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venerdì 17 ottobre 2025 ..:: Amplificatore integrato stereo Aiyima A02 ::..   Login
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 Amplificatore integrato stereo Aiyima A02 Riduci


 

 

INTRO

Risale al giugno 2010 il mio articolo sull'affordable HiFi. L'alta fedeltà economica in realta c'è sempre stata, sin da quando ero un ragazzo e frequentavo i negozi del mio paese e dintorni. Erano tempi in cui pressoché ogni marchio affiancava alla produzione di alta gamma anche degli apparecchi economicamente più abbordabili. Nel 1980 un'azienda rinomata come la giapponese Pioneer, fondata nel 1938 da Nozomu Matsumoto, produceva si la formidabile abbinata pre/finale SPEC-1 e SPEC-2 ma anche l'SA-608. Parliamo di un amplificatore integrato accreditato di 45 Watt RMS su 8 Ohm che io usavo con grande soddisfazione nell'ambito di un impianto monomarca. All'epoca costava, se la memoria non m'inganna, circa 200.000 lire e lo facevo funzionare insieme a un sintonizzatore TX-608, giradischi PL-400 X, piastra di registrazione a cassette CT-F600 e diffusori RCF BR 45, poi sostituiti dagli Infinity RSb. In seguito aggiunsi alla catena un equalizzatore, sempre Pioneer (e si, avevo un debole per questo marchio), l'SG 300. Per il fonorivelatore i ricordi si fanno più fumosi ma un particolare mi aiuta a rammentarlo, cioè l'originale forma del corpo che assomigliava alla fusoliera del famoso aereo supersonico Concorde, tale testina si chiamava infatti Ortofon Concorde.

Nostalgie a parte arriviamo ai nostri giorni, dove da qualche tempo è esploso il cosiddetto fenomeno della "Cheap Hi-Fi", relativo a un concetto di alta fedeltà molto simile all'"affordable" che citavo nel mio articolo di quindici anni fa. Gli oggetti che ne fanno parte, infatti, si sforzano di raggiungere un alto livello di riproduzione pur avendo dei prezzi molto bassi, pienamente individuabili nella fascia economica del mercato audio. A questo punto occorre fare un distinguo tra gli apparecchi economici degli anni che furono e gli attuali, essendo i primi (per esempio gli amplificatori) delle riduzioni in sedicesimo dei fratelli maggiori, con circuitazioni meno complesse e una componentistica risparmiosa, i quali avevano delle prestazioni ridotte rispetto ai modelli più costosi. Gli autentici ammazzagiganti come il NAD 3020 nella storia dell'HiFi sono stati pochissimi. Oggi invece apparecchi come questo amplificatore integrato Aiyima A02, oggetto della mia recensione, grazie alle nuove tecnologie sono in grado di offrire prestazioni sorprendentemente buone. Ancora adesso esiste ovviamente un divario con i cosiddetti oggetti "ammiragli" e qualche compromesso qualitativo rispetto ai prodotti più costosi bisogna pur  accettarlo.

Questo mio test ha quindi l'intento di valutare, con misure e ascolti, quanto buono possa essere un oggetto come l'A02, in quale impianto sia inseribile con successo e con quali diffusori abbinarlo. Soprattutto, da audiofilo, individuarne la personalità sonora.


AMPLIFICATORE INTEGRATO STEREO AIYIMA A02
UN OGGETTO DESKTOP (E NON SOLO)




SPECIFICHE TECNICHE

Chipset: TPA3116/QCC3034/ES9023/TL072
QCC3034 Bluetooth: Versione 5.0 - Supporta AAC, SBC, APTX, APTX-LL, APTX-HD
Ingressi: RCA - Bluetooth
Sensibilità d'ingresso: 1 Vrms
SNR: 90 dB
THD: 0,1%
Impedenza diffusori: 4/8 Ohms
Potenza d'uscita: 100 Watt x 2 (su carico di 4 Ohm/Distorsione: 10%)
Risposta in frequenza: 20 Hz - 20 kHz (±3 dB)
Voltaggio di lavoro: 12 Volt - 24 Volt
Dimensioni: 176x52x95 mm (senza sporgenze)
Peso netto: 600 g

La confezione include:
- Amplificatore A02
- Antenna Bluetooth
- Manuale Utente
- Trasformatore/Alimentatore (Opzionale)



Attualmente non è più presente nel catalogo prodotti del marchio cinese. La casa ne vanta la forte potenza d'uscita: "Ogni canale può emettere 100 Watt (4 Ω) e si adatta perfettamente e facilmente al pilotaggio di tutti gli altoparlanti passivi da 3 a 8 Ω." La dichiarazione è reale ma poi vedremo alle misure e all'ascolto quanta parte di questi Watt siano realmente sfruttabili. Due sono gli ingressi audio disponibili: Bluetooth 5.0 e analogico stereo RCA, così da risultare compatibile con la maggior parte dei dispositivi audio oggi a disposizione come smartphone, computer, tablet, DAP e altro. La volontà dell'azienda di mettere a disposizione del cliente qualcosa di originale non trapela solo dalla presenza del VMeter, ma anche dalla foggia non banale del frontale, che non è il solito rettangolo, nel nostro caso sviluppato in altezza, ma presenta un profilo curvilineo in corrispondenza della base d'appoggio. Contiene in alto il citato VMeter, decisamente suggestivo di sensazioni "vintage" (pare sia una "moda" in forte ritorno), è illuminato da una calda luce arancione che lo decora rendendolo immediatamente visibile negli ambienti bui. Procedendo verso il basso troviamo un piccolo LED che s'illumina di azzurro quando è attivo l'ingresso Bluetooth, mentre rimane spento se utilizziamo l'ingresso analogico cablato.



Il potenziometro del volume è di un bel colore dorato. Attenzione a ruotare la manopola: è molto poco progressiva poiché a piccoli angoli di rotazione corrispondono notevoli incrementi nell'erogazione della potenza. Il comando è inoltre leggerissimo da azionare e il rischio di rotazioni involontarie o inconsulte è reale. Sul retro abbiamo in alto i due connettori RCA per i canali destro e sinistro dell'unico ingresso analogico, accanto l'antennina Bluetooth, sotto troviamo i quattro Binding Post multifunzione per il collegamento dei diffusori e il connettore per l'alimentazione esterna. La manopola è in realtà del tipo multifunzione e può, oltre che essere ruotata per aggiustare il volume, anche essere premuta: una pressione breve consente di selezionare la sorgente (analogica o Bluetooth), mentre con una lunga (3 secondi) accendiamo e spegniamo l'apparecchio. Sul manuale utente si dice chiaramente che la massima potenza è ricavabile a due condizioni: che il trasformatore/alimentatore DC sia a 24 Volt e 4,5 Ampere e che il carico sia di 4 Ohm. Così possiamo ottenere in uscita la considerevole potenza di 100 Watt RMS per canale, però con una distorsione del 10%. Ma questo e altro lo appureremo meglio in sede di misure.



La scheda elettronica si può estrarre dal piccolo telaio in lega di alluminio rimuovendo le otto viti con testa esagonale, quattro anteriori e quattro posteriori. Bisogna fare attenzione a smontare il pannellino posteriore perché è vincolato alla PCB dalle connessioni di potenza e dall'antennina Bluetooth. Per le prime la manovra è facilitata dal fatto che basta scollegare il connettore Molex a quattro pin, mentre per l'antennina bisogna dotarsi di una chiave esagonale femmina da 8 mm (mi è stata gentilmente prestata dall'amico Carlo Colombo). Sulla scheda è alloggiata tutta la componentistica SMD, i vari IC, i due condensatori elettrolitici di filtro Nichicon FW da 2200 µF/35 Volt e il dissipatore di calore sotto il quale ci sono i due TPA3116D2. L'aspetto è molto pulito, ordinato, bello alla vista anche per chi non capisce nulla di circuiti elettronici.


I CIRCUITI INTEGRATI



Non che io consideri l'elencazione dei principali chip presenti nei DUT che recensisco come un sogno segreto di molti audiofili, ritenendola piuttosto la speranza di pochi, ma ormai ho l'abitudine di farlo. Nel caso di oggetti come l'Aiyima A02 sussiste una particolare attinenza con l'odierna "Cheap HiFi" e anche una stretta relazione a quella Entry-Level dei tempi che furono. I circuiti integrati sono stati inventati da Jack Kilby nel 1958 (il mio anno di nascita), l'ingegnere della Texas Instruments che costruì il primo prototipo funzionante, e da Robert Noyce nel 1959-1961, che ne brevettò una versione utilizzante il silicio. Purtroppo nelle immagini non troverete quella dei due TPA3116D2. Una volta rimosso il dissipatore mi sono accorto che la pasta termoconduttiva, utilizzata in abbondanza, aveva coperto la sigla rendendoli irriconoscibili. Poco importa, basta sapere che sono quelli. E parliamo per primo proprio di loro, i TPA3116D2, cuore dell'Aiyima A02, qui usati in modalità mono (uno per canale) per erogare una potenza massima d'uscita fino a 100 Watt su 4 Ohm. Dal Datasheet, davvero ricco d'informazioni, veniamo a sapere innanzitutto che questo chip in Classe D supporta più configurazioni di uscita: 2 × 50 Watt su carico BTL (Bridge-Tied Load) da 4 Ohm a 21 Volt di alimentazione, 2 × 30 Watt in BTL su 8 Ohm a 24 Volt e 2 × 15 Watt in BTL su 8 Ohm a 15 Volt.



L'intervallo delle tensioni di alimentazione usabili è ampio e va da 4,5 Volt a 26 Volt, tenendo presente che l'alimentatore fornito a corredo è di 24 Volt. Tipicamente molto efficiente (>90%), può erogare sino a 2 x 15 Watt se montato su una PCB a singolo strato anche senza dissipatore di calore esterno, non quindi il caso del nostro A02. Il suo circuito oscillatore/PLL avanzato implementa un'opzione di frequenza di commutazione multipla per evitare interferenze AM. Per la tranquillità dell'utente (e del misuratore) è completamente protetto da cortocircuito e sovratemperatura, oltre che da sovratensione e Corrente Continua. A ogni modo eventuali guasti vengono segnalati al processore per evitare che i dispositivi vengano danneggiati in condizioni di sovraccarico. Con funzioni molto probabilmente di preamplificatori vediamo due IC ST TL072, gettonatissimi amplificatori operazionali ad ampio intervallo di tensione di modo comune e differenziale, bassa corrente di BIAS e Offset d'ingresso e basso rumore, tipicamente pari a 15 nV/Hz. Si tratta di operazionali doppi ad alta velocità con ingresso J-FET che incorporano transistor J-FET e bipolari ad alta tensione accoppiati in un circuito integrato
monolitico.



Non manca una protezione da cortocircuito in uscita. Passando alla sorgente Bluetooth Versione 5.0, rivelatasi di ottima qualità all'ascolto, questa è supportata dal SoC (System-on-Chip) Qualcomm QCC3034, vale a dire un circuito integrato che agevola la comunicazione Bluetooth all'interno di un dispositivo e include in genere un processore (Core), un ricetrasmettitore RF, memoria e circuiti ausiliari. È questo il chip principe della comunicazione Bluetooth, responsabile della trasmissione ed elaborazione dei dati. È programmabile tramite una memoria flash (l'IC MX25U3235F nel nostro circuito) e basata su un'architettura a bassissimo consumo. Implementa la tecnologia aptX Audio, una famiglia di codec a sorgente chiusa della Qualcomm utilizzata per la compressione dell'audio digitale, progettata con l'obiettivo di offrire audio di alta qualità tramite la connessione Bluetooth. In particolare l'aptX HD, disponibile sul QCC3034, è pensato per conseguire una risoluzione audio "migliore di quella dei CD" (e si sente...), mentre l'aptX Adaptive, anche questo presente nel nostro IC, aggiunge a detta del produttore ulteriori miglioramenti in termini di robustezza e latenza. Visto l'utilizzo per il quale è principalmente previsto, cioè cuffie stereo o altoparlanti portatili, acquista particolare importanza la tecnologia Qualcomm Active Noise Cancellation (ANC).



A supporto del Bluetooth c'è la citata memoria flash MXIC MX25U3235F, di tipo NOR (NON-OR) seriale da 32 Mb, dotata di un'interfaccia periferica seriale e di un protocollo software che consentono il funzionamento su un Bus a tre fili. Il modello MX25U3235F utilizza la cella di memoria proprietaria di Macronix, che memorizza in modo affidabile il contenuto della memoria anche dopo ben 100.000 cicli di programmazione e cancellazione. Vi risparmio altre complicatissime informazioni presenti nel Datasheet. Completa il quadro della sezione Bluetooth il Sabre ES9023, un DAC stereo a 24 bit con driver operazionale integrato da 2 Vrms. Basato sulla comprovata tecnologia DAC Sabre, è dichiarato convertitore D/A ideale per applicazioni con uscita a livello di linea come lettori Blu-ray, lettori CD/DVD, decoder, TV digitali e ricevitori audio. Grazie all'architettura brevettata HyperStream e al Time Domain Jitter Eliminator, l'ES9023 offre un audio di qualità sostanzialmente privo di jitter con un DNR di 112 dB. Può funzionare con un singolo alimentatore AVCC per pilotare un'uscita da 2 Vrms con riferimento a massa, in modo tale da eliminare la necessità di condensatori di blocco della corrente continua in uscita.



Il rumore di fondo, infine, nell'ES9023 viene eliminato tramite una soppressione completa all'accensione/spegnimento, in modalità mute, reset e in caso di perdita di alimentazione o clock. Terminiamo la carrellata dei circuiti integrati con due dispositivi. Il primo è l'LM 7812, un regolatore di tensione lineare a tensione fissa positiva in grado di fornire un'uscita stabile di +12 Volt da una tensione di ingresso più alta e variabile, ad esempio da una batteria o da un alimentatore. È un componente a tre terminali (ingresso, uscita, massa) ampiamente utilizzato nei circuiti elettronici che richiedono una tensione stabile e costante. Il secondo è l'Omron G6S-2F, un relè a montaggio superficiale di terza generazione capace di elevata tensione dielettrica (2.000 V CA) tra bobina e contatti. Soddisfa i requisiti di sovratensione Bellcore da 2,5 kV. Viene offerto nella configurazione con terminale passante per PCB o in opzione di confezionamento in bobina.




LE MISURE


SETUP

PC Asus Laptop FLA5EV8M
Scheda Audio Focusrite Clarett 2 Pre USB (con driver ASIO)
Multimetro TRMS PCE-UT 61E
Dummy Load & Differential Front End Lym Audio
Partitore di tensione con attenuazione di 20,34 dB
Cavi: Segnale: Supra Dual RCA/Kimber Hero - Potenza: Labirinti Acustici Fluxus - Alimentazione: Cablerie D'Eupen/Supra LoRad
Software di misura: Arta e Steps (Versione 1.9.8)

Differenza Canale DS/SN (8 Ohm): 0,28 dB

Differenza Canale DS/SN (4 Ohm): 0,37 dB

Guadagno (con potenziometro volume al massimo): 42,37 dB

Impedenza d'ingresso: 75.550 Ohm

Impedenza d'uscita (1000 Hz): 0,14 Ohm

Damping Factor: 57,857




Come sappiamo, negli amplificatori che funzionano in Classe D la risposta in frequenza può variare, anche notevolmente, nell'interazione tra il carico rappresentato dal diffusore e il filtro LC d'uscita antiportante. Si viene così a creare una cella risonante RLC che fa danno, appunto, influendo sulla linearità della funzione di trasferimento. È vero che tale filtro LC (induttore/condensatore) in uscita all'amplificatore è tarato per una specifica impedenza di carico, ma quello rappresentato da un diffusore è tutt'altro che stabile alle varie frequenze della gamma audio, non solo nel modulo ma anche nell'argomento. Considerando il carico resistivo di 8 e 4 Ohm offerto dal mio "Dummy load", il risultato è ben visibile nei grafici. A fronte di un comportamento equivalente in gamma bassa, che vede un progressivo ma limitato degradare dai 100 Hz in giù, le maggiori differenze si verificano in gamma alta. Nel range inferiore i 50 Hz sono sottoslivellati di 0,27 dB rispetto al centro banda, un dislivello che sale a -0,6 dB a 30 Hz e -1,3 dB a 20 Hz. Dal lato alte frequenze, considerando un'impedenza di carico pari a 8 Ohm, assistiamo a un incremento crescente che parte da circa 5 kHz per raggiungere il culmine a 51 kHz con +3,2 dB. Bisogna però osservare che nella banda audio (20 Hz - 20.000 Hz) l'esaltazione è molto più contenuta, essendo i 10 kHz a +0,21 dB e l'estremo dei 20 kHz a +0,82 dB. Un comportamento opposto è invece rilevabile su 4 Ohm, dove i 10 kHz si trovano a -0,12 dB e i 20 kHz a -0,43 dB. Il tipico punto a -3 dB è centrato invece alle frequenze di 90 kHz (8 Ohm) e 60 kHz (4 Ohm).



Le indagini di spettro sono state effettuate ai tre livelli di potenza di 1 Watt, 15 Watt e 34,78 Watt. Si segnala innanzitutto l'assoluta assenza sui grafici di residui della frequenza di rete (50 Hz). Le distorsioni risultano contenute, non però contenutissime, sino alla potenza di oltre 30 Watt. In particolare, a 1 Watt la THD si attesta sullo 0,023% (THD+N 0,037%), che sale allo 0,016% (THD+N 0,017%) e allo 0,5% (THD+N 0,49%) rispettivamente a 15 Watt e 34,78 Watt. Seguono le IMD sui tre doppi toni di 13/14 kHz, 19/20 kHz e 250/8000 Hz. Queste naturalmente mostrano un incremento dei tassi distorsivi rispetto alle THD, cosa che avviene sempre per ogni DUT che ho esaminato. Possiamo concludere che l'Aiyima A02 è tranquillamente usabile sino a una trentina di Watt abbondanti, a fronte dei 100 Watt, che con onestà il produttore dichiara comunque essere si raggiungibili, ma con una distorsione del 10%.



Non pulitissimo il multitono, che mostra soprattutto in alta frequenza, e con un progressivo incremento sino al limite dei 20 kHz, delle spurie d'intermodulazione.



In accordo con le analisi di spettro, anche nella distorsione armonica Vs frequenza si evidenzia una netta prevalenza delle distorsioni di ordine dispari sulle pari. Nell'unica misura effettuata a 10 Watt assistiamo a una progressiva risalita dei tassi a partire dal centro banda in su. A 3 kHz rileviamo una distorsione di seconda armonica dello 0,0023%, a fronte di una terza armonica dello 0,032%. A 10 kHz abbiamo, rispettivamente, una D2 dello 0,0016% e una D3 dello 0,49%, mentre la THD a 1000 Hz è dello 0,013%.



Un'altra significativa misura rivela l'andamento della distorsione, nel caso di questo grafico la THD, al salire della potenza. Il canonico 1% si raggiunge a circa 36,5 Watt. Il decorso del grafico denuncia una partenza vicina allo 0,02%, una relativa risalita sino a 2 Watt circa, dove la distorsione giunge allo 0,065%, seguita da una ridiscesa con un minimo tra 15,5 Watt e 20,6 Watt (0,038%) e l'impennata finale.



Il precedente andamento generale si replica, mutatis mutandis, anche nei grafici in overlay delle IMD 60/7000 Hz e 250/8000 Hz.



Le rilevazioni oscilloscopiche in questi due grafici mostrano una sinusoide a 1000 Hz che viene "spianata" al crescere della potenza in due differenti livelli, un primo, che potremmo considerare di pre-clipping a 18 Vrms (40,5 Watt su 8 Ohm) e una seconda che mostra un clipping conclamato a 23 Vrms (66,125 Watt su 8 Ohm).



In queste immagini vediamo, infine, le onde quadre a 1000 Hz e 10.000 Hz. Quelle su carico di 8 Ohm risentono della notevole risonanza che viene a crearsi nella combinazione RLC (Resistenza di carico/induttanza e capacità del filtro antiportante), i cui effetti sono visibili nel rilevante "overshoot". Diversa la situazione su carico di 4 Ohm, dove alla risposta in frequenza non appare alcun picco risonante; qui le due onde quadre mostrano che il suddetto fenomeno è appena accennato. Il superamento del valore "target" che emerge all'overshoot in questo caso è giustificato dall'energia immagazzinata (nel filtro LC i componenti accumulano energia durante il transito del segnale), con un eccesso di risposta transitoria molto sensibile su 8 Ohm e solo lievemente accennato su 4 Ohm.


L'ASCOLTO
IL TRAGHETTATORE AMICO




L'IMPIANTO

Lettore di rete WiiM Pro-A2FC
Convertitore D/A MicroSound Technology CDA1
Equalizzatore grafico Behringer FBQ1502HD Ultragraph Pro
Diffusori Bennet & Ross Exosphere
Diffusori Canton LE 109
Diffusori Morel Avyra 622
Diffusori Pylon Opal Monitor
Diffusori Lonpoo LP-42
Cavi di segnale Supra Dual RCA - Kimber Hero - Audio Quality
Cavi di potenza Fluxus Litz 900 FB/FF
Cavi di alimentazione Supra LoRad e Fluxus Alimentami


ALBUM ASCOLTATI NELLA SESSIONE FINALE D'ASCOLTO

- Nursery Cryme/Genesis
- Pawn Hearts/Van Der Graaf Generator
- Best Of/Ange
- Standards Vol. 1/Keith Jarrett, Gary Peacock, Jack DeJohnette
- Wood Tales/Jacopo Ferrazza
- Just the Two of Us/Cæcilie Norby & Lars Danielsson
- Carl Philipp Emanuel Bach: Sonatas & Rondos/Marc-André Hamelin
- The Handel Project: Handel-Suites & Brahms-Variations/Seong-Jin Cho
- Frédéric Chopin: 10 Mazurkas/Arturo Benedetti Michelangeli
- Mahler: Symphony N. 5/Tonhalle-Orchester Zürich - Paavo Järvi
- Nielsen: Symphonies N. 1 & 3/Danish National Symphony Orchestra - Fabio Luisi
- Bruckner: Symphonies N. 6 & 9/Gewandhausorchester Leipzig - Andris Nelsons
- A New Day Has Come/Céline Dion
- La vita imprevedibile delle canzoni/Antonella Ruggiero - Andrea Bacchetti
- Le Canzoni/Fiorella Mannoia
- Warm Focus/Christian Andersen
- Trampoline Park Avenue/Martin Klem
- Alight with Silver/Jon Algar


L'idea che l'Aiyima A02 sia più che un amplificatore relegabile al solo uso desktop, come le dimensioni suggerirebbero, deriva dal fatto che lo utilizzo con soddisfazione da circa un anno sul mio impianto principale, alternandolo con le numerose altre amplificazioni che possiedo, con diffusori miei e due che sono stati di "passaggio" per una recensione: i Morel Avyra 622. È proprio da questi che vorrei partire per una riflessione. Da sempre convinto che in un ambiente domestico una trentina di Watt siano più che sufficienti per la maggioranza dei sistemi d'altoparlanti in commercio (elettrostatici a parte), il buon pilotaggio dei Morel Avyra 622, che hanno una sensibilità di soli 83,922 dB/2,83 V/1 m, mi ha definitivamente confermato la sensatezza della mia opinione. Raramente si ha la possibilità di testare un oggetto sulla lunga distanza, l'operatore o il marchio che ce lo concede in prova indica dei tempi da non superare, che di rado sono superiori a due, tre settimane. Nel caso dell'A02 questi si sono di molto prolungati non per concessione dell'operatore (il gentilissimo Gioacchino Ballo dell'Axiomedia) ma perché alla fine l'ho comprato, ritenendo positivo l'esito del mio test, molto positivo se consideriamo il prezzo, che un anno fa ammontava a un centinaio di euro.

Come al solito la lista dei brani che trovate in elenco non è che una rappresentanza molto parziale di ciò che ho complessivamente ascoltato in quest'anno trascorso in compagnia del piccoletto. Non si parla di CD, un formato in via di lenta estinzione, ma di musica prelevata da un eccellente (il migliore?) servizio di streaming musicale, Qobuz, decisamente orientato all'audio di alta qualità offrendo file FLAC fino a 24 bit/192 kHz. Ho fatto diverse prove con altri servizi ma alla fine ho scelto questo perché assolutamente non detrattivo della qualità originale, anche su impianti di livello non presta il fianco ad alcuna critica in tal senso. Ovviamente anche la sorgente ha la sua importanza, ecco perché al WiiM Pro-A2FC ho affiancato un ottimo convertitore come il MicroSound Technology CDA1, la differenza di qualità audio utilizzando il DAC interno a questo piccolo streamer è semplicemente imbarazzante, cosa che mi ha convinto a prendere il CDA1 senza pensarci un istante. Prima di parlarvi di come suona l'Aiyima A02 tengo a precisare, poiché altre volte non l'ho fatto, che per la scelta degli album non ho seguito nessun criterio "audiofilo" ma esclusivamente il loro valore musicale, ovviamente in concordanza con i miei gusti.

In buona sostanza, niente vocine e chitarrine né cataclismatici sconquassi sonori ma solo quello che mi piace. Inizio la seduta finale d'ascolto con l'amato Rock Progressive, Nursery Cryme dei Genesis è un album capolavoro che porta con se tutta l'epicità dei tempi. È il terzo album in studio del gruppo britannico, pubblicato nel 1971 risente delle tecnologie di registrazione di allora, il suono è a tratti scabro ma intenso nella gamma media. Già all'epoca dell'uscita la qualità audio fu generalmente considerata scadente e la critica denunciò un'ingegneria sonora addirittura pessima. La situazione fu corretta da successive rimasterizzazioni. Non così per il valore artistico, che fu immediatamente riconosciuto molto alto. Qobuz ce lo offre in versione "2007 Stereo Mix". Ho trovato una singolare concordanza tra l'impostazione sonora di questo disco e l'indole del nostro Aiyima A02, come di elettronica che bada al sodo, forte di una riproduzione particolarmente solida delle frequenze basse e medio-basse. La media anch'essa è valida, chiara, intensa e decisa. Virtù che ritroviamo nello stupendo album Standards Vol. 1 di tre giganti del Jazz: Keith Jarrett, Gary Peacock e Jack DeJohnette. La prestazione è risultata decisamente godibile con tutti i diffusori sottoposti all'A02, con un suono risultato in ogni occasione vigoroso, forse anche oltre le aspettative, nitido e con un comparto bassi sorprendente per "punch" e potenza.

Disco veramente stupendo questo Just the Two of Us di Cæcilie Norby & Lars Danielsson, un duo Jazz d'eccellenza che ha rivisitato canzoni bellissime come "Both Sides Now" di Joni Mitchell e "Hallelujah" di Leonard Cohen, ornandole con un'acustica intima e arrangiamenti incantevoli. Qui, complice un'ottima registrazione, la gamma media e mediobassa sono risaltate generando una speciale emozionalità, calore sensuale e profondità. Di sicuro uno dei dischi che mi ha dato maggior piacere in questa seduta d'ascolto conclusiva. Voce e strumento sembravano davvero fuori dal tempo, immersi in un solipsismo a due che suscitava calde emozioni. Nel CD The Handel Project: Handel-Suites & Brahms-Variations di Seong-Jin Cho, spicca l'arte deliziosa e tecnicamente impeccabile del pianista sudcoreano classe 1994. Il suono è molto equilibrato, il nostro riesce a preservare il notevole nitore espresso nella gamma centrale, coglie il nucleo timbrico dello strumento rivelandone l'essenza. Il dettaglio c'è ma le sfumature più fini non trovano grande risalto; da questo punto di vista l'Aiyima A02, pur suonando adeguatamente in ogni occasione, non è risultato particolarmente raffinato e nemmeno si può pretenderlo. Fa quello che può, ed è già molto, soprattutto in considerazione del suo basso costo, ma non può ovviamente raggiungere la completezza di "texture" di un Single Ended valvolare di alto rango.

È una cosa del tutto ovvia, ribadisco, ma che va comunque detta. Il quadro è completo nel disco Mahler: Symphony N. 5 con la Tonhalle-Orchester Zürich diretta da Paavo Järvi, c'è forza, dinamica, discreto dettaglio e anche una buona localizzazione degli strumenti nello spazio. Sbaglia chi pregiudizialmente sospetta una scarsa o addirittura insufficiente resa in questo genere musicale: se la sensibilità del diffusore è adeguata, così da non esagerare con la richiesta di Watt, ritroveremo senz'altro la "grandeur" di una grande orchestra come la tardoromantica. Ottima mi è dunque sembrata la prestazione con le economicissime ma sorprendenti Bennet & Ross Exosphere, delle alte torri dotate di quattro woofer da 6,5" (di cui uno passivo), un midrange da 6,5" e un tweeter 1". Una volta calmierata la loro esuberante gamma bassa con il Behringer FBQ1502HD Ultragraph Pro e tenendole distanti dalle pareti hanno esibito un suono insospettabilmente buono per il censo e il costo. Complessivamente migliori, manco a dirlo, le mie vecchie ma ottime Canton LE 109, che hanno riprodotto con grande incisività i tre album con voci femminili. Vocalità tra il suadente e l'intensamente espressivo, riprodotte con correttezza e luminosità.

Il cosiddetto "middle ground" nell'A02 è ben rappresentato e non presta il fianco a critiche, mentre la gamma alta, che a vedere superficialmente la riposta in frequenza parrebbe essere oltremodo esaltata in un certo intorno di frequenze, all'ascolto non lo è assolutamente stata con nessuno dei diffusori. A questo proposito considero notevole l'adattabilità ai sistemi d'altoparlanti: il nostro integratino non ha avuto difficoltà con nessuno, pilotandoli tutti con disinvoltura e con un buon bilanciamento tonale. Se l'è cavata bene anche quelli dalla sensibilità bassina, come i monitor Morel Avyra 622, Pylon Opal e Lonpoo LP-42. Questi ultimi si sono particolarmente avvantaggiati della robustezza in gamma bassa dell'Aiyima, essendo costituzionalmente penalizzati nelle frequenze inferiori. Un plauso merita la tecnologia Bluetooth 5.0 implementata. Complice un'attenta cura della sezione dedicata, con una scelta di IC dalla qualità al di sopra di ogni sospetto, ha sfoderato una resa sonora davvero convincente e confrontabile a quella raggiungibile con l'ingresso linea, a monte del quale c'erano il lettore di rete WiiM Pro-A2FC supportato dal convertitore D/A MicroSound Technology CDA1. Almeno io non ho sentito differenze tali da ritenere minimamente penalizzante tale sorgente.

Se prudenzialmente rimaniamo entro una determinata richiesta di Watt, diciamo intorno a una trentina, nulla di negativo si può imputare al suono di questo piccolo integrato in Classe D. Se tale limite viene superato le distorsioni salgono e possono rendere affaticante l'ascolto, anche in virtù della netta prevalenza della terza armonica sulla seconda e, in generale, delle dispari sulle pari. L'Aiyima A02 mi ha convinto, alla fine mi sono affezionato a questo piccolo oggetto che possiamo legittimamente ritenere un ottimo traghettatore, in grado di trasportarci dentro la nostra musica preferita senza sensibili carenze.


Alfredo Di Pietro

Settembre 2025 


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