneo per l'utilizzo come amplificatore per cuffie. Il preamplificatore Phono RIAA è basato su uno schema ripreso e rivisto da un progetto di L. Comi (Costruire HiFi N. 32), realizzato con componenti selezionati a stato solido. Il controllo dei toni agisce con tre bande di equalizzazione su bassi, medi e acuti, adoperando la tecnologia dei giratori anziché quella più convenzionale di tipo Baxandall. Il giratore fu teorizzato e pubblicato per la prima volta nel 1948 da Bernard Tellegen ed è in pratica un convertitore attivo d'impedenza che, unitamente a una capacità, permette di migliorare qualità e prestazioni delle normali reti di filtro induttive o resistive-capacitive, come, appunto, quelle di tipo Baxandall. Il controllo del loudness è invece basato sullo schema "Equo-Loudness" proposto da A. Damiani e pubblicato sempre sulla rivista Costruire Hi-Fi. Il MarVal TP6175 è risultato vincitore nella categoria preamplificatori. Decisamente completa la serie delle caratteristiche tecniche, che riporto integralmente:
- Risposta in frequenza: 2 Hz - 200 kHz entro +/- 3 dB (amplificatore e preamplificatore Phono)
- Distorsione Armonica Totale: <0,002% a 1 kHz
- Segnale in ingresso: regolabile su 0,8/1/2,66/4,66 Vrms
- Segnale in uscita: 8 Vrms su carico resistivo di 100 Ohm
- Rapporto Segnale/Rumore: -120 dB
- Slew Rate: 8,5 Volt/µs
- Impedenza d'ingresso: 47 kOhm
- Circuito controllo dei toni con giratori: Bassi (50 Hz) +/- 10 dB. Medi (900 Hz) +/- 6 dB. Acuti (15 kHz) +/- 10 dB
- Preamplificatore Phono MM RIAA:
- Sensibilità d'ingresso: 2,5 mV
- Segnale in uscita: 250 mV
- Distorsione Armonica Totale: <0,003%
- Guadagno: 45 dB
- Rapporto S/N: -102 dB
- Risposta dinamica: 122 dB
- Impedenza d'ingresso: 47 kOhm
- Impedenza d'uscita: 500 Ohm



Monteverdi è il suggestivo nome dato a quest'amplificatore valvolare Single Ended realizzato da Mirco Minosi. Nasce dall'idea di utilizzare il circuito Loftin-White, in cui l'accoppiamento tra placca della valvola driver e la griglia della finale è in corrente continua, non adoperando alcun condensatore. Tale tecnica fu pubblicata, probabilmente per la prima volta, nel gennaio del 1930 sulla rivista americana Radio World. L'assenza del condensatore di accoppiamento può causare problemi in caso di avaria della valvola pilota, pertanto l'autore ha adottato una configurazione SRPP (Shunt Regulated Push Pull) per lo stadio driver. L'alimentazione è stabilizzata con circuito a MOSFET, per una maggiore affidabilità. Inoltre, per la costruzione del Monteverdi è stato impiegato anche del materiale recuperato da un vecchio amplificatore valvolare SAFAR per uso PA. I tubi adoperati sono ECC81 (o EC92 in alternativa) per lo stadio pilota e 2A3 per lo stadio finale. Bassa la sua potenza d'uscita, di appena 3,5 Watt RMS su 8 Ohm, in una banda passante da 20 a 20.000 Hz (+/- 3 dB), ma dotato di una personalità timbrica estremamente affascinante, tale da essersi meritato il primo premio nella categoria amplificatori finali di potenza.



In ascolto il DACcapo, convertitore D/A con stadio d'uscita valvolare realizzato da un gruppo di lavoro che ha visto all'opera ben quattro autocostruttori: Alessandro Vongher, Alessandro Franchi, Daniele Failli, Patrizio Biancalani. È stato realizzato partendo da un progetto pubblicato qualche anno fa da Costruire HiFi. Tra i suoi autori c'è il volenteroso Alessandro Vongher, che, oltre ad aver contribuito alla storia di questa rassegna è anche autore di un diffusore che vedremo più avanti: il 2TL. Si tratta di un convertitore sviluppato su un chip ESS Sabre 9038 Pro con stadio d'uscita in Push-Pull a valvole 6SN7. La scheda USB è una JL Sound per l'isolamento galvanico, con oscillatore reclocker integrato Crystek CCHD 957. La frequenza di campionamento massima via USB è di 384 kHz PCM. la sua distorsione armonica è contenuta in un -95 dB. Di 4,865 Volt efficaci d'uscita.



Intrigante quest'oggettino a firma di Federico Ruggieri. Uno Streamer e Server Audio DAC con Raspberry nato per realizzare un server audio e DAC utilizzando un hardware non particolarmente costoso disponibile in commercio, il Raspberry Pi Zero, al quale è stata collegata in funzione di DAC la scheda MiniBoss costruita dall'azienda italiana Allo. Tale PCB monta il DAC PCM5122 della Burr Brown, ora di Texas Instruments. Come software operativo è stato scelto MoOde perché supporta il MiniBoss e consente di scegliere il filtro più adatto per il PCM5122, nel caso di quest'oggetto il Ringingless Low Latency, il quale all'orecchio dell'autore suonava un po' meno tagliente. Implementa un chip DAC Burr Brown PCM5122, che supporta campionamenti fino a 32 bit/384 kHz e oscillatori di clock della giapponese NDK, separati per le due tipologie di 44,1 kHz e 48 kHz, e loro sottomultipli. Raffinata la parte dell'alimentazione, su tre canali separati: uno per la parte digitale, un secondo per quella analogica e un terzo per i clock, utilizzando un ulteriore livello di filtraggio LDO (Low Dropout) per ridurre il rumore. C'è pure un supercondensatore per migliorare la tenuta in potenza della parte analogica. Ingresso GPIO Bus per Raspberry Pi Zero e uscita 1 RCA Stereo.


LA PREMIAZIONE






Altoparlanti SICA per il primo premio diffusori, un tweeter 110.28 Fx 8 Ohm e un woofer W 220.50 Fibonacci.



Cavo di alimentazione e presa multipla Oehlbach Powersocket 505, dati al premio preamplificatori.



Premio Nuvistor



Altoparlante largabanda Davis Acoustics 17MRPE, assegnato al secondo premio diffusori.



Midrange Davis Acoustics 130KLVF 100, terzo premio diffusori.





Da sinistra, Federico Carioligi e Nicola Del Bianco (membri del Nuvistorclub), Pierluigi Marzullo, Marco Bonioli e Maurizio Longhino (giuria).



Marco Fiesoli e Valerio Di Natale (MarVal), vincitori del premio categoria preamplificatori.



Cristian Spagnol, primo premio categoria diffusori.



Adriano Santini, vincitore del secondo premio categoria diffusori



Andrea Pompili, vincitore del terzo premio categoria diffusori.



Mirco Minosi, vincitore premio amplificatori finali di potenza.

 

 

Alfredo Di Pietro

Giugno 2025


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