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 Scythe KroCraft Rev B minimieren

INTRO

Scythe, il marchio giapponese delle due falci, si occupa prevalentemente di accessori per Personal Computer come CPU e VGA cooler, tastiere, piccoli cabinet per dischi rigidi, ventole e altri articoli non disdegnando però qualche incursione nel campo dell'audio da scrivania. Nel ricco catalogo, infatti, è presente l'amplificatore in classe D Kama Bay AMP Kro Amplifier SDA-1100 basato sul chip Yamaha YDA 138 (D-3), prodotto anche in una versione chiamata "Mini" e in un'altra con due carinissimi Vmeter azzurri (il 2000) che gli conferiscono un certo tono da elettronica importante. Oltre agli amplificatori non manca una serie di piccoli diffusori che va dal monovia Kama Bay Speaker Boom Box, dotato di quattro minuscoli largabanda a membrana concava da 1,25", per arrivare ai KroCraft e KroCraft Rev B passando per un altro monovia, il KroCraft Speaker Mini, un simpatico "quasi" cubo con cabinet in alluminio e singolo drive "Fullrange" da 10 cm, sempre a membrana concava. L'importatore/distributore in Europa è la Scythe EU GmbH mentre in Italia il sito di vendita online al dettaglio "Total Modding" mette a disposizione dei clienti una serie di combinazioni (amplificatore più diffusori) di vari modelli del brand di Tokyo, proposti secondo la comoda formula di vendita in "bundle". Un doveroso ringraziamento va al signor Francesco Reverberi di Total Modding e Robert Figiel, marketing manager della Scythe EU GmbH di Oststeinbek, senza la loro preziosa collaborazione non avrei potuto portare a termine questa recensione.

C'è una grande voglia di Info Hi-Fi e basta poco per capirlo, i forum di discussione strabordano di argomenti dedicati alla musica da PC. Da quando ci si è reso conto che un "semplice" Notebook, abbinato a un DAC USB esterno in grado di supportare l'alta risoluzione, può trasformarsi in una sorgente digitale d'eccellenza, questa voglia è letteralmente esplosa. La grande apertura in atto verso il mondo informatico ha dato credito a orientamenti e opinioni provenienti da un settore tecnologico una volta estraneo alla riproduzione domestica di alto livello. E' un fenomeno che si è imposto con la forza della sua incontestabile validità e anche alimentato, purtroppo, dalla facile opportunità di carpire musica "a sbafo" dalla rete: mai come oggi è stato possibile farlo nonostante, sia detto con fermezza, il concetto di pirataggio debba essere rigettato con forza. Va da se che la fruizione della musica da "desktop" è in continua espansione, un po' a causa delle limitazioni di spazio nelle moderne abitazioni, sempre più vicine ai minimi di vivibilità, e poi perché, diciamolo, è tanto comodo ascoltare musica mentre si sta al PC. In questo scenario va affermandosi un nuovo "trend", quello dei diffusori in un certo senso "Border Line", i quali sono si da desktop ma che tuttavia hanno l'ambizione di entrare a far parte di un impianto "serio". Ecco allora che alcuni marchi, non strettamente operanti nel settore dell'alta fedeltà, si stanno adoperando affinché questi sistemi abbiano sufficiente dignità per conquistare la posizione da "salotto", sia in un ambito strettamente stereofonico sia come satelliti di un multicanale. Anche se sull'imballo appare in evidenza la dicitura "Desktop Monitor Speaker System", il protagonista della nostra prova non fa nulla per nascondere quest'aspirazione.

Oggetto della disamina è il diffusore KroCraft Rev B, più evoluto della versione precedente nel magnete del mid-woofer, che è passato da 79 a 84,5 mm a dimostrazione che in casa Scythe, anche su oggetti estremamente economici, non è dato dormire sugli allori. Quest’upgrade garantisce un campo magnetico più intenso a vantaggio del parametro Bl con il risultato di un incremento della sensibilità/efficienza dell'altoparlante, il quale, a detta del produttore, grazie a questa modifica regala delle frequenze medie più cristalline e un basso più solido. Vi confesso che accingendomi a esaminare questo piccolo bookshelf, ma si dovrebbe chiamarlo "deskspeaker" coniando un nuovo termine a vantaggio di una tipologia che sta diventando sempre più di largo uso, sono stato assalito da diversi dubbi. Il principale di questi è come fare a rimanere obiettivi parlando di una coppia di casse dal prezzo di soli 50 euro. Non si può non riconoscere che la ditta di Tokyo abbia compiuto un piccolo miracolo perché, a fronte di un impegno economico per l'acquisto davvero minimo, viene offerto al cliente un diffusore "vero" a due vie con cabinet in MDF da 1 cm di spessore, non banale nella struttura interna e degnamente rifinito. Come se non bastasse, l'imballo dotato di maniglia è pratico e carino. Ah... ci sono anche due coppie di cavi della lunghezza di 2 metri e sezione di circa 1 mm. E' pur vero che è fatto in Cina ma, francamente, anche in considerazione di questo a me il prezzo sembra ugualmente sorprendente. Quando si disquisisce di un simile oggetto, è doveroso mettere da parte un certo linguaggio da recensore consumato privilegiandone uno semplice e concreto, come semplice e concreto sarà anche, credo, l'eventuale acquirente. Io ci provo, ma per me sarà dura... :-) Una cosa va messa subito in chiaro: si tratta di un prodotto dedicato a chi ama la musica ed è deciso a spendere il meno possibile per un oggetto senza fronzoli, ma ben fatto, e dalle performance sonore oneste. Chi parte con queste aspettative rimarrà certamente soddisfatto.

 

 

SCYTHE KROCRAFT SPEAKER (REV B)

LE SPECIFICHE.

Dimensioni: 144 mm larghezza, 210 mm altezza, 250 mm profondità
Peso: 2,99 Kg
Configurazione: due vie/ due altoparlanti con tweeter a cupola morbida da 25 mm e mid-woofer da 100 mm a membrana concava in composto di alluminio
Impedenza nominale: 8 ohm
Risposta in frequenza: 58 Hz - 20 kHz (+/- 3 dB)
Tipo di carico: "FGBS" (Flow Guided Bass-Reflex Structure)

Il KroCraft si presenta all'osservatore con un buon grado di finitura. Il mobile in MDF dello spessore di 1 cm ha un discreto peso e dona al tatto una bella sensazione, dovuta alla superficie non liscia ma leggermente porosa. Ha un aspetto piuttosto serioso, direi quasi professionale nella sua essenzialità, è rilasciato in un'unica livrea e non ha la griglia di protezione quindi maneggiatelo con accortezza, attenzione soprattutto alle ditate negli occhi (leggi tweeter) e tenetelo lontano da bambini "curiosi" e animali domestici. Gli altoparlanti sono assicurati al baffle frontale mediante un totale di sette viti a brugola (quattro per il woofer e tre per il tweeter), pur avendoli smontati e rimontati un paio di volte non ho notato perdite di grip nel serraggio, sembrava quasi che la filettatura delle brugole si ancorasse a dei dadi a "ragno" posti in fondo ai fori dell'MDF, tali dadi in realtà non ci sono. I bordi laterali del baffle frontale non hanno spigoli vivi ma sono smussati mentre i connettori per i cavi di potenza sono molto belli, una vera finezza per un diffusore di questo costo, e accettano cavo spellato, banane e forcelle. Il retro presenta un adesivo (non volevate mica una targhetta in ottone! :-)) che reca il numero del modello, SCBKS-1100, i valori d'impedenza e la potenza massima sopportabile, un realistico 20 watt. Sempre posteriormente nella parte superiore del pannello c'è lo sbocco della FGBS, una feritoia larga poco meno del pannello stesso (11,5 cm) e alta 13 mm. Una volta smontati i driver si accede all'interno, dove si notano subito due particolari interessanti: l'assorbente acustico non solo tappezza le pareti laterali e posteriore del mobile ma va anche a "farcire" il primo segmento di quella sorta di linea di trasmissione che è la FGBS (Flow Guided Bass-Reflex Structure), soluzione di carico del mid-woofer che appare poco conformista imponendo tra l'altro una costruzione non banale del cabinet, certamente più onerosa di un semplice bass-reflex.

Il materiale fonoassorbente (fibra di poliestere) è costituito da trame molto larghe così da non ostacolare il flusso d'aria che scorre all'interno della linea. Si tratta di un accorgimento molto importante poiché il fonoassorbente smorza tutte quelle microriflessioni che si creano lungo le tortuosità del primo tratto dell'FGBS e che, se lasciate libere di propagarsi, andrebbero a sporcare l'emissione in gamma media. Il midwoofer ha un bell'aspetto, molto Hi-Tech e somiglia moltissimo a certa produzione orientale di buon livello: è praticamente identico al Bass-Midrange M5N della HiVi, se non è lui in persona. Il secondo particolare, piuttosto inconsueto, è l'utilizzo di un doppio cavo terminato con dei "Fast-On" per il collegamento del mid-woofer ai morsetti posteriori. Soluzione invece abbastanza comune nei diffusori economici, ma non solo, è quella di lasciar lavorare il driver dei medio-bassi a banda intera, senza alcun tipo di filtraggio e di porre invece sul tweeter semplicemente un condensatore in serie al polo positivo. Tale soluzione configura un passa alto del primo ordine elettrico (6 dB/ottava) che funziona bene se c'è una buona sinergia tra i due altoparlanti. Nelle soluzioni minimali tipo questa è, infatti, particolarmente importante un abbinamento calibrato dei due driver, pena un "overlapping" non propriamente indolore. Ordinatamente disposto e incollato sul retro del tweeter il condensatore di colore giallo reca la sigla "Spirit 334J 400V", niente quindi collegamenti volanti raffazzonati con la finezza che le inserzioni del cavo sui terminali del driver son coperte da due guaine trasparenti gommose. La flangia e tutta la struttura esterna del tweeter è fatta di una plastica dura e apparentemente robusta mentre il cestello del mid-woofer è in lamiera stampata. Passando sotto la lente d'ingrandimento il KroCraft ho ricevuto la netta impressione di trovarmi di fronte a un oggetto semplice ma ben curato, nonostante il suo esiguo prezzo.

 


DUE PAROLE SULLE MISURE

Per le misure strumentali è stato utilizzato il software Clio Audiomatica, utilizzato dall'amico Enrico Ricciardi per le rilevazioni che potete osservare. Nelle rilevazioni della risposta in frequenza il diffusore è stato collocato in un ambiente semianecoico e la ripresa microfonica eseguita in campo lontano.

Il tracciato che descrive il modulo d'impedenza presenta due picchi: il primo di minore entità, a circa 15 ohm, cade in corrispondenza della frequenza di risonanza dell'FGBS ponendosi tra i 40 e 50 Hz mentre il secondo collima con la frequenza di risonanza del mid-woofer e vale 23 ohm. Segue il tipico spianamento dei due vie nella zona intermedia, nel nostro caso tra i 200 e i 2000 Hz, per giungere a un minimo di 7,5 ohm tra i 300 e 1000 Hz circa. Superato questo range si manifesta una risalita dei valori ohmici sulle alte frequenze, dovuta alle proprietà induttive della bobina del tweeter.

L'andamento descritto dal grafico nella risposta in frequenza, ottenuto mediante l'emissione di un segnale FFT misurato a terzi d'ottava, aderisce abbastanza fedelmente al carattere timbrico emerso durante gli ascolti. Scendendo nei particolari notiamo come il KroCraft cominci a rispondere validamente a partire dai 90 Hz mentre la gamma compresa tra i 60 e i 90 Hz è presente ma attenuata di circa 5 dB, un risultato prevedibile e comunque buono se consideriamo il ridotto litraggio interno di questo mini. Segue una gamma medio-bassa (100 - 500 Hz) un po' deflessa e una media invece in evidenza, responsabile con tutta probabilità della timbrica leggermente nasale. La zona dei medio-alti appare sottoslivellata rispetto alla media e succeduta da un notevole rialzo che culmina con un evidente picco su 10.000 Hz. Tale comportamento può trovare motivazione in un filtraggio del tweeter piuttosto alto, il quale lascia "scoperta" quella zona in cui il midwoofer comincia a calare nella risposta.

La sensibilità media si attesta sul valore di 83 dB/w/m.

 

L'ASCOLTO

Gli ascolti sono stati condotti con il seguente setup, alternando il Fenice MKTII con il finale Rotel RB 1070:

Preamplificatore Rotel RC 06
Amplificatore integrato Fenice MKTII in configurazione finale di potenza
Finale di potenza Rotel RB 1070
CD Player Rotel RCD 1070
Giradischi Pro-ject Debut II SE con testina Denon DL 160
Cavi di segnale Fluxus 2*70 S
Cavi di potenza Fluxus 900 LTZ.

Inizialmente l'aspetto serioso del piccolo monitor ha stimolato la mia curiosità, ben presto però da un approccio ludico sono passato a un vero e proprio esercizio di lettura sonora, che mi ha dato la possibilità di avvicinarmi ai suoi pregi e difetti. Nessun genere musicale è stato trascurato nella prova d'ascolto: dalla musica antica alla moderna passando anche attraverso i generi più disimpegnati ed "energetici".
Il KroCraft non è facilissimo da pilotare, la sua sensibilità media si attesta sugli 83 dB/w/m. Abbinato a un classe T come il mio Fenice MKTII fornisce una discreta SPL, solo però nell'utilizzo desktop o in ambienti molto piccoli. Consiglio, se invece è intenzione dell'utilizzatore farlo suonare come "Far Field", dargli un po' più di birra pilotandolo con un amplificatore che eroghi qualche watt in più, i 20 indicati come massima potenza sopportabile ritengo siano un buon valore in queste condizioni. Con il Fenice, in un locale di circa 20 metri quadri mediamente riflettente come il mio, sono arrivato in più di un’occasione al clipping, soprattutto su programmi con notevoli escursioni dinamiche. Per sua natura su una scrivania, anche se piuttosto ingombrante, si comporta decisamente bene, diciamo che questo è l'habitat che più gli si confà poiché negli ascolti "soffusi" da il meglio di se. Al di fuori di quest’utilizzo, nella sonorizzazione di spazi più vasti, a mio parere mostra qualche piccolo limite timbrico come la non superlativa definizione e la scarsa energia espressa dalla gamma medio-alta che si traduce in un suono piuttosto "chiuso". Gli acuti si ravvivano un po' giunti alla soglia dei 10.000 Hz ma la risposta complessivamente appare un po' "tormentata". Altamente consigliabile quindi l'abbinamento con elettroniche brillanti, un po' appuntite in alto, che controbilancino la scarsa apertura. Ho trovato favorevole posizionarlo molto vicino alla parete di fondo, la gamma medio-bassa così si esprime con maggior rotondità conferendo più pienezza al messaggio musicale, se vogliamo possiamo tranquillamente metterlo sul ripiano di una libreria, magari applicandogli dei piedini gommosi alla base per non rischiare di rovinare le superfici. Il mobile in MDF è abbastanza sordo da non trasmettere eccessive risonanze alle superfici su cui poggia.

Tra i pregi va annoverato quello di una gamma media che dimostra buona presenza, luminosità e anche una discreta grinta, solo un po' mortificata da una scarsa "collaborazione" del registro medio-alto. Complessivamente il suono ha una discreta naturalezza e non risulta assolutamente affaticante, anche a volumi sostenuti. Convincente la resa degli strumenti solistici e dei piccoli ensemble, dove questo cinesino appare in gran spolvero. Ho molto apprezzato per esempio la resa delicata e intimistica del liuto di Paul o' Dette nelle musiche di John Dowland con un pizzicato dolce e gradevole, esente dalle tipiche punte di asprezza dei sistemi più economici. Il pianoforte di Maurizio Pollini nelle Variazioni Diabelli di L.V. Beethoven mostra un gamma media energica e luminosa pur perdendo un po' di lucidità agli estremi banda. La voce del grande Faber, in grado d'impensierire ben altri sistemi, era piuttosto "magra", e armonicamente perfettibile nel registro basso (ma sarebbe davvero chiedere troppo...) mentre la voce scintillante di Rickie Lee Jones nell'omonimo album (Grammy Award 1980) era correttamente riproposta, affetta talvolta solo da una leggera nasalità.

Note positive vengono dal fronte della tenuta in potenza. Per vedere sin dove osassero, mi sono spinto a portare le piccoline in casa di un amico, dove abbiamo tentato di "violentarle" con la forza bruta di un Pass Labs X150. Forse non ci crederete ma hanno retto abbastanza bene sfoderando per di più una certa grinta sui generi pop e rock.
Se è questo che volete sapere il mid-woofer è rimasto tranquillo nella sua sede... :-)
Valide e ampie si mostrano le escursioni dinamiche, in particolare le macro se l'amplificazione è adeguatamente potente.

 

 

CONCLUSIONI

Lo Scythe KroCraft Speaker Rev B mi ha abbastanza convinto, è un diffusore beneducato che non strilla e non pesta i piedi come una primadonna isterica, certamente assicura delle prestazioni di gran lunga superiori ai plasticosi sistemini da pochi euro che troviamo sugli scaffali dei mercatoni. Il suono è complessivamente naturale, all'occorrenza anche grintoso favorendo una buona resa nei generi più movimentati, ha il merito inoltre di non essere aggressivo generando una bassa fatica d'ascolto. Le medie frequenze sono in evidenza con qualche accenno qua e là di nasalità, convincenti soprattutto le voci femminili mentre le maschili risultano piuttosto asciutte. Considerevole la riproduzione delle basse frequenze, meno delle medio-basse (ma potete aiutarvi con un opportuno posizionamento), con dei fondamentali che, grazie all'aiuto del carico FGBS, sono presenti, seppur abbastanza attenuati. Presumo che lavorando di "fine tuning" sull'incrocio tra i due driver si potrebbe migliorare il bilanciamento tonale e ridurre il fenomeno di sovrapposizione di banda (overlapping). Anche la definizione penso se ne avvantaggerebbe e la tendenza all'impastamento verrebbe lenita.

Chiede il popolo: quanto costano gli Scythe KroCraft?

Risponde il saggio: 50 euro.

Bene... moltiplicate allora i pregi per dieci e dividete i difetti per la stessa cifra!

Alfredo Di Pietro


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