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 21-22/11/2015: Inaugurazione Show Room EAM Lab Minimizar

Emanuele Pizzi, patron della EAM Lab

 

Si sperava in un mutamento di rotta. Finalmente ci si è accorti che la rete non può essere la risoluzione di tutti i problemi, anche quelli audiofili quindi, magari un modo per spuntare il prezzaccio saltando a piè pari i negozi fisici. L'idea che la parabiaghese EAM Lab ha avuto di aprire uno Show Room nasce in primis dalla constatazione della moria di esercizi commerciali che c'è in giro. Il negozio, inteso come luogo di aggregazione e non solo come punto di vendita, ha dovuto iniziare a sparire per dimostrare la sua insostituibilità. Ad alcuni il concetto era ben chiaro sin dall'inizio: le pulsazioni sonore devono materializzarsi in uno spazio reale, così come i consigli dispensati da persone competenti come l'amico Emanuele Pizzi, per esempio. Ma c'è un altro aspetto da considerare, ben conosciuto da chi si muove in questo campo, che consiste nella riluttanza da parte di negozi terzi a investire in nuovi prodotti, vuoi per motivi di mancata conoscenza, vuoi per sospetti che investono la qualità di quanto proposto. Questo penalizza marchi come EAM Lab, il cui lavoro di ricerca e continuo affinamento si basa sull'esperienza di un valente tecnico. Non basta saper realizzare delle ottime elettroniche che all'ascolto lasciano a bocca aperta, ma bisogna anche farle conoscere agli appassionati. Ciò che è nascosto è destinato a rimanere lettera morta, a prescindere dalle sue qualità e l'Italia e davvero un paese dalle mille risorse, dalle mille sorprese tutte da scoprire.

Si sa che i grandi marchi, quelli che esistono da trenta, quarant'anni tipo Krell, Mark Levinson o McIntosh, sono conosciuti da tutti. Sono loro che hanno in mano il mercato dell'Hi End. L'attuale crisi economica però sfavorisce ancor più quei prodotti, anche migliori di quelli citati, che entrano in sofferenza commerciale per una serie di ragioni tra cui l'alone di mistero intorno alle loro reali prestazioni o la scarsa rivendibilità. Gettarsi nella mischia con successo non è affatto facile se non ci si può avvantaggiare di astute strategie di marketing. Ecco come marchi poco noti ma dai grandi contenuti devono avere quello scatto di coraggio e intraprendenza che può affrancarli da un'immeritata impasse. La EAM Lab annuncia quindi l'apertura al pubblico del suo Show Room i giorni 21 e 22 novembre 2015, rimarcando un paio di motivi fondamentali che l'hanno spinta a questo passo: richiamo commerciale e convenienza per l'acquirente. E si perché non è soltanto il Web a essere vantaggioso ma, a pensarci bene, anche la vendita diretta può esserlo in quanto mette nelle condizioni di praticare un prezzo di listino allettante. Come ci riesce? Eliminando tutti i passaggi intermedi con i loro relativi ricarichi. Ma la valenza di un accogliente Show Room non si ferma a questo.

Amplificatore finale di potenza stereofonico EAM Lab Reference 352

Un altro motivo importante è la facoltà di creare eventi. Il semplice appassionato o chiunque altro può venire ad ascoltare buona musica, vedere i prodotti EAM Lab, capire come deve suonare un impianto ad alta fedeltà, quali siano i punti nodali da affrontare e risolvere per ascoltare in modo egregio la musica preferita. Emerge allora l'intento divulgativo, unito al promozionale, e se chi ci guida nelle misteriose stanze dell'Hi Fi è persona esperta, conosce quello di cui parla, si aggiungerà vantaggio a vantaggio. Emanuele Pizzi ha voluto fortemente creare un ambiente che assommasse in se le caratteristiche del salotto audiofilo, adatto a essere luogo d'incontro tra appassionati, punto di conoscenza e promozione commerciale nonché consulenza tecnica. Un posto dove il sabato pomeriggio l'audiofilo può recarsi per una serata di ascolti, magari per rilassarsi e chiacchierare piacevolmente dopo una faticosa settimana di lavoro. Chiedo a Emanuele quanto tempo ha impiegato per allestire il suo Show Room: "Lavorando otto ore al giorno ci sono volute un paio di settimane per approntare la sala. Lo spazio è quello occupato prima dal laboratorio, che è stato spostato in un locale attiguo. Ho lavorato sulla preparazione, decorazione muraria, impianto elettrico, ottimizzazione acustica con tendaggi, tappeti, pannelli in fibra di poliestere. I pannelli dello spessore utilizzato sono molto efficaci per frequenze che vanno dai 500 Hz in su, al di sotto interviene la correzione acustica ambientale con il Dirac".

Amplificatore finale di potenza monofonico EAM Lab Element 501 Monoblock

All'inaugurazione seguirà nel tempo l'organizzazione di eventi, sempre di sabato, a settimane alterne. Non c'è al momento una precisa programmazione a riguardo ma delle idee guida su cui basarsi. Il sabato, o anche durante la settimana su appuntamento, sarà possibile recarsi nella Show Room per degli ascolti. E' stata prevista anche la possibilità di portare i propri diffusori per provarli con le elettroniche EAM Lab, un'opportunità realmente preziosa che nessuna rete Internet potrà mai dare, giusto per ritornare al discorso iniziale sulla imprescindibilità di uno spazio non virtuale. Si preannuncia quindi una realtà polivalente che potrà risultare particolarmente fruttuosa per i ferventi cultori dell'Hi Fi, non secondariamente per conoscere delle elettroniche di alta classe che meritano la nostra piena stima e attenzione. Seguo questa realtà dal 2011, una storia italiana edificata con passione, competenza e soprattutto dotata della ferma volontà di non sedersi sugli allori ma migliorarsi continuamente. Oggi la EAM Lab ha trovato definitivamente la sua strada nella produzione di oggetti ben suonanti, ricchi di sostanza, affidabili e destinati a durare una vita. Passatemi il termine aulico, ma se già il mio "modesto" PA 2150 si è dimostrato in grado di pilotare qualsiasi sistema di altoparlanti, compresi gli ostici elettrostatici, non oso immaginare a quale grado di plenipotenzialità siano arrivate le serie attuali...

Aurum Cantus V2M (a sinistra) - GR Delta 4 R9

Non ha certamente deluso l'impianto messo in piedi per onorare l'inaugurazione della Show Room. L'attesa montava da qualche giorno, dopo l'annuncio sulla pagina Facebook dell'azienda. Cominciamo dalle elettroniche: presenti due poderosi finali di potenza monofonici Element 501 Monoblock, in grado di erogare 500 Watt su 8 ohm, 1000 su 4 ohm e 1800 su 2 ohm. Al centro della scena, su un robustissimo supporto trasparente campeggiava sua maestà il Reference 352, 70 Kg di finale stereo da 2x350 - 2x700 e 2x1400 Wrms su carico rispettivamente di 8/4 e 2 Ohm. Implementa il modulo HDCA, un differenziale in ingresso a discreti dalla banda passante particolarmente ampia (5 -100 kHz +/- 0,8 dB). Da sottolineare la straordinaria capacità di corrente del Reference 352, ben 150 A di picco. Il preamplificatore era il Musica C101. Dal lato sorgenti digitali c'erano il D101, convertitore D/A sempre della serie musica che presto sarà recensito sulle pagine di Non solo audiofili e il CD Player Arcam Alpha 9. Il condizionatore di rete Powercond della Portento Audio si occupava di ripulire la rete dalla "sporcizia" elettrica. Quattro le coppie di diffusori, tre da stand e l'imponente Giussani Research Delta 4 R9, modello progettato dal compianto Renato Giussani. I tre sistemi da supporto erano le Aurum Cantus V2M e due Cabasse: le nuove Murano e le Bora. In sola esposizione statica ornavano la sala tre amplificazioni "discontinued" della EAM Lab, non più prodotte ma non per questo meno appetibili, anche per il prezzo molto conveniente a cui erano vendute. Si trattava dell'HA 600, PA 2600 e PA 2150.

Una coppia di Cabasse Murano (a destra) e una Cabasse Bora

Prima di stilare una sommaria recensione dell'impianto devo riconoscere che Emanuele è stato un perfetto padrone di casa, cordiale e ospitale, abile nel ricreare un'atmosfera amichevole, tra un assaggio di whisky e un piacevole brano musicale. I due finali Element 501 hanno subito dimostrato la loro tempra in un assolo batteristico riprodotto a volume elevato. Suono di grande concretezza, impressivo, potente e controllatissimo, del tutto privo di code ambientali grazie all'intervento del Dirac. I colpi di grancassa erano impressionanti, direi quasi devastanti, fuoriusciti dai woofer 12" caricati in sospensione pneumatica delle Delta 4 R9. Scena a forte sviluppo verticale e una straordinaria limpidità in gamma medio-alta hanno condito una prestazione davvero di tutto rispetto. Il Reference 352 ha messo in tavola le sue carte vincenti, con una superiore trasparenza, accuratezza di dettaglio e olografia quasi chirurgica, insomma è un vero Reference... e si sente! Ha tutto il necessario per essere un'amplificazione definitiva: potenza, bella timbrica, cesello e una corrente in grado di pilotare anche i ferri da stiro, per non parlare della dinamica. Una volta aggregatisi altri quattro amici alla compagnia, è stato un bel giocare a scoprire la differenza tra i quattro sistemi. Dopo un sostanzioso assaggio delle regine di sala, le Delta 4 R9, abbiamo degustato a rotazione le Aurum Cantus V2M, le Cabasse Murano e le Cabasse Bora. Come suonavano? Dettagliatissime le V2M, raffinate ma con una lieve enfasi intorno ai 1000 Hz che il Reference 352 ha mitigato; molto coerenti le Murano, come da stile francese decisamente brillanti, meno coerenti ma più "cicciose" in gamma bassa le Bora, grazie al woofer di maggiori dimensioni e insieme ad esso la cubatura.

Tommy, la mascotte della EAM Lab

 

Alfredo Di Pietro

Novembre 2015


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