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INTRO

Stefano Serralunga

 

Per noi audiofili di una certa età, vissuti a cavallo tra le due ere audio, l'analogica e la digitale, capita di produrci più o meno spesso nell'esercizio della memoria, una specie di Amarcord che ci conduce sul dolce sentiero delle esperienze giovanili.

Potevo avere meno di vent'anni quando acquistai un equalizzatore grafico Pioneer SG 300, l'emozione provata dopo averlo sballato e messo in tensione fa oramai parte della mia storia personale. Nella penombra la lunga riga di led rossi con le sue curve assumeva le sembianze di un serpentello, un lontano ricordo le giornate trascorse a compiere improbabili, piccoli ed estenuanti aggiustamenti a orecchio sul bilanciamento tonale. Il giorno dopo distruggevo il lavoro fatto il giorno prima, trovando inadeguato il settaggio che con tanta pazienza avevo raggiunto in precedenza. Quelle regolazioni, che sotto l'onda delle percezioni del momento mi sembravano perfette, dopo qualche ora non lo erano più costringendomi a fare e rifare la "tela di Penelope" secondo le inclinazioni psicoacustiche del momento. L'ottimizzazione acustica ambientale non era certo un argomento, all'epoca, che turbasse il sonno degli appassionati, ma piuttosto l'equalizzatore grafico rappresentava un modo per spettacolarizzare il suono, estremizzarlo piegandolo alle proprie voglie.


 
Sono passati lunghi anni da quei tempi, la mia passione si è evoluta sino ad arrivare ai giorni nostri, in piena era digitale dove l'"Audio numérique", come direbbero i francesi, ha avuto l'effetto di mutare sostanzialmente le abitudini d'ascolto. Più in generale nel vivacissimo mondo odierno dell'Hi Fi digitale si è persa la pratica dell'ottimizzazione manuale fine, tuttora croce e delizia degli analogisti più impenitenti, e insieme con essa si è smarrito l'intenso fascino che questa tecnologia promana, a favore della replicabilità automatica dei risultati, una sorta di "scienza esatta" che ci dà sicurezza sul conseguimento di determinati obiettivi.

Da audiofilo oramai ultracinquantenne, nato e vissuto a cavallo tra le due epoche, ho trovato un compromesso "bipartisan" tra analogico e numerico che, di fatto, mi ha portato a frequentarli entrambi con indubbia soddisfazione personale. Ecco perché ho accolto con grande piacere l'invito di Stefano Serralunga di Sound Machine, prestigioso negozio milanese di alta fedeltà, recentemente datosi una nuova sede in Via Achille Maiocchi traslocando dalla precedente location di Via Adolfo Wildt, dove ho avuto occasione di conoscere e ascoltare il Trinnov Optimizer ST.


TRINNOV OPTIMIZER ST

L'apparecchio oggetto della nostra attenzione è stato sviluppato come sistema DRC (Digital Room Correction) da un team d’ingegneri e progettisti acustici/elettroacustici, allo scopo di correggere tutte quelle alterazioni nel dominio del tempo (fase) e in quello della frequenza che si verificano nei comuni ambienti domestici e che rendono precarie le prestazioni anche del più perfetto sistema di altoparlanti oggi in commercio.

Il Trinnov Optimizer ST è un oggetto particolarmente flessibile, dedicato sia agli appassionati dell'Hi Fi casalinga sia ai professionisti audio più esigenti, in pratica un processore digitale stereofonico in grado di dare una risposta tecnologicamente avanzata alle necessità di monitoraggi audio di qualità professionale. E' un apparecchio quindi concepito primariamente guardando al "Pro", per aiutare i produttori e i sound engineers a realizzare missaggi più accurati e coerenti, ma, come succede per altre tipologie di prodotti, amplificatori e sistemi di diffusione in primis, è validamente mutuato dall'Hi Fi e Home Theater più esigente.

L'evoluzione del prodotto ha seguito un suo preciso percorso, l'Optimizer ST utilizza lo stesso "motore di acustica digitale" dell'Optimizer MC, affermatosi in tutta l'Europa come strumento fine per il missaggio 5.1 come anche nel lavoro di post produzione, e consente di regolare l'equalizzazione dell'ambiente d'ascolto nelle due modalità, automatica e manuale, avvalendosi sulla risposta all'impulso e di analisi basate sulla funzione di trasferimento frequenza-tempo. Il cuore operativo del sistema è il microprocessore Intel Atom.

Il Trinnov però non si limita a mere funzioni di equalizzazione come le "Target Curves" e l'ottimizzazione automatica della fase, ma include altre funzionalità dedicate al controllo e alla regolazione dei diffusori, parlo dei Delays, Crossover, compresa l'equalizzazione manuale, grafica e parametrica. Per i sistemi di altoparlanti multivia, a due e tre vie, particolarmente redditizia risulta la funzione di allineamento automatico del crossover che risparmia al progettista la complessa gestione dei ritardi e guadagni su ognuna delle vie così come prezioso è il "Bass Management", cioè la gestione integrata che consente di regolare automaticamente su ciascun satellite i ritardi adeguati per garantire una sovrapposizione ottimale con il subwoofer, a tutto vantaggio della coerenza sonora.
In sintesi il Trinnov Optimizer ST possiede delle caratteristiche uniche come le "Target curves", l'ottimizzazione automatica della fase, l'allineamento automatico crossover e il "Bass Management".

Tali risultati sono conseguiti grazie a un potente motore di acustica digitale che si occupa dell'equalizzazione dell'ambiente d'ascolto in modalità automatica e manuale, fornisce misurazioni acustiche a risposta d'impulso, analizza i parametri di tempo-frequenza.


A COLLOQUIO CON LUIGI LOCOROTONDO

Il signor Locorotondo, che ringrazio per la sua cortesia e disponibilità, è lo specialista Trinnov Audio del distributore italiano Grisby Music, si è occupato della dimostrazione tecnica organizzata presso la Sound Machine. E' doveroso precisare che essenziale è stato il suo contributo per la comprensione del funzionamento dell'Optimizer ST, inclusi i principi tecnologici che ne sono alla base e la connettività, in pratica come lavora e come va connesso l'ST al proprio impianto.

Il Trinnov offre una combinazione di processi, ottimizzazione automatica ed eventuale affinamento dei parametri di forma manuale. L'intero processo è facile e veloce quando avviene di forma automatica (ruba all'utente solo pochi minuti di tempo). La tecnica di misurazione avanzata della risposta all’impulso dei diffusori avviene utilizzando l'apposita sonda microfono, mediante un segnale MLS (Maximum Length Sequence) invece del classico Pink Noise. Questo permette di aggiungere informazioni di tempo alla risposta in frequenza e all’Optimizer di elaborare il comportamento dei diffusori nella sala per mezzo di un’analisi acustica selettiva e trasparente e trattare poi ogni singolo problema (fronte sonoro diretto, prime riflessioni, Room Mode). In un set-up multicanale è anche possibile identificare la posizione reale dei diffusori in 3D.

Nel processo di ottimizzazione gli IIR - Infinite Impulse Response e FIR - Finite Impulse Response si presentano come degli autentici protagonisti. Sono in sintesi filtri o segnali numerici, i quali operano con sequenze teoricamente infinite o finite. Permettono di ottenere delle correzioni selettive in frequenza in regime di fase lineare, migliorando così il suono diretto al punto di ascolto ed evitano la temibile distorsione di fase. Indipendentemente quindi dall'entità delle variazioni apportate nel processamento di IIR e FIR EQ, la fase risulta sempre e comunque coerente. Un comune equalizzatore analogico può fare una correzione sulla curva in un punto causando però uno sfasamento sul resto della banda audio e comunque non ottimizzando in funzione di quello che è definito il “Room Mode”.

Nel GD (Group Delay) tutti i segnali accusano un ritardo nel transito attraverso dei "dispositivi", come possono essere un convertitore, amplificatore, un diffusore o la stessa aria e struttura circostante in cui viaggiano le onde sonore. Il Delay è comunque diverso per differenti frequenze, il segnale che giunge all'orecchio è costituito da più di una frequenza e da più fronti di provenienza sonora, diretti o d’interazione. Lo sfasamento tra le varie frequenze può essere una gran brutta bestia che puntualmente crea in ambiente delle cancellazioni, somme di livello e altri fenomeni acustici. Per quanto riguarda le cancellazioni, in pratica, nei punti in cui le frequenze arrivano con uno sfasamento tipico (a 180 gradi) si verifica l'annullamento delle stesse con la perdita delle informazioni che trasmettono. Il Trinnov consente di intervenire ottimizzando "Group Delay" dei diffusori e le primissime riflessioni (attraverso la tecnica della deconvoluzione) per raggiungere una Target Curve, una curva di riferimento che normalmente è impostata Flat.

Come vedremo più avanti nella prova d'ascolto il miglioramento dato dalla tecnologia DRC della scena sonora, bilanciamento tonale e dettaglio può essere drammatico.

La sonda è posta nel punto di ascolto, ogni singola calibrazione ottenuta può essere inserita all'interno di una memoria di sistema. Possono essere quindi creati più "preset" per richiamare le diverse impostazioni.  E' intuitivo come questa funzione, supportata dall'Optimizer ST, sia molto importante per un ascolto che preservi l'integrità del messaggio, si crea, di fatto, un punto di "Hot Spot" in cui le frequenze arrivano nello stesso tempo e sono in fase, dove avvengono delle correzioni del fronte d’onda minimizzando l’interazione della sala in quel punto. Le rilevazioni così acquisite permettono la calibrazione in un singolo punto (Single Point), che usualmente coincide con la posizione d'ascolto, ma sussiste anche la possibilità della tecnica "Multipoint" con rilevazioni multiple in più punti per un'area di ottimizzazione più estesa. In tal caso il software esegue una media dei diversi punti computando una sola risposta ideale. Una volta effettuata la rilevazione ambientale, si può passare a una personalizzazione dell’ottimizzazione intervenendo sui parametri avanzati dei filtri.

La connessione del Trinnov Optimizer ST nella catena d'ascolto, nel caso si utilizzino diffusori attivi, è fra il lettore o preamplificatore e il diffusore. Se invece il sistema di altoparlanti è passivo va inserito prima dell'amplificatore, quindi tra la sorgente (o preamplificatore nel caso di pre/finale) e l'amplificatore. Sulle sorgenti analogiche come i giradischi, registratori, tuner, sarà eseguita una prima conversione A/D (Analogico - Digitale) e una seconda D/A (Digitale - Analogico) dopo il processamento del segnale.

 

CARATTERISTICHE TECNICHE

• 2 Ingressi analogici bilanciati
• 2 Uscite analogiche bilanciate su connettori XLR + 4 uscite analogiche bilanciate su   connettori jack TRS (opzionale.)
• 2 Ingressi e uscite AES/EBU via XLR
• 2 Ingressi e uscite ADAT via Toslink
• 2 Ingressi e uscite SPDIF via collegamento coassiale o ottico
• 2 Canali di processamento
• Processamento a 96kHz, 64-bit floating point
• Supporta frequenze di campionamento di 44.1 kHz, 48 kHz, 88.2 kHz and 96 kHz
• L’interfaccia utente è pienamente accessibile da un monitor collegato oppure da un Client
  VNC (PC o Mac) utilizzando il Network Ethernet
• Unico frame silenzioso da 1.2 unità rack con alimentatore esterno.


LE IMPRESSIONI D'ASCOLTO

E' inutile negarlo: ho iniziato ad ascoltare la demo molto incuriosito circa il risultato sonoro, un po' perché l'interessante prefazione tecnica doveva a questo punto dimostrare i suoi assunti e poi perché era la prima volta che mi capitava di confrontarmi con un sistema DRC, tra l'altro di alto livello visti gli illustri riconoscimenti che ha avuto da parte di professionisti dell'audio.

Spiccano le testimonianze di Sinus AV, Francoforte, Germania in cui si afferma: “Dà una sensazione buona e di sicurezza per quanto riguarda il tuo lavoro. Quando si utilizzano EQ e dinamiche, si ascolta il segnale audio di forma corretta e si ha esattamente la conoscenza di quello che si sta facendo”. Oppure di AIr Odéon, Bruxel, Belgio: “Ora, la grande fiducia che ho dei miei monitor, mi permette di lavorare in modo più semplice e, l'intero processo, è molto più veloce: non c’è più bisogno di effettuare il doppio controllo sul lavoro in altre sale”. Anche le valutazioni del Tone Department, Düsseldorf, Germania non sono stati differenti: “Ora posso ascoltare in modo più preciso e non ho la sensazione che mi stia perdendo qualcosa nel creare il Master. Adesso posso aver fiducia nei miei missaggi”.

La sala d'ascolto di Sound Machine mi sembrava perfetta per mettere a dura prova le capacità di correzione del Trinnov. A sinistra c'era un'ampia vetrata, divisa dal diffusore mediante un "muretto" costituito da una serie di casse acustiche mentre a destra si vedeva un vano secondario, fortemente asimmetrico rispetto al controlaterale. La postazione d'ascolto s'identificava con un divano ben posizionato, a sinistra dell'ingresso nel negozio e distante circa quattro metri dalla linea congiungente i due B 25. E' doveroso un cenno sulla catena d'ascolto, costituita da un SACD/CD Player Marantz SA-11S2, preamplificatore Plinius M8, due finali monofonici di potenza AVM Evolution M3 NG e diffusori Burmester B 25. I generi musicali ascoltati hanno spaziato dal jazz alla musica sinfonica non disdegnando un elettrizzante brano dei Pink Floyd, tratto dal doppio album "The wall".

Nel corso dell'audizione sono state fatte frequenti commutazioni dalla condizione di correzione ambientale a quella senza alcuna correzione, consentendo di emettere un responso di non difficile formulazione, tanto evidente è stata all'orecchio la diversità tra le due condizioni. Evitando iperboli gergali da rivista non si è trattato di sfumature ma di un sostanziale "improvement" della qualità. Durante le commutazioni era collegato al Trinnov, tramite connessione Ethernet, un PC notebook che mostrava in tempo reale la differenza di curva della risposta in ambiente con e senza correzione.

Osservando gli "snapshot" quella senza presentava due grosse gobbe, una sul basso e un'altra un po' più avanti sul mediobasso, la gamma centrale appariva piuttosto accidentata mentre sul medioalto c'era un evidente roll-off, dovuto con tutta probabilità alle onde di cancellazione causate dagli sfasamenti tra campo diretto e campo di riflessione primaria. Nel grafico ottenuto in regime di correzione invece si poteva facilmente notare un recupero di linearità su tutta la banda audio. Un altro grafico mostrava gli sfasamenti della risposta alle varie frequenze e le modifiche della fase dopo la correzione, l'effetto visivo era del tipo "montagne russe" ma, dopo la cura DRC, si passava alla regolarizzazione più accurata di fase e ampiezza.

Diffusore destro

 

Diffusore sinistro

 

Il suono? Da un basso e mediobasso piuttosto gonfio e un'imbarazzante debacle del dettaglio e della focalizzazione si passava come d'incanto a una precisione chirurgica nella scansione dei vari piani sonori, prima decisamente confusi. Il bilanciamento tonale riequilibrato dava una maggior credibilità alla timbrica di strumenti e voci, non più gonfi su certe frequenze e deficitarii su altre, ma perfettamente calibrati. Era come se alla musica fosse stato rimosso un pesante drappo che fagocitava definizione e dettaglio, privando le alte frequenze della giusta apertura e ariosità. La contaminazione dell'ambiente insomma non giova ai nostri sistemi e in questi frangenti l'intervento di un oggetto come il Trinnov Optimizer ST può davvero farsi sentire attuando una grandiosa operazione di pulizia sul suono. Nel brano "The wall" dei Pink Floyd la tridimensionalizzazione di una scena inizialmente piuttosto impastata e dai piani sonori indistinti ha energicamente rivitalizzato il messaggio musicale nel suo complesso, rendendo il tutto molto più intellegibile ed emozionante. La sensazione che si riceveva commutando da "correzione off" a "correzione on" era come passare dalla visione di un paesaggio nebbioso a uno perfettamente limpido in una giornata di sole. Ogni minima nuances riconquistava udibilità affrancandosi dal precedente minestrone sonoro, nei delicati passaggi orchestrali di una suite russa gli strumentini (piccole percussioni, triangolo) erano perfettamente percepibili nel contesto strumentale, in cui andavano ad armonizzarsi con grande naturalezza. Se queste virtù sono massimamente apprezzabili nell'ascolto di segnali particolarmente complessi, come quelli appunto di un'orchestra sinfonica, l'accurato bilanciamento tonale che è possibile ottenere con l'Optimizer sgrassa le voci da ridondanze che influiscono negativamente rendendole ora nasali, ora ipertrofiche a seconda del registro contaminato. Le voci insomma riacquisteranno quella normalità negata, rinfrescate nel timbro originale, caratteristico, a tutto vantaggio della loro veridicità e, in ultima analisi, della credibilità che ogni impianto Hi Fi dovrebbe avere nel riprodurle.

Non mi spingo a dire che il Trinnov sia la panacea per tutti i mali, ma che riesca a tenere sotto controllo il messaggio musicale presentandolo nella sua correttezza, che riesca a fare la differenza rivitalizzando un'olografia smorta e confusa, che riesca a restituire un bilanciamento tonale naturalmente appropriato... questo sì. In fede e per quello che le mie orecchie hanno potuto apprezzare questo può certamente farlo.

Alfredo Di Pietro

Aprile 2010


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