

Tanta acqua è passata sotto i ponti da quel 13 novembre 2010, giorno della mia visita alla mostra Hi-End Symphony del buon Damiano Müller. Potrò sembrare un po' deamicisiano, forse è nel mio carattere esserlo, ma mi piace dire che ci sono dei ricordi che con un nulla balzano prepotentemente all'attenzione. Basta ricevere un invito, riaprire una pagina Web di tanti anni fa e una ridda di sentimenti, d'immagini, subito si riaffaccia alla mente. Uno dei pochissimi meriti che mi riconosco è registrare come un buon amanuense tutte le mie esperienze audiofile e musicali, per poi conservarle sul mio sito Non solo audiofili, è questo che il più delle volte dà l'innesco al ravvivarsi dei ricordi. È confortante constatare come una comune passione possa unire due persone per certi versi differenti come me e Damiano, un interesse che rimane inesausto nel tempo, sempre pronto a presentarsi all'appello e attizzare l'entusiasmo come una potente endorfina. Proprio come questo neurotrasmettitore l'alta fedeltà provoca in me una sensazione di benessere e piacere, riduce lo stress, l'ansia e migliora l'umore. Il giorno sabato 15 novembre U.S. ritorno dunque sul luogo del "delitto", forte della notevole esperienza accumulata in tanti anni di resoconti fieristici, per raccontarvi com'è andato questo Hi-End Symphony 1985 - 2025, un'edizione importante poiché celebra i quarant'anni di passione per l'alta fedeltà della Musicdoor, realtà imprenditoriale ticinese che ha mantenuto viva in città una tradizione di cultura dell'ascolto.
Mi aiuta nel compito di raccontarla il libro "40 anni di passione per l'alta fedeltà", è da questo che ho attinto a piene mani per stilare quanto segue. Un testo in tre lingue: italiano, inglese e tedesco, ricco di vecchie foto in bianco e nero, con diverse che raffigurano un giovane Damiano. Una sorta di macchina del tempo che riporta indietro con la memoria e aiuta a comprendere qual è il giusto valore di quegli oggetti che qualcuno improvvidamente considera degli elettrodomestici. Al centro della nostra epopea c'è quindi Musicdoor, un'impresa cresciuta con impegno e passione, dalla prima storica sede nel Quartiere Maghetti a quella di Piazza della Riforma. Una vicenda di pionierismo dalle ampie vedute, dalle prime salette HiFi della Svizzera italiana alle rassegne Hi-End Symphony, le quali hanno portato nella bella Lugano tanti marchi e molti appassionati provenienti da tutta l'Europa. Figura centrale in questo lungo percorso è Damiano Müller, che con lungimiranza e ammirevole dedizione ha instancabilmente portato avanti la sua attività con il suo team. Nel 1978 lui lascia gli studi e inizia l'apprendistato come impiegato di vendita in un rinomato negozio, il Sarr, proprietario di numerosi punti vendita a Lugano, Mendrisio e principale realtà cantonale nel settore degli impianti elettrici.

Lì ha occasione di approfondire non solo l'ambito Audio/Video, ma anche quello degli elettrodomestici, illuminazione e arredamento. Una volta terminato il praticantato decide di riprendere gli studi interrotti, lavorando nel contempo (a scopo autofinanziativo) nei Speisewagen delle FFS, presto poi inserito nella squadra del Trans Europe Express. Damiano trova anche il tempo di prepararsi alla maturità da privatista, lo fa nei tempi morti della tratta Genova-Bruxelles, che durava ben diciassette ore. Il destino gli riserva tuttavia un'altra sorpresa, il gerente della sede Sarr di Lugano lascia l'azienda proponendo a lui di assumere la conduzione del punto vendita. Lui accetta, dopo aver molto riflettuto, rinnovando tuttavia l'estetica e l'impostazione del negozio, che fa virare decisamente verso l'Audio/Video e l'alta fedeltà. In questa veste ha occasione di consolidare le sue competenze e moltiplicare i contatti, contribuendo fattivamente al nascente ed esclusivo universo dell'Hi-End, nato proprio in quegli anni per identificare e distinguere dalle altre categorie i componenti audio di fascia alta. A un certo punto però Damiano comincia a maturare l'idea di crearsi un progetto tutto suo, nasce così nel 1985 Musicdoor, negozio aperto nel neonato Quartiere Maghetti.
La scelta del nome non è casuale, ma dettata da una lunga riflessione poichè occorreva esprimere il "core business" del negozio senza usare il termine "sound", già all'epoca molto inflazionato. Escogita allora "La porta della musica", una denominazione semplice, diretta e ricca di significati. Ogni lingua gli conferisce una diversa screziatura semantica: in dialetto ticinese era "Music d'or", musica d'oro, in tedesco "Musikdoor" e in francese "Musique door". Nasconde inoltre un secondo significato nelle tre lettere SIC, le quali racchiudono in sé la visione originaria di Suono, Immagine e Colore. Le iniziali MD, infine, si ritrovano a essere non solo l'acronimo di Musicdoor ma richiamano il nome di Müller Damiano. Geniale no? Il 15 gennaio 1985 avviene l'inaugurazione, con una grande partecipazione di pubblico. In seguito, sempre a Lugano, in zona Molino Nuovo, viene allestito il centro servizi per riparazioni e installazioni, in collaborazione con il tecnico Andrea Taddei. Sempre in quell'anno, Musicdoor sponsorizza la prima asta delle maglie dell'Hockey Club Lugano. Un anno importante il 1985, foriero di successi per le radio private che trasmettono da Campione d'Italia sul Ticino; la più seguita ai tempi era Radio Campione.

Musicdoor partecipa a questo successo con delle originali iniziative, come il primo grande gioco in etere: L'Acchiappanote, dove ogni giorno si svela una nota. L'anno successivo il negozio cresce nelle dimensioni annettendo il locale adiacente e creando la prima vera saletta HiFi della Svizzera italiana, presto meta di viaggi degli appassionati. Viene il tempo di organizzare qualcosa di più grande, una mostra Hi-End, Damiano lo fa emulando la prima esposizione del genere in Svizzera, quella inaugurata all'Hotel Palace di Lucerna. Compito non facilissimo in quanto occorreva un hotel a cinque stelle disposto a liberare le camere per accogliere l'evento. Dopo vari tentativi si riesce a trovare la soluzione ideale: il Grand Hotel Villa Castagnola, che a novembre chiude per le pulizie stagionali e svuota le camere sino a marzo. Ecco svelato l'arcano della collocazione novembrina della mostra, una delle più eleganti ed esclusive che abbia mai visitato. Resta da coinvolgere i distributori e capire chi sia disponibile a partecipare. Nasce così l'Hi-End Symphony, aperto al pubblico per la prima volta la seconda settimana del novembre 1986, riscuotendo uno straordinario successo di pubblico. Persino la campionessa olimpica Michela Figini fu spinta a partecipare, incontrando i fan e firmando autografi.
È anche l'anno in cui collateralmente prende vita l'Audioclub Ticino, luogo d'incontro bimestrale in cui poter confrontare esperienze e curiosità audiofile. Anno dopo anno la mostra si espande ai piani superiori e allestisce tre salette d'ascolto con marchi di prestigio, presentando in anteprima europea nell'ambiente più grande il nuovo marchio Mark Levinson: Cello, con il progettista in persona a illustrare l'augusto sistema. si tratta di un evento che rappresenta un vero punto di svolta nel panorama High-End della Confederazione. Sulla base del successo riscosso, a metà novembre 1987 e 1988 si tengono la seconda e terza edizione dell'Hi-End Symphony, sempre presso il Grand Hotel Villa Castagnola, luogo elegante e raffinato, ritenuto ideale a fare da cornice a una mostra così prestigiosa. Nel 1989 Musicdoor si trasferisce a Paradiso, comune svizzero del Canton Ticino, nel distretto di Lugano, riservando un intero palazzo all'alta fedeltà, con sette salette d'ascolto. Con orgoglio rivendica il fatto di essere la prima struttura di tale portata interamente dedicata all'HiFi, cosa che eleva la realtà di Damiano Müller a punto di riferimento del settore non solo in Svizzera ma anche piazza di straordinario rilievo internazionale.


Tra il 1989 e il 1991 si tengono nuove edizioni dell'Hi-End Symphony, che rimane fedele alla precedente locazione. Come ormai da tradizione, l'inaugurazione ufficiale del venerdì sera si tiene nella magnifica Sala del Camino dell'hotel, con intrattenimento musicale e aperitivo. La nostra narrazione non manca di rammentare pure i tempi duri, parliamo alla crisi degli anni '90, che costrinse molte attività a ridimensionarsi. Alla Musicdoor tocca la stessa sorte, obbligata a ridurre struttura e superficie trasferendosi in Via Marconi, ai Palazzi Gargantini, una sede più centrale, pensata per una clientela locale. Lì il negozio rimane dal 1992 al 1995, prima di stabilirsi nella sede di Via Madonnetta. Anche l'Hi-End Symphony cambia sede poiché l'hotel non chiude più d'inverno e dunque non può mettere a disposizione delle camere libere da dedicare all'evento. Una valida alternativa viene trovata nel nuovo Hotel Parco Paradiso, appena inaugurato. Uno strascico conseguente all'indisponibilità del Grand Hotel Villa Castagnola è rappresentato dalla più difficile organizzazione della mostra, la quale viene replicata nel 1994 e 1997 presso la Villa Principe Leopoldo, mentre nel 1998 inizia la collaborazione con Ticino Informatica.
Per inciso, Musicdoor nella sua tentacolare attività è tra i precursori della domotica, tra i primi in Svizzera a installare e configurare sistemi Crestron e Control4. Memorabile rimane l'edizione del 1999 al Grand Hotel Splendide Royal, preceduta da un'attenta preparazione, come la ridipintura delle scale di sicurezza per accogliere al meglio i numerosi ospiti. Negli anni 2000 si assiste a una fase di espansione per il negozio luganese, che nel 2000 porta HiFi e HiEnd al Palacongressi, nell'ambito della citata Ticino Informatica. Viene inaugurato il nuovo centro servizi in Via Zurigo a Lugano, sono anni in cui Damiano continua a dimostrare coerenza e passione, scegliendo di abbandonare la telefonia per dedicarsi completamente all'alta fedeltà, una scelta forse non redditizia ma certamente più conforme alla sua passione della prima ora. L'anno seguente battezza in Via Brentani la prima sala multimediale della Svizzera, un ampio spazio sotterraneo di 200 metri quadri con bar, esposizione di apparecchi d'epoca e una sala cinema d'avanguardia. Sono anni in cui si fa strada la domotica, si aprono le porte a numerose presentazioni di rilievo nello showroom Home Theather, si accolgono marchi noti come Bose Pro, Rowen, Runco e soprattutto Burmester, con Dieter Burmester in persona che presenta i suoi impianti.


Sono tempi di grande fervore, le attività, gli impegni e gli eventi si moltiplicano. Al Palacongressi si organizza La Casa del Futuro, avveniristica abitazione multimediale con ambienti completamente automatizzati e gestiti tramite domotica, si riaggancia la collaborazione con Ticino Informatica, portando sul palco i primi maxi-schermi OLED e il primo media center, insieme alle più recenti realizzazioni Home Cinema. Nell'anno 2003 Musicdoor è invitata all'evento La vie en rose organizzato dalla USB a Suglio, dove viene messo su un raffinato salotto intento a far scoprire il valore di un impianto Burmester. Due anni dopo, nel 2005, un'altra tappa è il festeggiamento dei vent'anni dalla fondazione, quando s'ingrandisce l'esposizione in Via Madonnetta aggiungendo al primo piano nuovi salotti riservati all'ascolto e uno all'Home Cinema. Nel 2008 ha inizio una memorabile cooperazione con Roberto Vitalini di BASHIBA, la quale agevola l'ingresso nell'Immersive Video. Nel 2010, in occasione del venticinquesimo anniversario di Musicdoor, vengono predisposte diverse giornate denominate "porte aperte", sempre in Via Madonnetta, e poi si ritorna al primo amore, il fido Grand Hotel Villa Castagnola, compagno di tante avventure, per una speciale edizione. Io c'ero.
Il 2011 è l'anno in cui s'inaugura al piano terreno il primo Bose Center della Svizzera, allora marchio leader nei sistemi multi-room. Nel 2012 vede la luce il primo Music Center Burmester, Dieter ritorna a Lugano per presentarlo personalmente al pubblico nella showroom al primo piano del negozio. Tra Dieter e Damiano c'era un'affettuosa amicizia, sino a quando nel 2015 il primo è scomparso, con grande dolore del carissimo amico Damiano. Oggi l'iconica azienda prosegue la sua opera con la medesima qualità ed entusiasmo di sempre, condotta dalla moglie Marianne e dalla figlia Dina. Arriviamo dunque al 2013, quando viene organizzato in sede l'evento "Audiofili sulle orme dei pinguini", un titolo curioso per una manifestazione che vuole unire arte e musica, protagonista l'artista Vincent Gregory e le ottime elettroniche Accuphase abbinate ai diffusori Tannoy. L'anno successivo stringe una collaborazione con la Fonoteca Nazionale, viene avviato uno studio sugli effetti dell'ambiente nella riproduzione audio. La Musicdoor s'interessa in quegli anni ai sistemi DRC (Digital Room Correction), una tecnologia che viene messa a frutto nello sviluppo, con l'aiuto della Trinnov, di un sistema operante in dominio digitale.

Su questa falsariga nasce un'altra collaborazione, quella con l'amico dottor Dominique Hort e Sols, che porta dritto alla scoperta di MAGMA13, una tecnologia atta ad armonizzare gli ambienti riducendo le energie negative e i "parassiti" elettromagnetici, in particolare del WiFi. Non poteva mancare a questo punto una presa di contatto con l'analogico, fomentato dal ritorno del vinile ed esitato nel Vinyl Day, degli incontri a carattere periodico tra venditori, collezionisti e appassionati. Il primo appuntamento risale al 2018, nel 2023 partecipa il cantautore Garbo, seguito da Max Cristadoro, che presenta il suo libro "I cento migliori dischi del progressive italiano". Il 2020 segna un'altra tappa fondamentale: dopo venticinque anni di residenza in Via Madonnetta, Musicdoor torna nel cuore di Lugano, in Piazza della Riforma, appronta un nuovo negozio nel bel mezzo del salotto cittadino, con le vetrine affacciate sulla piazza e sul Municipio. Più piccolo perché da trecento metri quadri si passa a poco più di cento. Appena trasferitosi, Damiano Müller si trova di fronte a qualcosa di diverso, nota che gli impianti suonano in modo più limpido e solo in seguito si rende conto della ragione: in quella zona pedonale di Piazza della Riforma non passano automobili, migliorando di molto le condizioni acustiche dell'interno.
L'unica rinuncia che deve accettare è quella della storica saletta Home Cinema, suo orgoglio e passione. Ma non desiste: si organizza con tende oscuranti a scomparsa incassate nel soffitto, schermo, videoproiettore, luci che si abbassano gradualmente e in pochi secondi ecco ritornata in gran spolvero l'amata sala Home Cinema. La pandemia da COVID-19 ci mette poi il suo malefico zampino, il mondo si ferma, la piazza si svuota, le serrande degli esercizi commerciali vengono calate giù. Eppure Musicdoor non è minimamente decisa ad arrendersi, ma prosegue strenuamente il servizio di assistenza tecnica. Quando il minaccioso fantasma della pandemia si dissolve, le porte del negozio si riaprono ma niente è più lo stesso. Il rapporto con i clienti sembra diventare più intimo, più confidenziale, non si entra nel negozio solo per ascoltare un impianto, ma per riprendere contatto con un luogo familiare, con una dimensione fatta di musica, amicizia e storie condivise. Viene il tempo degli eventi in piazza, i Vinyl Day varcano le mura del negozio per entrare in Piazza della Riforma, diventano un vero e proprio evento di costume nella civilissima Lugano. La festa d'inaugurazione della nuova sede era stata rinviata per mesi a causa del COVID-19, ma alla fine esordisce alla grande con la presentazione del sistema Reference dell'amato Burmester, il tutto condito con musica dal vivo e un generoso buffet.

Da allora Musicdoor non manca mai di partecipare, anno dopo anno, alle principali iniziative del centro. Oggi la creatura di Damiano è parte integrante della piazza, in tutti i sensi, uno degli elementi vitali della sua anima. Arriviamo alfine al presente appuntamento, quarant'anni di storia meritano bene un anno intero di celebrazioni, un calendario di manifestazioni mensili accompagna il Giubileo, che culmina proprio con questo Hi-End Symphony novembrino. Prima di visitare la mostra ho voluto leggere questa storia che con tanta dovizia di particolari viene raccontata, insieme ad altri contenuti, nel libro che mi è stato donato. Mi è stata d'aiuto per vedere quanto esposto con un altro occhio, una divers consapevolezza e un altro rispetto per l'arte della riproduzione sonora.

Alfredo Di Pietro