SALA TORRE ISOZAKI - EKOS

Il nome del marchio perugino, Ekos, deriva dal greco antico e significa "Suono". È convinto che troppo spesso le altisonanti caratteristiche di una data elettronica non trovano riscontro emotivo attraverso la riproduzione sonora, deludendo le migliori aspettative degli appassionati. Ekos ha dunque voluto intraprendere un percorso sinergico con il suo team, forte di una venticinquennale esperienza acquisita nel campo del Mastering Audio Engineering e alla commercializzazione di prodotti Audio dedicati alla riproduzione musicale. Un "modus operandi" basato sull'utilizzo delle migliori tecnologie Broadcasting e mirato a ottenere la massima estensione possibile in banda audio.

Nella grande Sala Torre Isozaki esponeva un impianto a dir poco mastodontico, composto da un giradischi EMT 948, sorgente digitale un Dock con Streamer separato della Ekos ancora in fase prototipale (sarà presentato l'anno prossimo), preamplificatore Ekos The Driver, una coppia di amplificatori finali monofonici di potenza Ekos The First, distributore di rete Vanity Sound e diffusori Ekos Monitor 12, configurati in coppia per canale con l'aggiunta di un supertweeter. L'ottimizzazione acustica della sala era affidata a dei correttori acustici attivi.

Elettroniche e sorgenti.
Ai lati vediamo gli amplificatori finali di potenza monofonici Ekos The First, oggetti importanti che lavorano in Classe A/B , accreditati di una potenza nominale in uscita di 330 Watts RMS su carico di 8 Ohm, che diventano 660 su 4 Ohm e ben 1320 su 2 Ohm. Straordinario il dato di distorsione armonica totale e rumore (THD+N) dichiarato, pari a -101 dB ( 0,00089%) da 5 Hz a 100 kHz. Dispone di due ingressi analogici XLR e due XLR di bypass d'uscita. Rapporto Segnale/Rumore: > 116 dB (A) alla potenza nominale.

Altra elettronica di pregio è il preamplificatore Ekos The Driver, anche questo si presenta con ottime credenziali tecniche, se pensiamo che la sua distorsione armonica totale e rumore (THD+N) è di -99 dB (0,001%) da 10 Hz a 100 kHz alla massima uscita di +18 dBu, corrispondenti a una tensione di 6,153 Volt RMS. Diafonia inferiore a -90 dB da 20 Hz a 20 kHz e rapporto Segnale/Rumore superiore a 120 dB (A).

Giradischi EMT 948.

Diffusore Ekos Monitor 12.
Ed eccoci arrivati alla bella novità dell'azienda di Perugia. Questo grande sistema è nato dall'esigenza di avere un monitor di riferimento in grado di restituire un suono privo di colorazioni, condizione ritenuta fondamentale per testare la coerenza della catena audio. È un 3 vie con una sensibilità reale di 96 dB/2,83 V/1 m in un formato compatto, senza l'uso di trombe. Le dimensioni sono di 49 x 86 x 60 cm (L x A x P), mentre il peso è di 39 kg. Il mobile è realizzato in MDF di betulla, per garantire maneggevolezza e leggerezza, rinforzati internamente per minimizzare le risonanze.

Dichiara Simone Berti, titolare e fondatore di Home Cinema Solution, che la frequenza di risonanza (Fs) è inferiore a 26 Hz, mentre il condotto reflex è sintonizzato esattamente a 23 Hz, in modo tale che le basse frequenze non vengano mai riprodotte dal mobile, ma solo - come avviene in una sospensione pneumatica - dagli altoparlanti. Il condotto reflex ha il solo compito di minimizzare le turbolenze e i carichi interni di pressione eccessiva. I driver, tutti Audax, vengono accuratamente selezionati per garantire coppie di diffusori con caratteristiche di risposta identiche.

Un correttore acustico attivo.

Diffusore Ekos Monitor 12.
I Monitor 12 sono sottoposti a trattamenti anti-risonanza, il che consente di ottenere livelli di distorsione estremamente bassi. Una delle caratteristiche chiave del progetto è la massima coerenza di emissione: posizionandosi di fronte al diffusore, è impossibile percepire quale dei trasduttori stia emettendo il suono. Il modulo d'impedenza e la sensibilità permettono a questo sistema di lavorare al meglio già con amplificatori da 20 Watt. La potenza massima applicabile è di 300 Watt, con impedenza di 4 Ohm. Le finiture disponibili sono: essenze vere di legno di ciliegio, noce nazionale, mogano e nero Matt. Il loro prezzo è fissato a 20.000 euro la coppia, IVA inclusa.

Tre cavi Vanity Sound.
Da destra, di segnale, alimentazione e digitale USB, con un altro di segnale in primo piano.

Preamplificatore Ekos The Driver e amplificatore finale di potenza Ekos The First.
SALA LIBESKIND - GRANDINOTE

La Sala Libeskind non è stata solo luogo di accoglienza della Grandinote, ma anche teatro di due distinti eventi musicali. Nel primo Gianni Togni ha presentato, in collaborazione con Warner Music, il suo nuovo album, mentre il secondo ha visto protagonista, in collaborazione con Incipit Records/Egea Music, il nuovo disco del Franco Fasano 5tet.

L'impianto allestito per la dimostrazione era costituito da un giradischi Technics SP-10, preamplificatore Phono Grandinote Celio, streamer Grandinote Alfadue, due amplificatori integrati Grandinote Solo (dedicati uno al pilotaggio dei due diffusori satellite e l'altro alla coppia di subwoofer), diffusori Grandinote Mach 2 Estrema e due subwoofer Grandinote in fase prototipale. Il suono di questa catena mi ha molto convinto, l'ho trovato sensibilmente più raffinato rispetto alla precedente produzione Grandinote, grazie anche alle nuove torri Mach 2 Estrema, naturalmente coadiuvate dalle eccellenti elettroniche dello stesso marchio.

Elettroniche e sorgenti.

Amplificatore integrato stereo Grandinote Solo.
Ligio alla tecnologia proprietaria Magnetosolid, eroga 60 Watt per canale in pura Classe A. Tale tecnologia ha delle notevoli ripercussioni sul suono, combinando il calore degli amplificatori a valvole con la precisione dei componenti a stato solido. In fase di progettazione sono stati esclusi i condensatori e la controreazione nel percorso del segnale. Il Solo dispone di un display touchscreen da 9" che offre alla vista un VUmeter e un analizzatore di spettro. Quest'integrato supporta inoltre l'espansione interna con schede opzionali streamer, pre Phono Celio e DAC Volta. Privo di condensatori di accoppiamento all'ingresso, risponde in frequenza da 2 Hz a 240 kHz, con un fattore di smorzamento di 150. Dispone di due ingressi sbilanciati RCA e due ingressi bilanciati XLR.

Streamer Grandinote Alfadue.
Una bella novità della casa pavese. Implementa un doppio DAC R2R che viene pilotato dal Camilla, un DSP tramite il quale è possibile impostare il taglio che si preferisce per satelliti e subwoofer. C'è anche il modello Alfauno, a singola uscita stereo.

Diffusore Grandinote Mach 2 Estrema.
È dotato di due woofer non filtrati e un tweeter a compressione caricato a tromba. Originale il caricamento, attuato mediante il sistema Semi Resonant Tube (SRT), responsabile di una notevolissima discesa in basso: ben 19 Hz, mentre in alto raggiunge i 20 kHz.
PIANO +1
SPAZI ESPOSITIVI
APOTEMA AUDIO

Apotema Audio è un'azienda di San Giuliano Milanese che ha come motto "Accendi il silenzio", significativo di una produzione artigianale votata al totale coinvolgimento dell'ascoltatore con il suono. Ognuno dei suoi prodotti è progettato e ottimizzato secondo dei precisi dettami, dalla cura maniacale dell'alimentazione al conseguimento di soluzioni circuitali innovative e performanti, contando sulla migliore componentistica.

In esposizione sul tavolo troviamo il Noise Killer e il Black Hole, due filtri di alimentazione Plug-In. Entrambi hanno il delicato compito di filtrare la corrente elettrica, onde non consentire che il segnale audio sia inquinato dai disturbi generati da fonti esterne (utenze industriali, elettrodomestici, lampadine a basso consumo, alimentatori switching, router Wi-Fi) oppure da quelli indotti dai componenti stessi dell'impianto.

Filtro di rete parallelo Hi-End Apotema Materik 1.
È l'ammiraglio tra i filtri di rete del marchio lombardo. Parliamo di un oggetto che, contrariamente ai filtri di tipo serie, evita qualsiasi impatto negativo sulla dinamica del sistema. Ha l'importante funzione di eliminare alla radice ogni disturbo presente nella rete elettrica, creando un silenzio profondissimo che fa emergere anche le più piccole informazioni armoniche e spaziali, a tutto vantaggio di una riproduzione realistica e materica (da cui il nome).

Due distributori di rete Apotema Audio: modello Klean Power (sullo sfondo) e Klean Power 5.
Con una costruzione di alto livello, interamente in alluminio con parti lavorate a CNC e finitura anodizzata, corpo centrale verniciato a polvere di elevato spessore, queste "ciabatte" integrano un sistema interno di filtraggio, di tipo parallelo e distribuito, pensato per fornire un'alimentazione potente e pulita in ogni contesto.

Distributore di rete multipresa Apotema Audio Klean Power 5.
CLEF AND NOTE


Si respira sempre una suggestiva aria d'annata presso lo stand di Clef and Note, un piccolo studio di registrazione a pochi passi da Torino che si orienta su registrazioni completamente analogiche eseguite con rapporto Master/Finale di 1/1. Non si occupa della sola vendita di nastri, ma è anche in grado di eseguire qualsiasi tipo di registrazione, sia di tipo analogico che digitale, con un servizio di digitalizzazione di bobine, musicassette e vinili. Sul banco c'erano a disposizione per gli ascolti un registratore a bobine Otari MX5050, un CD/Cassette Combi Deck Denon DN-T625 e una cuffia Sennheiser HD 660S.

Due registrazioni jazz su nastro della Clef and Note.
La prima: The great reunion di Duke Ellington & Louis Armstrong. Anno 1963, durata 31 minuti e sorgente 2 Tracce 15 IPS. La seconda: Coleman Hawkins encounters Ben Webster. Due tracce 15 IPS con equalizzazione IEC.

Altre due pregiate registrazioni su nastro messe a disposizione dalla torinese Clef and Note: Ella swings lightly di Ella Fitzgerald e Moanin' di Art Blakey and The Jazz Messengers.

Si può dubitare che la musicassetta sia un supporto realmente Hi-Fi, ma nessuno mai riuscirà a toglierle il grande fascino che emana. Qui ne vediamo una nutrita rappresentanza della Clef and Note.
EXIT MUSIC

Sorpreso dal cambio d'intestazione dello spazio espositivo, vengo a scoprire che Exit Music ed Egea Records si sono legate in una partnership commerciale. Il primo è un negozio di dischi e rivenditore online che opera come distributore per Egea, la nota etichetta discografica indipendente che tutti conosciamo. Quest'ultima, in particolare, è stata fondata nel 1994, specializzata in jazz, world music, musica classica e pop italiano. Ha collaborato con numerosi artisti, tra cui Gabriele Mirabassi, Enrico Pieranunzi e Paolo Fresu. In buona sostanza Exit Music promuove e vende edizioni esclusive o limitate di Egea Music tramite il suo negozio e il suo sito web.

Come sempre molto frequentato questo spazio di esposizione e vendita.

La tentazione di fotografarla è stata forte. Questa piccola Triangle Titus ES è diventata ormai la mascotte dell'Egea Records; un po' vissuta, non manca mai di esprimere il suo buon suono.

In questo spazio venivano esposti vinili di pregio, singoli o in cofanetto.

Quattro splendide edizioni in vinile.
Da destra, Ludwig van Beethoven - Complete Piano Concertos. Jan Lisiecki. Academy of St. Martin In The Field. Dietro vediamo il ponderoso (e costoso) cofanetto Anton Bruckner - The Complete 9 Symphonies. Berliner Philharmoniker - Herbert von Karajan. Seguono Pavarotti - Puccini - La Boème - Karajan e Pavarotti - Freni - Madama Butterfly - Karajan.
IBASSO

La iBasso Audio è un'azienda forse non molto conosciuta tra gli audiofili, produttrice di amplificatori/DAC, dispositivi portatili, DAP, cuffie, auricolari e accessori. Tutto insomma per l'audio portatile. Sul tavolo esponeva due modelli di DAP, acronimo di Digital Audio Player, il DX260 MK2 Reference DAP e il DX340 Reference DAP. C'era anche un "intruso", l'amplificatore per cuffia Moon 230HAD.

iBasso DX260 MK2 Reference DAP.
Costoso (il prezzo sfiora i 1000 euro), ma decisamente performante, può essere considerato una sorta di Ferrari dei lettori portatili, con i suoi otto DAC CS43198 che operano in modo indipendente in modalità ibrida e una FPGA di ultima generazione sviluppata da iBasso. Anche la qualità del suono è di primo livello, essendo questo neutro, preciso e dettagliato. Funziona con un Sistema Operativo Android 13 aggiornato e ha una batteria che offre ben 20 ore di riproduzione, a seconda dell'utilizzo.

iBasso DX340 Reference DAP.
Implementa un esclusivo DAC PWM discreto a 1 bit con 16 PWM 8E in cascata, per un totale di 128 DAC individuali, il tutto gestito dal controller FPGA-Master 3.0, dedicato al timing e all'elaborazione audio. Altrettanto notevole è la sezione di amplificazione modulare, con scheda AMP15 inclusa di serie, che può essere comunque sostituita con altre di amplificazione iBasso per ottenere una diversa impronta sonora, come l'AMP16 valvolare o l'AMP17 basata su GaN FET.

DAC/amplificatore per cuffia Moon 230HAD.
OUDIMMO ACOUSTIC DESIGN

La Oudimmo Acoustic Design del buon Davide Perucchini si occupa di un qualcosa che spesso gli audiofili purtroppo trascurano: l'ottimizzazione acustica ambientale. Per chi invece è consapevole dei "danni" che l'ambiente fa sul suono, mette a disposizione una vasta scelta di dispositivi passivi, tra cui pannelli fonoassorbenti, trappole acustiche per basse frequenze, Magnetfusors, tende fonoassorbenti e il noto "Pyramid", un pannello fonoassorbente/diffrattivo.

Pannello diffrattore e assorbitore acustico tridimensionale Pyramid.
Con la sua superficie tridimensionale ibrida fonoassorbente e diffrattiva, garantisce assorbimenti fino al 60% più alti (a 500 Hz) della fibra di poliestere o della spugna di poliuretano.

Nella vista d'insieme del tavolo ci sono, oltre al Pyramid, altri interessanti prodotti della Oudimmo Acoustic Design. L'azienda lombarda fornisce servizi anche di progettazione, coordinamento e direzione di lavori di isolamento e insonorizzazione per abitazioni, aziende, spazi commerciali e industriali. Valutazioni di clima acustico e impatto acustico, perizie, consulenze, bonifiche.

I pannelli fonoassorbenti possono essere personalizzati con stampa digitale sino ad assumere l'aspetto di veri e propri quadri. In particolare, il grafico Fabrizio Resta si dedica alla cura dell'aspetto estetico di ogni soluzione individuata.
REVOX MANIA

Benemerita è RevoxMania, una realtà che vede in Luca Maria Olgiati, uno dei più grandi esperti a livello mondiale dei registratori a bobina ReVox, il suo fondatore e titolare. La sua è un'attività specializzata nella revisione, restauro e fornitura di ricambi per apparecchiature audio di alta fedeltà, in particolare quelle a marchio ReVox, ma anche di marchi come Studer, Teac, Pioneer e Sony. Assidua frequentatrice degli eventi fieristici, RevoxMania si è creata intorno sé un'aura di competenza e simpatia, avviando anche una comunità di appassionati sui social media (per esempio, il gruppo Facebook "Revox Mania") dove si discute e si scambiano informazioni sulle apparecchiature ReVox e Studer.

ReVox A77.
L'azienda di Bellinzago Lombardo ha creduto opportuno rinfrescare il suono dei mitici registratori Revox progettando delle schede audio di qualità audiophile per i modelli A 77 e B 77.

ReVox A77.
Questo modello ebbe ai tempi l'arduo compito di sostituire i gloriosi serie 36. Come già avvenne quando uscì il modello 36, l'impatto con il pubblico fu eccezionale: ReVox con il nuovo A 77 si proiettò in avanti di molti anni rispetto a tutto quanto esisteva in quel momento sul mercato.

ReVox A77.
Il telaio in fusione di metallo leggero, il gruppo testine su struttura rigida pressofusa, il pilotaggio e utilizzo del nuovo motore del capstan, inedito ed affidabilissimo, la progettazione elettronica a moduli estraibili (comodissima nell'uso professionale), la circuitazione completamente transistorizzata nonché le prestazioni sonore e strumentali allo stato dell'arte, assursero questo modello a pietra miliare nel campo della registrazione.

ReVox B77 MKII.
Dietro vediamo seminascosto Luca Maria Olgiati.

ReVox B77 MKII.
Questo modello venne presentato nel 1977 come logica rivisitazione ed evoluzione del glorioso A77, del quale mantenne pressoché integralmente la filosofia costruttiva e progettuale. Molti componenti, che dimostrarono eccezionali qualità costruttive e grande affidabilità nel corso degli anni, rimannero gli stessi: motori, testine, solenoidi, l'architettura dei circuiti audio. Venne tuttavia profondamente rinnovata l'estetica, resa più moderna e "tecnologica" dall'uso abbondante di commutatori sia a leva che rotanti.

Le ultime due immagini sono riservate ai registratori Geloso, autentici oggetti mito progettati e prodotti dalla gloriosa casa fondata a Milano all'inizio degli anni '30 dall'ingegnere italiano John Geloso. La genialità del fondatore si espresse già nei primi anni nel fornire sia prodotti finiti che scatole di montaggio, rendendo economicamente accessibile alla maggior parte degli appassionati la possibilità di autocostruirsi una radio. Luca Maria Olgiati ha portato al Milano Hi-Fidelity un'ottima rappresentanza di "Gelosini". In prima fila, da destra, vediamo il modello G. 257, G. 570 e G. 600. In seconda fila, sempre da destra, un altro G. 257 seguito da un G. 255 e G. 268.

Registratore Geloso G. 255.
Il Bollettino Tecnico Geloso N. 63 dell'autunno 1955 parlava di un registratore magnetico a nastro di alta efficienza. A due velocità, veniva fornito in due modelli a scelta: il G-255/S e il G-255/U. Tra le caratteristiche c'era la registrazione a doppia traccia, rapporto segnale/disturbo superiore a 40 dB, potenza d'uscita di 2 Watt, regolatore dell'intensità di registrazione con indicazione su occhio magico. Altoparlante incorporato, attacco per altoparlante supplementare, cuffia o amplificatore di grande potenza.
THE MUSIC LOFT

Ampio lo spazio messo a disposizione per The Music Loft, negozio romano interamente dedicato alla musica con oltre 40.000 dischi di ogni genere ed etichetta. Non solo negozio ma anche associazione culturale, aperta solo ai soci e su prenotazione, che dispone di 500 mq di sale d'ascolto Hi-Fi, showroom, spazio per le conferenze, avendo anche la possibilità di proiezione video e documentari, nonché di un bar. Alla mostra milanese ha davvero portato il profumo del vinile.

Tantissimi i vinili in esposizione e vendita, con un un "focus" particolare sul jazz e sulle edizioni giapponesi.

L'idea di The Music Loft trae spunto dalle esperienze degli anni settanta del Loft di Ornette Coleman, situato al N. 131 di Prince Street, New York, e da quello di Charles Mingus, che divennero per un certo periodo un punto di aggregazione importante per le sperimentazione musicale e la diffusione della cultura musicale in genere.
Alfredo Di Pietro